Gallura News

Tempio Pausania, il piano sanitario alternativo. Dottor Loddo, sindaco di Calangianus, ci trasmette la bozza che a suo tempo studiò e che può essere oggi la soluzione.

Tempio Pausania, 29 mar. 2015-

Appare chiaro, dopo aver letto il piano di riordino sanitario in Gallura, che sono troppe le cose che cambieranno aspetto. Gli scenari muteranno a tal punto che il disorientamento, unito ai disagi della popolazione, non possono passare in secondo piano. Questo attuale riordino, di cui in pochi si erano resi conto di quanto potesse sortire effetti devastanti per la gente, viene strutturato senza tener conto di troppe cose.

Un piano alternativo, considerati i rischi che puntualmente si sono palesati dopo questo nuovo assetto, esisteva da qualche tempo. Il Dottor Gian Martino Loddo, medico e Sindaco di Calangianus, un professionista che conosce bene la materia, propose un protocollo d’intesa tra L’UNIONE DEI COMUNI ALTA GALLURA. L’UNIONE DEI COMUNI DELL’ANGLONA E BASSA VALLE DEL COGHINAS E   I COMUNI DI: AGGIUS, AGLIENTU, BADESI, BORTIGIADAS, CALANGIANUS, LUOGOSANTO, LURAS, SANTA TERESA GALLURA, TEMPIO PAUSANIA TRINITA’ D’AGULTU E VIGNOLA,  BULZI CHIARAMONTI, ERULA. LAERRU, MARTIS, NULVI, PERFUGAS, SANTA MARIA COGHINAS, SEDINI, TERGU. 

La data, si badi bene, di questo protocollo d’intesa è: 22 maggio 2014, quindi quasi un anno fa.

Toccando quindi la Provincia DI OLBIA- TEMPIO E  quella di SASSARI PER LA CONDIVISIONE DI UN PROGETTO   DI  PIANIFICAZIONE SERVIZI APPLICAZIONE LEGGE BALDUZZI.

PREMESSO CHE:

TUTTO CIO’ PREMESSO

si stipula fra le parti il seguente protocollo d’intesa:

  1. Le parti condividono integralmente le finalità espresse in premessa, da considerare parte integrante e sostanziale del presente protocollo d’intenti;
  2. Le parti si impegnano a coinvolgere pienamente la Regione Sardegna e le istituzioni con lo scopo di tener conto delle affinità che accomunano le due Unioni di Comuni, a livello linguistico, territoriale, sociale, economico, nonché sanitario, sopratutto qualora si vada alla concreta applicazione di quanto disposto dalla Legge Balduzzi;
  3. In riferimento all’aspetto sanitario, le parti si impegnano a procedere ad una ipotesi di realizzazione di un progetto condiviso attraverso il quale i territori assumono un ruolo propositivo verso la Regione e le Istituzioni in generale, al fine di organizzare al meglio i servizi sanitari da distribuire sul territorio attraverso le seguenti proposte:

Letto, confermato e sottoscritto

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Sindaco di __________________________

Il Presidente dell’Unione dei Comuni _______________

Il Presidente dell’Unione dei Comuni _______________

Tempio Pausania lì ____________________

Perché questo piano? Perché forse il Dottor Loddo,  prevedendo, già un anno fa, che alla fine sarebbe emersa la situazione che andremo a vivere, cioè quella di un nostro ospedale di base con diversi servizi chiusi e con limitazioni sugli altri e l’obbligo, per le situazioni di elevata complessità, di andare a Olbia, si adoperò per una soluzione valida alternativa.

Questa proposta, esposta nel presente articolo, andò purtroppo inascoltata. A questa è succeduta una riunione a Perfugas, sempre organizzata da Loddo, con i rappresentanti del Logudoro dell’Anglona e del Goceano anche questa voluta e imposta dal sindaco di Calangianus perché nel frattempo la legge nazionale prevedeva un bacino molto più ampio. Come si intuisce, gli scenari si possono cambiare. Esistono alternative anche con il coinvolgimento di altri territori distanti dal nostro che sarebbero sostanzialmente d’accordo per una rivalutazione del piano sanitario che non sia per forza dipendente da questo che andrà presto in attuazione.Bisogna spostare l’obiettivo verso una nuova strada che la legge prevede. Ne và della nostra salute, della migliore fruizione dei servizi sanitari, della possibilità anche per i paesi più piccoli di non essere tagliati fuori o accorpati in case della salute con evidenti disagi per la popolazione, specie quealla meno abbiente e anziana. Pensiamoci galluresi, ascoltiamo chi ha a cuore gli interessi della salute di tutti e non cavalca quella che appare un’illusione di un miglioramento o peggio ancora una deriva populista per fini elettorali. Senza polemiche ma col solo intento di smuovere l’apatia di tutti, pensiamo in termini propositivi ad essere coesi verso una nuova possibilità e navighiamo tutti uniti verso un comune risultato che porti serenità a questi territori e sia l’inizio di una nuova politica dove al centro ci siano sempre e solo i cittadini.