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Tre persone intossicate in Gallura da funghi velenosi la scorsa settimana.

foto galluranews

Nel fine settimana sono state tre le persone intossicate in seguito al consumo di funghi non commestibili. Tutti e tre, due uomini e una donna, stanno bene e in seguito ad un periodo di osservazione in ospedale sono rientrati a casa. La Ats rinnova l’invito alla prudenza.

Nella giornata di domenica scorsa, un uomo di 29 anni, è finito al Pronto soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Olbia con sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale, come vomito irrefrenabile e dolori addominali violenti. Stessi sintomi registrati il giorno dopo da padre e figlia (di 66 e 29 anni) di Telti.

Il primo aveva consumato una “Ramaria”, anche conosciuto come “cavolfiore”, che se poco cucinato o se molto maturo da un punto di vista evolutivo, può creare problemi all’apparato intestinale.

Ramaria, comunemente chiamato fungo cavolfiore

Padre e figlia, invece, avevano consumato l’Omphalotus olearius, il così detto “fungo dell’olivo”, un fungo  velenoso, scambiato per il commestibile “Gallinaccio” .

Omphalotus Olearius, scambiato per il commestibile Gallinaccio

Al Pronto Soccorso dell’ospedale di Olbia è stato seguito il protocollo da intossicazione alimentare: i sanitari, con la consulenza dei Micologi dell’Assl, hanno trattato i pazienti, rimasti in osservazione in ospedale per alcune ore.

Le tre persone intossicate stanno bene. Meglio evitare il consumo quando non si conoscono le specie

Per evitare simili situazioni la Ats Assl di Olbia consiglia di rivolgersi sempre al Micologo: un esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi e messo a disposizione della popolazione gratuitamente.

L’Ispettorato Micologico garantisce attività di prevenzione, controllo e certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati all’autoconsumo dei cittadini.

L’attività dell’Ispettorato Micologico è garantita nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 13.00: