I Vigili Urbani di Tempio sono scatenati. Negli ultimi tempi fioccano multe e sanzioni contro incauti automobilisti, rei, come nel caso segnalato,. di essersi solo fermati in zona vietata.
La lettera è di un anonimo lettore, di cui chiaramente conosco l’identità.
«Gentile Antonio, un vigile urbano di Tempio, tra i nuovi arrivati, terrorizza la popolazione. Altri episodi mi sono raccontati da persone che hanno avuto la mia stessa esperienza odierna. Pare che il vigile tenda ad occultarsi, mentre tu stai parcheggiando o mentre vai a fare il ticket del parcheggio per lo stallo blu. Ti fa immediatamente la multa e poi usa un tono arrogante, ti parla a voce alta. Stamattina, davanti alla copisteria di via Gramsci, proprio davanti al negozio di giocattoli, fermo la macchina per far scendere mia moglie. Una fermata dunque, non una sosta che so bene è impossibile e vietata..
Il vigile, con tono poco gentile, manco fossimo in un clima fascista. mi dice di spostare l’auto, Gli spiego che la mia non è una sosta ma una fermata e il codice della strada la permette. In risposta, con aria stizzita e arrogante, mi intima di togliere la macchina e quasi vuole mettermi le mani addosso. Chiedo lui di attenersi al suo lavoro e di non esercitare quello che a me sembra un abuso. Di contro, mi mostra il suo fisico grosso, palestrato, da body building.
Esagerate le sanzioni.
Quel che vorrei sottolineare – continua la lettera – è che questo signore, in particolare, sta agendo con troppa prepotenza, certo non conforme ad un ruolo che non la prevede.
Siamo costretti, non bastassero le difficoltà quotidiane della vita, ad avere terrore di vigili così? Dovremmo lasciarci la macchina a casa e non poterci nemmeno fermare che arriva uno e ti intima con arroganza di andar via? Grazie, se vorrai pubblicare questa segnalazione».
(lettera firmata).
La segnalazione fa il paio di altre che mai ho pubblicato, non certo per paura, ma per avere una conferma dei modi poco edificanti con cui i vigili urbani, non tutti per carità, pensano di mettere ordine alla carenza di parcheggi, a ciò che in un paese normale non può essere vista come trasgressione. Porto un mio caso personale.
Vigili Urbani anche contro chi occupava il Paolo Dettori
Durante l’occupazione del Paolo Dettori, di cui ho fatto parte per 65 giorni e altrettante notti, capitava di lasciare l’auto in prossimità di stalli non autorizzati, semplicemente per poco tempo. Si conoscono gli stalli consentiti e nessuno stava lì per il piacere di starci ma per difendere un diritto della collettività tutta. Per le soste prolungate,. ovviamente si aveva cura di usare gli stalli regolari.

Bene, capita che una mattina, vengo chiamato per una emergenza nel presidio. Lascio la macchina in via Demartis, sulle strisce pedonali per neppure 10 minuti. Sono lì, nella sala CUP. Esco per riprendere la macchina e già due vigili urbani mi hanno posto la multa sul tergi cristallo. Chiedo spiegazioni e motivo la mia sosta vietata, aggiungendo con garbo, come mio solito. anche la straordinarietà di quella momentanea scelta. In via Demartis, non c’erano altre soluzioni. Nulla da fare, non sentono ragioni di alcun genere. Multa era e multa è rimasta.
Chi mi conosce sa che non mi piego ad elemosinare nulla, tuttavia spiego ancora il motivo. Niente da fare. Perdo la pazienza, vado via con la contravvenzione che non intendo pagare e mi tornerà aggravata delle more di legge.
Tra me e quei due vigili, chi è in torto? Io, naturalmente. Ma quei tutori del traffico, spesso più in veste di sceriffi come nel caso segnalatoci dal lettore, per me hanno perso molto di più che i soldi che perderò io con la maggiorazione di quella multa.
Io mi trovavo all’ospedale per difendere anche i loro diritti alla sanità, loro si trovavano lì per farci perdere anche la credibilità nella giustizia che noi stavamo e stiamo difendendo. Il buon senso, questo sconosciuto.