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Aglientu, Museo Mud’A’. Da lunedì 18 agosto “It’s Only a game 2/2”.

Aglientu, 14 agosto 2014-

Comunicato Stampa

A cura di Davide Mariani

La Fille Bertha | Andrea D’Ascanio | Alessio Errante

Museo Mud’A, Aglientu | 18 agosto – 14 settembre 2014

Inaugurazione | lunedì 18 agosto 2014 ore 19:00

Il Museo Mud’A prosegue la sua programmazione con la seconda parte della rassegna “It’s Only a Game “2/2” a cura di Davide Mariani. La mostra, realizzata sempre dall’Istituto di Studi, Ricerche e Formazione Giulio Cossu, diretto da Luigi Agus, con il patrocinio e il contributo del Comune di Aglientu, vede come protagonisti di questo secondo appuntamento: La Fille Bertha, Andrea D’Ascanio e Alessio Errante.

Anche in quest’occasione è il gioco il filo conduttore della rassegna, inteso come interfaccia tra arte, tecnologia e cultura popolare. Tema che durante la prima fase è stato sviluppato con l’elaborazione digitale e la grafica dagli artisti e designers Marjani Aresti, Gianfranco Setzu e Alberto Spada, mentre in questa seconda parte sarà al centro del progetto la Street Art, attraverso l’esposizione e la documentazione di oltre trenta opere, tra cui video interviste e materiale fotografico: una forma d’arte che per sua natura si è sviluppata all’esterno del recinto museale, privilegiando i centri urbani. In linea con l’interesse che vede sempre più istituzioni museali dedicare rassegne e mostre ad artisti dediti alla realizzazione di interventi urbani, si colloca proprio la seconda parte della rassegna, che si presenta come un racconto, un viaggio intimo attorno all’immaginario urbano dell’isola, caratterizzato da tinte forti e immagini immediate che puntano a colpire lo spettatore. Così si passa “dalla strada al museo”, dai muri delle città e dei paesi alle pareti di un edificio storico, in un dialogo fatto di forme e soggetti. Questa operazione, che in prima istanza potrebbe sembrare piuttosto radicale, tuttavia non deve sorprendere in quanto la Street Art vanta radici profonde e una lunghissima tradizione alle spalle, che gode da diversi decenni di un’attenzione particolare da parte della stampa e degli addetti ai lavori, sempre vigili nei confronti dei suoi protagonisti, che, in alcuni casi, sono oramai diventati dei veri e propri big dell’attuale scenario dell’arte contemporanea. La concezione elitaria dell’arte sembra dunque essere un concetto alquanto superato. L’esperienza estetica urbana, influenza spesso da un immaginario pop- surrealista, risulta oggigiorno accessibile a un pubblico decisamente più ampio. Nata nelle periferie e nelle aree industriali dismesse, oggi la Street Art è riuscita, in larghissima parte, a riscattare la sua condizione di subalternità e di illegalità grazie a tantissimi artisti che hanno sentito la necessità di dialogare, sperimentare e condividere i loro linguaggi. Gli artisti in mostra condividono l’attitudine che vede il bisogno di trasferire l’esperienza della strada sul piano simbolico attraverso un linguaggio che risulta la chiave di accesso ad un immaginario parallelo: si passa così dai lavori su carta alle tavole in legno, che spesso fungono da bozzetti preparatori per gli interventi urbani. L’avvento di internet e delle nuove tecnologie informatiche ha inoltre influito notevolmente sulle fonti iconografiche di riferimento degli artisti di oggi, attraverso il mondo virtuale della rete si ha infatti la possibilità di attingere ad un enorme archivio visivo. Le opere presenti esprimono perfettamente questa nuova propensione di ricerca artistica che vede il mixaggio di fonti colte e popolari. Dalle opere degli artisti emergono diverse suggestioni legate all’immaginario globale, come ad esempio, i riferimenti al graphic design, ma anche al fumetto, così come alla pubblicità e all’illustrazione. Ciò che apparentemente può evocare un’atmosfera giocosa e surrealista, al contrario è capace di gettare un’ombra che rivela i lati oscuri della società contemporanea. Così personaggi fatiscenti, mostri, animali e vari ibridi, che a tratti sembrano usciti da un moderno videogame e incarnano, il più delle volte, le ossessioni, i vizi, le ansie e le fragilità tipiche del nostro tempo. Completerà la rassegna un catalogo edito dall’Istituto di Studi, Ricerche e Formazione Giulio Cossu con testi di Davide Mariani e Luigi Agus.