Ambulanze e Trasporti, l’azienda sanitaria di Olbia licenzia lavoratori a cui spettava la stabilizzazione.

Ambulanze e Trasporti.  Il servizio di Ambulanza e Trasporti della Assl di Olbia, aveva assunto a tempo determinato diversi lavoratori nel servizio Ambulanza e Trasporti. Tali figure professionali, secondo la legge Madia, dopo 36 mesi di lavoro anche non continuativo, nell’arco temporale di 8 anni, deve essere stabilizzato.

 Il decreto legislativo del 25 maggio 2017 agli articoli 5, 6 e 20 revisionava e disciplinava le tipologie di incarichi di collaborazione. La modalità di reclutamento dei professionisti e il superamento della problematica del precariato. La legge prevede la stabilizzazione di dipendenti in possesso di almeno tre anni di anzianità di servizio, anche non continuativi negli ultimi otto. Prevede inoltre procedure concorsuali riservate, in misura non superiore al cinquanta per cento dei posti disponibili, ai precari della PA.

” Come sempre, la parte debole conta poco”. A scriverci uno dei 5 lavoratori che hanno subito il licenziamento durante il Natale scorso.

” Sei importante se hanno bisogno di te per il servizio che fornisci. Per il resto, sei e resti un numero come gli altri”.

Il fallimento della sanità ragionieristica

Parole che definiscono, qualora ve ne fosse bisogno, quanto fallimentare sia la scienza dei numeri e il sistema ragionieristico nella sanità pubblica. Tutto deve quadrare in ragione del pareggio di bilancio o di ferocissime vessazioni sulla parte indifendibile della società attuale, quella dei precari in primo luogo.

” I tuoi requisiti, essendo a tempo determinato, pur con la legge a tuo favore, non sono più validi. Non conti più nulla e sei costretto ad andartene. Anche se autoambulanze e trasporti sono il tuo lavoro che è a disposizione dell’utenza.”

I lavoratori si sono protetti legalmente e hanno ricorso alla decisione del licenziamento. Stamani, 18 aprile, c’è stata la prima udienza in tribunale a Tempio. Gli avvocati dell’ATS-Assl sostengono che le domande sono sbagliate, che il contratto non è così come sostengono loro. Dicono anche i due contratti, quello del tempo determinato e quello della stabilizzazione, non sono uguali. In altre parole, la legge Madia, conta un fico secco.

Il supporto legale dei lavoratori non stabilizzati

L’avvocato gallurese che segue i lavoratori licenziati, sostiene che l’azienda ha assunto quegli autisti, che è l’azienda che ha formulato i contratti e ai dipendenti spetta solo di svolgere le funzioni assegnate, guidare le autoambulanze e occuparsi dei trasporti. Il lavoro, peraltro, è stato svolto in modo ineccepibile, quindi nessun licenziamento per giusta causa ad esempio. L’errore, secondo il legale dei lavoratori, è solo nell’azienda che li ha assunti. Non ci sono, insomma, due contratti differenti semmai un trattamento diverso. Quello che non spetta alle persone fragili a cui si può passare sopra. Tanto, per quel che contano le persone! L’azienda non ammette di aver sbagliato e tira dritto sulla strada dell’errore a monte dovuto ai lavoratori.

A giugno ci sarà un’altra udienza ma le aspettative dei licenziati appaiono nebulose. Non mollano, questo lo si evince da quanto ci hanno riferito. Si tratta della lotta infinita, ma quasi sempre perdente, tra chi detiene e chi subisce il potere. Di questi tempi, se ne sentono sempre di più.

“Altra nota dolente – continua la lettera – è la graduatoria dei precari delle autoambulanze e trasporti. Funziona che gli ultimi arrivati ora sono i primi? Non dovrebbe essere così, eppure le cose sono proprio in questi termini. Gli ultimi sono entrati con punteggio molto inferiore al nostro, ma ora ci vediamo scavalcati da loro. Verranno confermati per ulteriori 6 mesi, mentre noi lo siamo stati sempre  per 3. Il loro punteggio sale e loro sono avvantaggiati”.

La lettera che arriva a nome di 5 lavoratori con tutti i requisiti di legge per la stabilizzazione e di altri 4 che invece risultano “fregati” perché si vedono superati in graduatoria dagli ultimi arrivati. I 5 lavoratori per avere diritto alla stabilizzazione, come detto all’inizio, devono avere 36 mesi dal 2010 al 2017, 8 anni. Qualcuno ne ha più di 40, ma come detto, per l’azienda non conta.

Appare strano che in tutta la Sardegna, gli addetti alle autoambulanze e trasporti siano 26 che hanno fatto la domanda di stabilizzazione. Com’è possibile che nessuno di loro abbia i requisiti? Se già chi ci scrive li possiede secondo la legge Madia? Avranno anche questi altri fatto causa? 

“Se errori ci sono, sostiene la lettera, suffragata anche dal legale che li sta seguendo, sono dell’azienda non dei lavoratori”.

“Non cerchiamo il tribunale, né cause civili – chiude la lettera – vogliamo un incontro dove poter spiegare le nostre ragioni, non ultime quelle umane. Non abbiamo soldi per una vera e propria causa. Cerchiamo una conciliazione. La risposta dei legali dell’azienda è stata un perentorio “NO”. Tassativo e secco”.

E ti pareva! Ancora una volta la corazzata del potere forte e indistruttibile mostra il ghigno e la sua potenza.  Conosciamo il meccanismo, consolidato e ripetitivo del potere. Già visti all’opera quando si è deciso per gli ospedali, tra cui il Paolo Dettori.  Se poi ci si azzarda a scrivere, non arriva mai una risposta. Succede ai primari dei reparti quando scrivono per il servizio che mostra lacune e mancanza di personale, figuriamoci per dei poveri lavoratori!

Seguiremo questa vicenda degli autisti di autoambulanze e trasporti e i suoi sviluppi. Speriamo anche che chi si occupa di informazione possa fare altrettanto.

Ripeto quanto dice un mio amico sulla prepotenza del potere.

” Quando il potere agisce, anche violando le leggi, si dice che è andato oltre la legge per una sua necessità. Quando sei tu che vuoi che la legge sia rispettata, sei in automatico un “fuorilegge”.

 

 

 

 

 

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