Chiusura Chirurgia, “Atto ostile nei confronti del Presidente e della nuova giunta”, così Biancareddu definisce la sospensione delle attività.

Chiusura Chirurgia. Andrea Biancareddu, ancora per poco sindaco di Tempio e neo eletto consigliere regionale, dice testualmente della  sospensione delle attività operatorie nel reparto di chirurgia del Dettori. 

” Un atto ostile nei confronti del nuovo presidente Solinas,  della giunta, dell’assessore e del consiglio regionale tutto. Ci si si appresta all’insediamento la prossima settimana e doveva esserci un altro caso, tra i tanti di questi anni. Non possono esserci anni lasciando la gente allo sbando, Non si assume nessuno e poi chiedere alla vigilia del prossimo consiglio regionale. Atto proditorio, subdolo e assolutamente voluto”

“Lei usa dei termini forti a cui ci ha abituati in questi anni di pene e sconforto per il Paolo Dettori e ne intuisco i motivi”

” Veda, ho in mente l’assessore Arru che dichiara davanti al prefetto di Sassari che avrebbe nominato un responsabile operativo della chirurgia. Come ricorderà la mancanza di questa figura indispensabile, era stato uno dei motivi delle dimissioni mie. Invece, nominano un medico che andava in pensione dopo pochi mesi, non nominano nessuno, si ammala un altro dei medici in servizio e vorrebbero chiudere. Un’altra azione ostile che si somma alla presa in giro dei posti di terapia semi intensiva. Lei ne è testimone, non c’era nulla, allora come oggi”.

La situazione del Dettori oggi, “Una fotografia scolorita”

Andrea Biancareddu, stuzzicato sul day after delle sue dimissioni da sindaco,  poi rientrate, precisa anche quanto fosse inopportuno quel gradiente attorno all’80% espresso dai sindaci del territorio dopo le ultime rassicurazioni di Arru.

” Quel dichiarato 80% di soddisfazione, espresso nel documento della Unione dei Comuni, mentre lei era al momento dimissionario, era palesemente ingiustificato allora. Lei cosa ne pensa oggi?”

” Del tutto ingiustificato, ma nemmeno la metà di quella cifra. Provo amarezza e basta per il nostro ospedale, ridotto alla stregua di una fotografia scolorita e prossima alla distruzione. E provo sgomento, per la mancanza di “garbo istituzionale”  che oggi, a distanza di qualche mese, ha solo nominato figure amministrative nell’azienda e nessun medico. Io e il consigliere eletto del mio partito, Giorgio Oppi, abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti. Chiederemo i curricula dei nominati che dovrebbero essere solo dirigenti amministrativi e non medici”.

” Come spiega la situazione del reparto di Tempio, sapendo che i medici sono stati sottoposti a turni ai limiti della legalità sino a rendere allo stato attuale il servizio impossibile, e prossimo alla chiusura?”

” Si è fatto letteralmente esplodere il sistema. Accade da due anni, dalla segnalazione a cui so non è mai stata data risposta. Si chiedevano medici e non assumevamo nessuno. Era chiaro che si sarebbe giunti a queste conclusioni di oggi. Reperibilità oltre il consentito nell’arco di un mese, turni successivi alla reperibilità di 12 ore. In queste condizioni, non può esserci dignità lavorativa per nessuno. Ho inoltrato una diffida verbale, sono consigliere anche se ancora non ho la nomina di assessore. Ho diritto di accesso aglio atti, l’avevo da sindaco, a maggior ragione ce l’ho da consigliere regionale. Devono per forza trovare un chirurgo e riaprire il servizio”.

Chirurgia chiusa? Ospedale a rischio di collasso.

” Lei sa bene, oramai è esperto, che chiudere la chirurgia vuol dire paralizzare altri servizi, in primis il Pronto Soccorso?”

” Certamente, e c’è da ribadire che la chirurgia è presente in tutti gli ospedali di base, come è stato riqualificato il Dettori, e se manca possiamo dire che l’ospedale sarebbe chiuso. Potrebbe non esserci una specialità, una qualunque, ma la chirurgia deve esistere. Non c’è ospedale senza chirurgia, non c’è chirurgia senza un ospedale. Si tratta di un atto gravissimo che mina le fondamenta dei livelli minimi di assistenza sanitaria”.

” Come pare, il nuovo assessore così come lo stesso governatore, paiono intenzionati a abbattere ATS e dare vita anche ai cosiddetti ospedali piccoli che sono stati completamente devastati dalla riforma”

” E’ così, e confermo. L’orientamento è quello ma al momento è in piedi ancora sia l’ATS che la riforma pessima dell’assessore precedente. Ci vuole del tempo  e bisogna fare una legge che abroghi l’ATS e non defenestri Moirano. Lui, come manager, è sotto contratto e se fa ricorso lo vince. Vogliamo una sanità di medici e infermieri e servizi non di amministrativi e basta. In prima istanza, appena saremo insediati, sarà opportuno effettuare un altro sopralluogo in ospedale e rifare tutto da capo. Una fotografia di come ci hanno lasciato il Dettori e poi, tassello per tassello, mettere a posto tutto, come era prima”.

Obiettivi per il Paolo Dettori

“Un lavoro lungo Biancareddu o sbaglio?”

” Certo, ma bisogna iniziare a fare questo. Pezzo per pezzo, anche tranquillizzando la popolazione del territorio che in questi anni si è vista scippare la garanzia del diritto alla salute.  Lo diremo che manca la terapia semi intensiva, che ancora è chiuso il punto nascite, che la chirurgia sta per esserlo e ridaremo speranza e nuova vita al Paolo Dettori. Lo devo a chi mi ha dato il voto per questo, a chi ha lottato per il suo ospedale, a chi oggi trova altri assessori del proprio territorio e nutre speranze di risalita. A chi lavora dentro l’ospedale, alla gente che ne ha bisogno e è costretta a vagabondare per la Sardegna. Non in ultimo per la sua importanza, lo debbo a mio padre che al Dettori è stato medico una intera vita”.

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