« Mi chiamo Giulia, 36 anni, e sono io che le ho fornito tutte le lettere di protesta per le condizioni disumane con cui da tempo cerco di accedere alla mia casa. Le condizioni della strada qui a Sedda sono indecenti. D’estate si fanno i conti con le buche impressionanti, d’inverno tutto peggiora a causa della pioggia e del fango. Mi dica come posso vivere qui, alzarmi alle 6.00 ogni giorno per andare a lavorare, tornare a casa con la macchina e periodicamente sfasciarmi qualche pezzo dell’auto. E i disagi di chi come me, madre, che ha a che fare con un bambino piccolo che devo prendermi sempre in braccio per evitargli il fango. O la situazione di una donna anziana che non può nemmeno uscire di casa. Abbiamo deciso di andar via di qui. Non si può continuare a vivere cosi. Stamani alle 6.00, quando sono uscita per andare a lavoro sono caduta in un pozza d’acqua».
«Lei che ha tanti contatti può chiedere a qualcuno se ha una casa da affittare? Al momento sto lavorando solo io ma sino a 250 € li posso pagare. Ho anche fatto la domanda per le case popolari ma è giusto sistemare prima extracomunitari e zingari. Dopo veniamo noi. Mi creda Signor Masoni, non è solo amarezza e sconforto, è vera rabbia in me e in tutti quelli che abbiamo a che fare con problemi di carattere economico. La casa, questa casa, era almeno una sicurezza, il posto dove poter trovare almeno una parvenza di serenità. Ma qualcuno non vuole a quanto sembra, devo essere condannata ad accettare anche queste conseguenze non volute. Lo spieghi, se possibile, all’assessore che col mio stipendio ci campo a malapena e mi pago l’affitto. E lasciando da parte le mie finanze, devo anche fare i conti con questa indecente situazione ».
A Giulia risponde l’assessore Quargnenti
L’assessore Quargenti, da me informato sulle intenzioni della signora Giulia, risponde: