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La Maddalena, 4° giorno di occupazione del Paolo Merlo. Un grande sostegno della popolazione.

La Maddalena, 11 ott. 2017-

Il 7 ottobre scorso, lunedì, era iniziata l’occupazione ad oltranza dell’ospedale Paolo Merlo da parte di una quindicina di persone del comitato a difesa del presidio sanitario. Ecco il resoconto delle giornate finora trascorse da parte di un primo  porta-voce del comitato, Giandomenico e poi di un’altra,  Emanuela Cauli.

Giandomenico:

Il faro, simbolo della lotta.

” Ci hanno prestato un furgone e abbiamo anche dotato il piazzale di un faro, simbolico per illuminare questa politica che ha sferrato un durissimo colpo alla salute degli isolani. Il faro ha un motore di un traghetto, potentissimo, con una luce da 9.000 watt, del tipo da cantiere con un altezza da 10 metri. E’ impossibile che non venga visto, tale è la luce che emana. Ripeto, è un simbolo per far capire che abbiamo bisogno di luce, di farci ascoltare. La cambusa è impressionante, abbiamo di tutto. Ieri abbiamo avuto la visita della Rai regionale, la sera viene sempre la TV locale e il clima procede serenamente. Eravamo una ventina a fare i picchetti, oggi simo arrivati a 60, a dimostrazione che la popolazione sta rispondendo benissimo e vuole dare il proprio contributo”.

 

 

Emanuela, ci sottolinea altri aspetti dell’occupazione.

”  Abbiamo collocato un furgone da 10 posti dentro il cortile dell’ospedale, bivacchiamo dentro, siamo pieni di cibo, ieri sono arrivati con 15 pizze e due teglie di arrosto. La sola cosa negativa, è stata la chiamata del referente della direzione  sanitaria aziendale che ci ha detto che il furgone deve andar via perché da fastidio, stiamo intaccando la privacy dei malati, ecc. Invece, ad onor del vero, proprio i pazienti dell’ospedale, oncologici, nefropatici, sono con noi e vengono a farci compagnia. Non vogliono il furgone, non vogliono i gazebo, dicono che se dovesse succedere qualcosa, la responsabilità è dei sanitari. In altre parole, stiamo dando fastidio all’azienda e non certo allo svolgimento della normale attività ospedaliera. Lo abbiamo ribadito, lo scopo è proprio quello di dar fastidio. Per togliere dalle responsabilità l’azienda, ci siamo anche accollati noi referenti qualsiasi problema accada e abbiamo firmato coi nostri nomi. Dal momento che qualcuno verrà ad ascoltarci, e mi riferisco all’assessore Arru o al Presidente Pigliaru, e ci daranno delle risposte, allora siamo disposti ad andar via. Diversamente, il presidio procede ad oltranza. Nessuno di noi ha interesse a starsene qui senza i motivi che tutti conoscono, abbiamo tutti una nostra vita, ciò che stiamo facendo è per farci ascoltare e avere soluzioni a questa situazione vergognosa. Vogliono anche impaurirci, ieri ci hanno mandato 3 vigilanti quando normalmente ce ne sta uno solo. Loro sanno cosa stiamo facendo, se vogliono ignorarci lo facciano, noi certo non molleremo di un passo”.

Antonio Masoni