Le regole e i regolamenti, disposizioni che, dicono, di legge e che decidono la vita di tutti noi, e non da quando è iniziata questa specie di pandemia, ma da sempre. Nelle note stampa, quelle che regolarmente arrivano a galluranews dal mondo dell’artigianato e dell’agricoltura, capisaldi economici della Sardegna, il focus è spesso sull’eccesso di regole, raccolte in una sola parola “burocrazia”. In altri ambiti, però, la burocrazia c’entra poco, anzi nulla perché dovrebbe prevalere il buon senso che appare dimenticato da tutti. Si vive secondo regole e regolamenti, da quando ci si alza a quando si va a dormire. Si seguono prescrizioni che sono peggiori di quelle dei medicinali. Quasi, a voler significare che i tempi sono mutati e il mondo si è rovesciato nei suoi valori portanti, nell’essenza del civile e rispettoso vivere di relazioni umane dirette e corrette.
Viene mediato tutto. Ogni cosa ha un filtro “ab ovo”, dal quale si deve passare, sotto forma di certificati, tessere, lasciapassare, perché altrimenti non si va da nessuna parte. E non solo filtri ma anche censure, multe, contravvenzioni come se piovesse, punizioni (arriveremo a quelle corporali?). Si sta rasentando la follia.
Le regole e i regolamenti della nostra attuale vita, stanno compromettendo anche eventi che, di per se, rappresentano il “fondamento” del tempiese, il Carnevale in particolare. Per il tempiese, il Carnevale è una valvola di sfogo notoria e antica, guai a toccarglielo. Il virus carnascialesco, appartiene anche al territorio e ai paesi limitrofi che, ogni anno, sono protagonisti della kermesse. Tra tutti, Aggius e la sua arcinota Burrula Aggiesa, un gruppo che ha sempre presenziato, da 21 anni, con allegorie e carri da premio. Questo fino alla stesura del regolamento e delle nuove regole imposte per il prossimo carnevale 2022.
Regole e regolamenti: la Burrula Aggiesa non ci sarà al prossimo carnevale.
Una lunga e accorata lettera su facebook del gruppo aggese, spiega le ragioni per cui il prossimo anno, Aggius e la sua magnifica presenza, non ci sarà. Ecco la lettera pubblicata dalla Burrula Aggisea

Regole e regolamenti inaccettabili per la Burrula Aggiesa
- 1. Numero di partecipanti ridotto ad un massimo di 250. Per noi è un numero troppo esiguo. Posto che abbiamo partecipato al Carnevale di Tempio con un numero di 50 partecipanti nei primi anni, il nostro gruppo e’ cresciuto nel tempo grazie alle nostre azioni social e ai legami fatti di stima e simpatia tra tutti noi e ad oggi vantiamo partecipazioni anche da paesi lontani come Cagliari, Sassari, Alghero, Olbia e Nuoro.
Crediamo che la crescita della manifestazione passi da un buon uso della comunicazione a tutti i livelli in quanto l’evento stesso si basa sul coinvolgimento e che tutti i gruppi debbano lavorare in tal senso. Ridurre il numero di partecipanti a 250 significherebbe per noi mandare via molti figuranti affezionati e questo non ci metterebbe solo in una situazione di imbarazzo costringendoci a fare una grossa scrematura (tra l’altro nel momento pratico non funzionerebbe la regola del chi arriva prima) ma sarebbe controproducente per l’evento stesso che si vanta di voler assurgere a Carnevale famoso in tutta Italia e in Europa, quindi rivolto a tante persone.

Regole e regolamenti: occorre equilibrio tra sfilate e spirito carnascialesco
- 2. Chiusura iscrizioni al 6 Gennaio e luogo di iscrizione a Tempio. Posto che noi siamo uno dei pochi gruppi che realizza ancora i costumi a Tempio e dintorni con sarti che cuciono e continueranno a cucire fino alle ore 12.00 di giovedi grasso per permettere a tutti di sfilare, non pensiamo sia per noi opportuna una chiusura cosi anticipata delle iscrizioni. La riteniamo anzi discriminatoria, vista la presenza di intere famiglie tra le fila dei nostri figuranti.
Regole e regolamenti: « Un regolamento per noi assurdo ed estremamente costoso»
Il termine stabilito nel regolamento costringerebbe nuclei di 4/5 persone ad affrontare una grossa spesa (approssimativamente 70/80 euro a persona) prima delle festività natalizie. E se ai più può apparire una motivazione sorvolabile, ci teniamo a farla presente perché da sempre cerchiamo di permettere a tutti i nostri compaesani e figuranti di partecipare, certi che il carnevale debba essere di tutti e per tutti. Come sottolineato in precedenza, il fatto di realizzare in loco i costumi ci costringe a non poter condividere la regola di prendere le iscrizioni in un punto comune a Tempio. Al momento delle iscrizioni a La Burrula Aggjesa viene consegnata la stoffa in base alle misure di ciascuno (consigliamo i sarti a cui rivolgersi o, chi ancora può, fa cucire il costume da nonni o zii come si faceva una volta) .
Un abbraccio virtuale a tutti. Ci scusiamo se vi abbiamo deluso e ci auguriamo che nonostante la situazione la manifestazione possa avere luogo e dare a tutti un po’ di sano svago e divertimento».
Regole e regolamenti: nota a margine
Resto stupito di come l’attuale amministrazione stia gestendo la cosa pubblica. Ora, dando per scontato che questo regolamento, seppure legittimo e giustificato, abbia attinenza con regole e regolamenti in atto, è mai possibile che sia un argomento prioritario? Sapendo, come sa, l’attuale sindaco non crede che l’argomento sanità sia di un livello più elevato e fondamentale? Vabbè, tace lui come quasi tutto il territorio, con sindaci che pensano al loro giardino o orticello ma dell’ospedale, pare, non gliene frega un tubicino. Intanto, la popolazione che avrebbe bisogno di uno spirito guida nella lotta per il Dettori, si è frantumata in chi crede nell’economia di una settimana o di un mese durante il Carnevale e non si ammala mai, beati loro e in chi, una ridotta pattuglia di coraggiosi, il 24 andrà in delegazione a Cagliari, a sue spese ovviamente, per una grande manifestazione a favore dei piccoli ospedali a rischio soppressione. Ospedali che, oggi si parlano e si confrontano sulla migliore strategia da usare, ma stavolta in maniera unitaria. Grazie Abali Basta, di esserci sempre.