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Sanità Dettori, Persiste il grave silenzio delle amministrazioni territoriali.

La Sanità del Dettori al capolinea, quanto meno per il territorio dell’alta Gallura. Il dramma nel dramma lo stanno vivendo da anni le popolazioni del territorio alle quali, è bene ricordarlo, si aggiungevano anche una parte dei residenti in Anglona. Dramma nel dramma, si diceva, perché con la ormai inesorabile fine dell’ospedale di riferimento, il Paolo Dettori, si è manifestato anche il gravissimo silenzio delle istituzioni amministrative. Non un’azione incisiva, nemmeno un sibilo dai consigli comunali o tracce di rivolta e di coinvolgimento della gente. Nulla, eccezion fatta per qualche consigliere di minoranza che prova, ma spesso inutilmente, a tenere viva l’attenzione. Si tace su tutti i fronti mentre:

Fa arrabbiare e non poco il fatto che in tutti i comuni che rientrano nel distretto sanitario di Tempio, non si sia alzata alcuna voce di dissenso e protesta. Tutto tace, come se i vari amministratori si siano passati il testimone dell’assoluto fare un caxxo per il Paolo Dettori. Già tutto pianificato anche il loro vergognoso silenzio. E dire che ci avevamo creduto, almeno alla loro buona fede.

La sanità del Paolo Dettori, ne parla un consigliere regionale di minoranza

Strana sorte che, tra i tanti consiglieri di ogni ordine e grado, a parlare del Paolo Dettori sia un consigliere della minoranza in regione, ossia Roberto Li Gioi, 5Stelle. Strano è dir poco, perché costui, a suo tempo, votò il depauperamento delle strutture pubbliche col voto favorevole al finanziamento del Mater Olbia (unica eccezione nel suo partito che votò compatto contro). Ora Li Gioi si erge a paladino della sofferenza anche del Dettori, così come già ha fatto e fa per l’ospedale di Olbia.

Forse, Li Gioi, a suo tempo si accontentò, come l’uccel di bosco (lui in maggioranza), il teresino Giagoni, dell’emendamento che riassegnava alle strutture pubbliche ogni centesimo non speso per il Mater. Emendamento voluto a furor di popolo da Oppi e dagli UDC in regione e anche da Giagoni ma di cui si è persa traccia.

I tre ospedali galluresi

Pertanto, se soldi son rimasti (e dovrebbero essere stati risparmiati diversi milioni di euro), dove sono finiti? Il Dettori, o Olbia o il Paolo Merlo, hanno usufruito di qualcosa? O si è trattato dell’ennesimo calcio in culo alla sanità pubblica mascherata da atto importante per il territorio?

Queste e altre risposte dovrebbero cercare i nostri silenti amministratori locali.

Per tutto il resto, aspettiamo solo il count-down per il Paolo Dettori.