” I fondi del Ministero, ben 540.000 euro, erano stati stanziati dal governo Renzi e ne ebbi direttamente notizia dal ministro Boschi, La somma, su un progetto di ristrutturazione dell’ARST, doveva essere solo sbloccata ed assegnata alla Regione e quindi all’azienda Regionale Sarda Trasporti che ha la gestione dell’edificio. Non so se ciò è stato fatto ma suppongo di si”.
Questo ci ha fatto sapere il sindaco Biancareddu, che abbiamo raggiunto per conoscere meglio quale sia l’impedimento della Regione, che ha dato all’ARST la gestione dell’edificio, di mettere in bilancio tale somma e procedere alla piena riqualificazione della Stazione Ferroviaria che, come scritto stamani, ha assoluta necessità di un urgente intervento. Questo, prima che possa essere distrutto dalle intemperie climatiche che ne hanno compromesse la stabilità e, insieme ad essa, anche il patrimonio storico, culturale ed artistico presente.
” Faccio questa doverosa precisione – continua il sindaco – perché non si attribuisca al nostro comune questa gravissima deficienza nella quale, davvero, noi non abbiamo alcuna voce in capitolo”.
Non c’è dubbio che possano esistere i ben noti problemi di burocrazia che abbiano impedito all’Azienda Regionale di avere in mano questo finanziamento di ben 540.000 euro, ma resta il fatto che da parte dell’ARST, non giunge alcuna informazione sulla vicenda che fa storcere il naso a tanti e rabbrividire quanti hanno a cuore il patrimonio della Stazione. Il senso di abbandono è davanti agli occhi di tutti, appena attenuato dall’impegno della Pro Loco che ha cercato di tamponare al meglio le pecche dell’edificio, come ci aveva dichiarato il presidente Pro Loco Pirrigheddu questa mattina.
” Il finanziamento – conclude Biancareddu – risale a due anni fa, quando seppi che il progetto di ristrutturazione dell’Azienda era stato approvato e successivamente finanziato come ho detto prima. Spero, che da parte dell’Azienda ci sia una maggiore attenzione per questo nostro valore storico e culturale e che quanto prima si dia inizio ai lavori che sono urgenti e inderogabili. Per quanto ci compete, vigileremo e, se necessario, solleciteremo per l’impegno sul finanziamento”.
Aver visto le condizioni delle mura, dei solai, aver saputo che i piani superiori versano in condizioni pietose, con le finestre rotte, alcune senza vetri, sede di piccioni che vi hanno fatto il nido, il tetto che è diventato una gruviera, i cornicioni pericolanti, non depone certo a favore di chi avrebbe dovuto tutelare da subito la Stazione Ferroviaria di Tempio.
Antonio Masoni