Tempio Pausania, Il comunicato ATS sui posti sub intensivi al Dettori. Le parole e come truccarle.

Tempio Pausania, 24 gen. 2019-

Ecco il testo integrale della ATS Sardegna che riporta le differenze tra terapia semi intensiva e posti letto sub intensivi, come dire…vi diamo quello che già avevate, lo farete col personale che avete, ma sarà in stanze dedicate (che no ci sono!) che andrete a pescare nel fantastico mondo di OZ dove tutto è magia e si passa dalle parole ai NON fatti, pensando che nessuno se ne accorga (i sindaci?). 

COMUNICATO STAMPA

OLBIA, 22 GENNAIO 2019 – Posti letto di terapia sub-intensiva nell’ospedale Paolo Dettori di Tempio, i chiarimenti della ATS Sardegna – ASSL Olbia

La Direzione ATS Sardegna – ASSL Olbia, per dovere di giusta e completa informazione verso i cittadini dell’Alta Gallura, intende precisare l’organizzazione dei due posti letto di terapia sub-intensiva presso il plesso ospedaliero Paolo Dettori di Tempio.

Per una corretta comprensione dell’organizzazione dei due posti letto di terapia sub-intensiva all’interno del plesso ospedaliero Paolo Dettori di Tempio è importante comprendere le differenze tra un posto letto sub-intensivo e una struttura di terapia sub-intensiva. Un posto letto sub-intensivo è una “postazione funzionale” che si attiva ogni qualvolta vi sia la necessità di un’assistenza specifica ed è collocato in un determinato spazio appropriatamente individuato all’interno del plesso ospedaliero. La struttura di terapia sub-intensiva, invece, è composta da più posti letto sub-intensivi anche logisticamente aggregati.

Il posto letto sub-intensivo va considerato come: un monitoraggio non invasivo continuo di tipo emodinamico e respiratorio; una registrazione più frequente dei parametri vitali; un monitoraggio frequente dei parametri ematochimici (ad esempio glicemia, emocromo e altri ancora); un supporto di ossigeno in respiro spontaneo; una maggiore vigilanza infermieristica per l’analisi di questi parametri.

Sono ammessi tecnicamente al posto sub-intensivo i pazienti non critici che hanno necessità di maggiore assistenza a causa delle loro condizioni di base o del tipo di intervento subito. Sono esclusi i pazienti definiti critici che, invece, necessitano di un monitoraggio invasivo, di un’assistenza respiratoria meccanica, della somministrazione di amine endovena e di un’assistenza infermieristica assidua (rapporto paziente infermiere da 2/1 fino a 1/1 nei casi più critici).

Mentre, per le sue caratteristiche, l’assistenza intensiva necessita di una struttura apposita in seno a un reparto di terapia intensiva con minimo 6/8 posti letto, 10 medici, 20 infermieri e 6 Oss, un’assistenza sub-intensiva si può organizzare su qualunque posto letto, munendolo di un monitoraggio appropriato, e organizzando l’assistenza medica e infermieristica in modo tale da garantire quanto necessario al paziente.

Da quanto detto appare evidente che se si devono attivare sei posti letti sub-intensivi (misura minima per l’apertura di un reparto sub-intensivo) per rispondere alle esigenze di una popolazione molto vasta di pazienti ricoverati, sarà necessario: trovare un’allocazione precisa all’interno di un plesso ospedaliero, individuare del personale dedicato e avere tutte le strutture di supporto. Se si devono attivare invece due posti letti sub-intensivi, rispondenti alle necessità della popolazione ospedaliera come del caso, questi potranno essere attivati ogni volta che fosse necessario utilizzando i posti letto di un reparto ed il personale in esso disponibile e formato.

In questo senso si parla, infatti, di intensità di cure e di elasticità di gestione delle risorse, spostando non il letto fisico o il paziente fisicamente, ma portandogli il tipo di assistenza necessario. Infine, mentre i letti intensivi sono di pertinenza degli specialisti in Anestesia e Rianimazione, quelli sub-intensivi sono gestiti dai medici specialisti per competenza (chirurghi per i pazienti chirurgici,  cardiologi, medici di medicina generale per quelli medici, ecc.) pur con l’aiuto e la collaborazione degli anestesisti rianimatori.

Ciò premesso, nel plesso ospedaliero Paolo Dettori di Tempio si è inteso istituire un posto letto sub-intensivo medico presso il reparto di Medicina e un posto letto sub-intensivo chirurgico presso la piattaforma Chirurgica e/o nella sala di risveglio post-operatorio annessa alle sale operatorie per poter monitorare gli utenti nella fase post-operatoria con un’assistenza più qualificata, efficiente e efficace.

Qualunque letto della Medicina o della Chirurgia (più il letto già presente in sala risveglio che per definizione è sub-intensivo) si può trasformare in sub-intensivo in base alle valutate necessità del paziente, predisponendo sia il monitoraggio (che è mobile), sia l’assistenza infermieristica basata sui criteri che sono stati descritti: cioè controlli frequenti, registrazione dei parametri vitali e altri ancora. Questo permette di far intervenire il medico in caso di peggioramenti o necessità improvvise, tipiche del paziente che necessita l’assistenza sub-intensiva.

In attesa del completamento degli organici, previsti dal Piano del Fabbisogno aziendale 2019/2021, l’ATS Sardegna – ASSL Olbia ha temporaneamente deciso di affidare agli infermieri presenti in reparto l’assistenza infermieristica, ai medici della disciplina di riferimento quella medica, con il supporto, 24 ore su 24, degli anestesisti rianimatori già presenti in ospedale.

Appare dunque evidente la volontà e lo sforzo, grazie alla collaborazione dei medici, degli infermieri e dei tecnici dell’intera Area di Olbia, di dare un ruolo e un futuro appropriato, serio e sostenibile al Paolo Dettori, nonostante le ben note carenze di professionisti, non solo in Sardegna ma in tutto il Paese, come più volte riportato da giornali e riviste specializzate o di larga diffusione”.

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Dopo aver distrutto quanto si poteva distruggere con la riforma della rete ospedaliera, aver infinocchiato i sindaci con documenti incompleti perché dovevano esserlo sul Paolo Dettori, aver di fatto chiuso il Paolo Merlo,aver impedito alle mamme di nascere negli ospedali della loro città (Tempio e La Maddalena), aver visto occupazione di 4 ospedali sardi, compreso il nostro, aver dato inizio all’emergenza con l’elisoccorso che sta dando pessimi risultati, aver depauperato il contingente di mezzi di soccorso su ruota dopo aver millantato potenziamento, aver preso in giro l’intera isola a cui sta togliendo la sanità pubblica, aver fatto chiudere il Policlinico di Sassari risultando incapace di attuare un benché minimo piano di salvataggio, aver eliminato poliambulatori di vari centri minori della Sardegna, compresi anche alcuni galluresi, essersi riempito di ogni genere di attacco persino nella sua città Nuoro, aver avuto il coraggio anche di presentarsi agli elettori il prossimo 24 febbraio alle regionali e di gioire per il pareggio in bilancio della spesa sanitaria, aver puntato sul Mater Olbia consapevole che la Sanità pubblica ne sarebbe stata compromessa,  ecco che il documento vergognoso della ATS vuole istruirci per benino su cosa sia la terapia semi intensiva.

Non ho parole da aggiungere se non quelle di vedere quanto prima personaggi simili fuori dalla politica augurandomi che non ne arrivi un altro peggiore anche se ritengo la cosa improbabile.

Antonio Masoni

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