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Tempio Pausania, Margherita Cossu e il suo “Il Mio Viaggio nella Musica”, esposizione al Caffè Gabriel della fotografa.

Tempio Pausania, 22 nov. 2015-

L’esposizione di alcune foto di Margherita Cossu, fotografa amatoriale di indiscusso talento. Ho rimandato questa visita per altri impegni ma l’attesa è stata anche voluta. Ho atteso un giorno dove sarei stato certo di non trovare troppa gente e così è stato. Oggi, domenica fredda e piovosa, era il giorno ideale perché è in queste giornate che ritrovo i miei silenzi necessari che mi danno l’occasione di pensare alle opportunità di una vita. Alessandro, il gestore proprietario del Caffè Gabriel, è un ottimo interlocutore e dentro il locale non c’era nessuno. Io, Alessandro e le foto di Margherita.

Una persona gradevole Margherita, timida e schiva nella sua bravura, sempre aliena alle troppe luci di una ribalta vera, ma sempre alla ribalta con le sue foto, le sue intime evocazioni di momenti di arte che lei ama profondamente, la musica. Da artista inconsapevole, Margherita  coniuga la sua riservatezza con la caciara dei concerti, dove tutto è tutto, tranne silenzio. In questo rumoroso contesto, sa estraniarsi dalle vibrazioni sonore per dar luogo alle sue vibrazioni interiori, quelle che le fanno cliccare la fedele amica e immortalare un silenzio scenico ma di grande risalto emotivo. Sono foto di grande spessore e indiscutibile bellezza.

Foto di serate, di concerti, di anime che sudano con i loro strumenti da cui lei trae il “succo essenziale”, la sostanza che traspare dai volti e da quegli strumenti che si agitano. Sembra quasi di vederli e sentirli. Un colllage di grandi artisti che agli occhi di chi li guarda immortalati, sembrano umani, mentre li sentiamo così lontani, immersi nel loro mondo di note e passionalità.

Tra le tante esposte, una in particolare mi ha colpito perché in quell’occasione feci anche io un video di quella giornata di meditazione contro le guerre. Daniele Ricciu, un nostro talento nel sax, con gli occhi chiusi e il suo strumento davanti a corpi sdraiati a terra. Ecco, l’arte è questa. Minimale quanto serve e dalle tantissime risposte che evoca semplicemente dalla sua osservazione. Ognuno di noi vi legge le proprie emozioni, ciascuno le fa proprie e poi le diffonde come meglio sa o può.

Brava Margherita, Margot, hai colto l’essenza della musica, che è la stessa della tua vita: emozione.