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Tempio Pausania, Una lettera, un appello di una donna che chiede aiuto. Le storie di chi ha perso tutto, anche la speranza.

Tempio Pausania, 17 set. 2015-

«Quasi 5 mesi fa ho avuto un brutto infarto. Da allora prendo 11 pastiglie al giorno e  per i cardiologi non posso lavorare. Il mio medico mi ha fatto fare domanda di pensione ma campa cavallo che l’erba cresce. Ho chiesto vari aiuti in comune.  Uno ti dice una cosa, uno un’altra. Sono sfrattata e devo lasciare la casa ma senza lavoro e senza soldi non so come fare. Ho chiesto aiuto alla Caritas Diocesana per pagarmi una bolletta dell enel ma possono pagarmene solo la metà e non so più come fare. L’unico che mi aiuta è Don Antonio Tamponi.

Io non cerco soldi, cerco solo un lavoro, uno qualsiasi. Ti prego aiutami. Grazie e pubblica pure il mio nome perché non bisogna vergognarsi. Come diceva mio padre, la vergogna è rubare, non chiedere aiuto, Lucia Taras»

Questa lettera non avremmo mai voluto leggerla perché in essa c’è tutta la tristezza di questo momento drammatico di questa Italia. Ogni giorno, dappertutto nei “media”, sul web si raccontano storie simili. Molti preferiscono evitare di divulgarle, spinti forse da quel legittimo senso del pudore e della riservatezza anche della disperazione. Altri, come la signora tempiese, che hanno raggiunto la punta della tragedia sociale che colpisce il nostro paese, pensano, altrettanto legittimamente, che le vergogne non siano queste ma l’indifferenza della società a cui si aggiunge  l’impossibilità che esista una via d’uscita per  mancanza di lavoro. In questo caso c’è anche la malattia che rende ancor più tragico il quadro generale proiettandoci verso lo spettro della povertà assoluta e dell’impotenza. Frustrazione e disperazione, figlie della deportazione (questa si può chiamare così) di chi non ha tutele, difese, soldi da parte e subisce, quasi sempre in silenzio, il dramma di una malattia che impedisce di risollevarsi e di trovare altrove un aiuto.

Non sappiamo quali possano essere, sempre che ci siano, le persone che saranno in grado di aiutare Lucia. Da qualche parte forse ci sta chi ha necessità di un qualsiasi aiuto in casa  per un lavoro che possa restituirle quella speranza che è svanita.