La legge più antidemocratica d’Italia. Di quale stiamo parlando?
Il riferimento è alla legge elettorale sarda. Una legge in vigore dal 2013, voluta da destra e sinistra in perfetto accordo. Il colpo di mano perfetto per assicurarsi un posto in Regione vita natural durante, a turno, in una “alternanza senza alternativa”.
Purtroppo l’alternativa manca a noi, popolo supino che, ignorando completamente certi meccanismi, subisce tutto ciò che viene deciso nelle segrete stanze. E la responsabilità è nostra, perché lasciamo fare senza neanche vedere i legami tra il nostro lassismo e le convenienze di chi decide.
Vi sono cose di cui ci disinteressiamo perché pensiamo non abbiano alcun impatto sulla nostra esistenza . Ma non è così: quando un popolo ignora qualcosa, c’è sempre chi ne approfitta.
La Legge elettorale in vigore in Sardegna, ad esempio, ha conseguenze pesantissime sulla nostra possibilità di curarci, sulla nostra economia, sulle nostre opportunità di lavoro, sul nostro futuro. Ma noi, semplicemente, non lo sappiamo.
Il diritto di fare il bello e il cattivo tempo sulla nostra testa
Ne parliamo con Lucia Chessa, che se ne occupa da dieci anni.
Lucia, laureata in filosofia e con una carriera di insegnante delle superiori alle spalle, ha ricoperto per due mandati la carica di sindaco di Austis.
Oggi, oltre ad essere segretario dei Rossomori de Sardigna, è presidente della Rete “Sardegna Iniziativa Popolare”, che ha portato avanti negli ultimi mesi la nuova proposta di Legge di Iniziativa Popolare denominata “Liberamus su votu”.
La proposta è stata semplicemente cestinata da chi si arroga il diritto di fare il bello e il cattivo tempo sulla nostra Isola. Qualcuno può farlo proprio grazie alla iniqua Legge elettorale a cui sottostiamo.
Nel video, la nostra intervista a Lucia che ci racconta del grande imbroglio.
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