Annalisa, muore all’improvviso dopo meno di 3 mesi dalla pensione

Annalisa Farina era infermiera dell’Otorino del Paolo Dettori. Una bravissima infermiera e una donna dal cuore forte sin che non l’ha tradita questa mattina. Un infarto se l’è portata via mentre un estremo tentativo del 118 ha cercato di salvarle la vita. Annalisa era ben voluta da tutti, colleghi e amici. Una vita dura la sua, quanto basta in tempi come questi così avari di gioie e con tante tribolazioni a tenderci trappole e insidie.

Una notizia inattesa, ad appena 3 mesi dalla festa del suo pensionamento, l’ultimo bel ricordo che ha visto colleghi tributarle onori e meriti per una carriera professionale di tutto rispetto. Donna semplice, da qualche anno rimasta vedova e con Dalila, la sua unica figlia che oggi era con lei in questa giornata tristissima.

« Non hai idea scrive Ivano Bertetto, medico del reparto di otorino, alla figlia Daliladi quanto mi faccia male sapere di tua mamma. Sicuramente una donna di grande valore e un’infermiera e professionista senza pari. Vi abbiamo incontrate da poco per festeggiare il suo pensionamento, e oggi mi tocca  scriverti queste righe senza avere la possibilità neanche di poterla venire a salutare.

La torta per il suo pensionamento

Ti facciamo le nostre sincere condoglianze, lei ora veglierà su di te dall’alto, ma a te e a tutti noi mancherà tantissimo. Una donna forte, una professionista seria, una mamma affettuosa,  un’amica vera, dal cuore grande e… di colore viola, come la sua squadra. Sarai sempre con noi, ma ci mancherai lo stesso. Ciao Annalisa».  

Annalisa era voluta bene perché era una donna sincera.

Un sentimento di cordoglio che accompagna tutti i colleghi e chiunque ha avuto la fortuna di apprezzarne la sincerità, la professionalità e l’amicizia. 

Lacrime e ricordi che sostengono la rabbia per una morte a pochi mesi dalla sua uscita dal mondo del lavoro a cui aveva dedicata l’intera esistenza.

L’ospedale, è una sorta di vita parallela per chi ci lavora. E’ una parte del quotidiano che si riempie di amicizia tra le persone che ci lavorano. Nel bene e nel male, è un luogo dove si incontrano le sofferenze, ma c’è uno spazio intimo di fraternità e reciproca comprensione. Si condividono le altrui sofferenze ma anche le proprie, situazioni quotidiane che uniscono e cementano la conoscenza. 

Annalisa se n’è andata in questa surreale atmosfera che impedisce l’abbraccio, ma lo sostanzia delle sole esternazioni possibili attraverso comunicazioni telefoniche o poco più. Fa male, non poterle dare l’ultimo saluto di persona, ma non allontana chi Annalisa la porterà per sempre nel suo cuore. E sono tanti. Riposa in pace.

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