Antonio Deidda, l’imprenditore col cuore matto.

Muore a 72 anni Antonio Deidda, imprenditore tempiese.

Muore improvvisamente, a 72 anni Antonio Deidda, imprenditore nel settore degli infissi, alluminio e legno. Conoscevo molto bene Antonio e la sua famiglia. A soli 11 anni ero andato a vivere con la mia famiglia in via Toscanini, proprio davanti al palazzo della sua famiglia.

Suo padre Francesco, Ziu Francischinu per tutti, era amico di vecchia data con mio padre. Quando si accasano in viale Giovanni XXIII, il suo laboratorio era all’angolo tra questa via e Via Toscanini. Babbo e lui erano entrambi falegnami.

Ziu Francischinu scelse  di dedicarsi al settore degli infissi in legno e alluminio. Ricordo gli avvolgibili, le tapparelle nel suo laboratorio e i miei ingressi quotidiani nella sua officina, distante 10 metri dalla nostra casa.

Antonio, da ragazzino scelse di lavorare col padre ma ben presto la sua attitudine ad espandere quell’attività lo fece investire nella produzione a carattere industriale. Investe ed ottiene, non gli difetta certo acume e intraprendenza. La madre, Zia Aurora, una delle persone più buone e dolci che mi sia capitato di conoscere, coraggiosa e gentile come le donne galluresi di vecchio stampo. Le sue premure quando mi incontra, sono carezze e sorrisi. Antonio si sposa e vive nel piano terra dello stabile di famiglia. I figli sono tra “li steddi di la carrera” del luogo. Vivaci, simpaticamente dispettosi, sempre sorridenti.

La fabbrica in zona industriale

La fabbrica sorge in zona industriale, dove è tutt’ora. Gli affari vanno benissimo, espande il suo raggio d’azione in tutta la Sardegna. A suo merito, prezzi competitivi e garanzia sui prodotti. I suoi figli, Francesco, Aurora e Graziano, appena diventano grandi, entrano anche loro nell’attività.

La sua impresa conosce, come in parte accade a tutti gli artigiani e gli industriali, momenti difficoltosi. Antonio fa i conti anche col suo cuore matto. Subisce un intervento al cuore, oltre dieci anni fa. Al lavoro molla un tantino ma resiste, è nella sua natura andare contro i propri limiti.

Il cuore matto di Antonio

” Sono vivo per miracolo”, mi dice quando lo incontro al Parco. C’è il giro d’Italia a Tempio in quell’anno. Non gli difetta il buon umore e quell’ ironico scherno che mostra verso i rischi e i pericoli della vita. E’ fatto così, vive sempre al limite, nelle gioie e nei dolori. Mi capita altre volte di vederlo e il suo sorriso è sempre una delle sue migliori qualità, a cui aggiunge ironia e spesso sarcasmo tipico della gente di questo paese. Si scherza sempre, è insito nei galluresi

Mi lega a lui una sincera e lunga amicizia, lo scrivo senza ipocrisie remote, non accetterei mai di scrivere qualcosa che non sento dentro.

Fa buon viaggio Antò, non si può dire che tu non abbia vissuto sino in fondo la vita che hai scelto di fare.

Un abbraccio a Giovanna, ai figli Francesco con Carolina, Aurora con Alessandro e Graziano con Dalila. I nipoti adorati Franco e Chiara. Un pensiero di affetto per le sorelle  Liana con Gigi, Maria Vittoria con Annibale, i nipoti e i parenti tutti.

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