Asfalto, lavori e pulizie, puntuali e a scadenza quinquennale.

Rifare asfalto, così come mettere a posto (parolona decisamente fuori moda) la pulizia del borgo, è una tradizione che si rinnova a scadenza quinquennale. Non me ne vogliano questi amministratori o chi li ha preceduti ma sa tanto di beffa assistere al rattoppo di strade interne, così come di altri luoghi trascurati da sempre (vedi le periferie), quando arrivano le elezioni.

Pensate un po’, una striscia di asfalto, strappata dalle casse esangui del comune, arriva a compimento dopo decine di segnalazioni e diversi incidenti stradali accaduti in questi anni. Non se ne dispiaccia l’assessore Quargnenti al quale riconosco almeno la genuinità delle sue azioni. Ma davvero appare tutto inconsistente e riduttivo, pensando che in questi cinque anni (più lunghi degli altri per via dell’emergenza sanitaria), abbiano partorito incompiute o rattoppi. Che dire delle strade in uscita (o in entrata) che da qualsiasi parte la prendi, sono in condizioni disastrose.

Si salva solo la strada per Sassari ) Aggius, ecc.) che ha visto i lavori della rotatoria sufficienti e soprattutto utili. Sul proseguo verso Rinaggjeddu, due giorni fa è stato rifatto l’asfalto per un centinaio di metri, nella famigerata curva di Nostra Signora. Sono stati tanti gli incidenti successi. L’asfalto è stato rifatto ma, tanto per dire, il guardrail, da entrambe le parti della carreggiata, no. Rattoppi, che però la gente benedice così come le autovetture che benedirebbero altrettanta attenzione sulla strada per Olbia, all’altezza del passaggio a livello (rione funiceddha). Avete fatto la gincana tra i tombini sepolti sotto l’asfalto?. No? Fatela, perché è divertente e soprattutto rischiosa. Vi consiglio anche quella in via Valentino (altezza grattacielo e bivio Conad).

Asfalto, marciapiedi, illuminazione e lavori interminabili

Largo XXV aprile, ribattezzata da un mio amico Piazza Tienamen (chissà perché poi!), sta per essere rifatta dopo un parto lungo anni, avrà i suoi colori dopo la recente pavimentazione.

Encomio vada a questa amministrazione per aver dissepolto il cadavere di un bombolone di gas in Piazza Grandi e aver riportato il luogo alla sua nobiltà. Anche questo lavoro andava fatto da tempo ma le risorse, come mi spiega sempre l’assessore, sono sempre meno (e questa cosa è assolutamente vera).

Pare sia imminente anche l’illuminazione della Zona Industriale, così ci ha anticipato l’assessore. Ci sarebbe anche da rifare la strada bombardata da decenni ma non si può avere tutto.

Il maquillage della città proseguirà coi marciapiedi che sono oggetto di ripristino da tempo.

Curioso che quello all’angolo tra via Gramsci e Largo De Gasperi (la piazza delle Poste) sia stato ripreso ma non nell’angolo che è stato teatro di cadute di persone. ” Una svista”, dice l’assessore che, evidentemente, non ha visto le foto dell’articolo che avevo scritto dopo la caduta di una donna, con relative escoriazioni a naso e volto. Pensare che si tratta di un metro quadro di pasitrelle.

La cultura del rattoppo

Il maquillage del borgo, #nonsoloasfalto, prosegue ordunque, e l’imminenza delle prossime elezioni amministrative (ad ottobre pare), inducono la popolazione a segnalare e sognare ora (o mai più?) che sono tutti a caccia del voto, i destri soprattutto. I sinistri (intesi come area politica) non battono colpo. Nulla è dato sapere del listone che, lo dice qualcuno, contiene oltre 30 nomi di candidati che andranno scremati e selezionati. Nulla è dato sapere della terza lista, annunciata a fari spenti e nel silenzio generale, ma che si dice altrettanto agguerrita e capace.

I cugini olbiesi sbraitano contro il sindaco per i 40 alberi abbattuti di via Imperia, a Tempio non protesta nessuno, l’effetto  delle elezioni anziché svegliarli, li addormenta. Tanto del Paolo Dettori che ce ne facciamo? O delle strade interne disastrate? E di quella bretella di qualche centinaio di metri sulla strada per Palau? E della Fumosa annunciata come prossima al completamento? Per non dire dello stato di povertà estrema di un numero spaventoso di tempiesi!

Tempio, città/borgo del rattoppo (lu zappulu).

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