Chirurgia, mancano i medici. Probabile sospensione del servizio dalla prossima settimana.

In allarme ora anche la Chirurgia del Paolo Dettori

Chirurgia Ospedale Paolo Dettori. Mancano i medici. Continua lo stillicidio dei servizi ospedalieri dell’ospedale gallurese. 

Una situazione gravissima che ha origine antiche. Risale, infatti, al 2015 una delle primissime segnalazioni di carenza di figure mediche nel reparto. Mancano le soluzioni, inesistenti gli interlocutori capaci di prendere in mano una atavica e deprecabile situazione che ha lentamente condotto a questo possibile atto che si preannuncia di sospensione delle attività operatorie. Sino a quando?

Non è dato sapere se e quando la nuova gestione regionale, col suo nuovo assessore Nieddu, possa prendere in mano la criticità della sanità sarda e quella del nostro ospedale.

Non è servito a nulla la lotta della popolazione. A poco  i 65 giorni di occupazione A zero le annunciate e poi ritirate dimissioni dei sindaci dell’Alta Gallura. Inutili i tavoli di concertazione ed i canali diplomatici aperti in questi anni.

Attraverso atti aziendali discutibili, come la sospensione del servizio di Ostetricia, a cui si è aggiunta anche quella della Ginecologia, si è arrivati a questo ennesimo scippo di un altro servizio sanitario.

Ci sono state le lettere dei medici del reparto, diverse in questi ultimi due anni, a cui mai è stata data una risposta dall’azienda. La prima lettera è del 2017, si erano palesate le criticità legate alla carenza di personale, ma non si è mai andati oltre l’impegno dei medici e la loro giustificata rabbia. Le conseguenze sono state turnazioni forzate, al limite della illegalità, ferie non godute e un senso di frustrazione che ha pervaso il personale sanitario  del reparto.

Breve storia del reparto di Chirurgia

Novembre 2015.  E’ di quel mese la normativa europea, acquisita dall’Italia, che imponeva una turnazione di almeno 9 medici. Mai questa normativa è stata presa in considerazione

Nel 2017, per pensionamento, lascia il responsabile del servizio e i medici sono tolti dalle guardie notturne per la reperibilità. Turni massacranti, al limite della sopportazione umana, con servizio susseguente alla reperibilità notturna. Ciò vuol dire, lasciare la reperibilità alle 5 del mattino per riprendere servizio in turno alle 8.00 per altre 12 ore di lavoro. Dopo sole 3 ore!!

Assurdo e al di fuori della normativa prevista. 

Questo sino a qualche giorno fa, quando uno dei medici è costretto a lasciare il servizio per problemi di salute e a questo punto l’organico risulta insufficiente a continuare il  lavoro di sempre. Una lenta agonia che va contro la dignità del personale medico, sia dal punto di vista giuridico che da quello umano. Fatti e fattori gravissimi.

Un mio amico sostiene che quando il potere agisce contro la legge, lo si indica come operante al di fuori della legge. Quando a commettere un reato è un cittadino, diventa immediatamente un FUORILEGGE. Così, ci sono oggi medici con oltre 200 giorni di ferie non godute, stress lavorativi e psicologici che alla lunga abbattono anche il più ostinato e tenace dei lavoratori. Non c’è tregua, non si ha una propria vita, non c’è più famiglia, non esiste una vita cosiddetta normale. E’ giusto?

Cosa accadrà?

Allo stato attuale, parrebbe che dalla settimana prossima, saranno probabilmente dirottate le urgenze, non si opererà più, anche le figure sanitarie potrebbero essere smistate in altri servizi del Paolo Dettori. Vedremo quel che accadrà.

Tanto, come dice bene quel mio amico, l’azienda avrà sempre una pezza giustificativa su tutto. Gli abusi, anche quelli contro la riforma pessima della rete ospedaliera che lasciava la speranza di perdere poco dello “status quo”, sono sempre azioni che fanno rientrare nei termini della legge vigente.

Tutti gli altri che da anni denunciamo la perdita dei servizi sanitari, siamo in automatico FUORILEGGE.

Giudicate voi.

Related Articles