Coemm, Sui fatti, non sulle opinioni. Lettera ad un adepto.

Coemm

Egregio Daniele Lama Trubiano,

questa lettera la scrive uno di quei detrattori del Coemm che anche lei, sovente, si inquieta a combattere. Suvvia, cosa c’è da combattere? Quale fosca e losca organizzazione saremmo noi altri se non persone pulite e civili che cercano solo i fatti. Vero, talvolta ci allarghiamo, sfociamo spesso in dissertazioni ironiche, umoristiche, sarcastiche,  di taglio a volte feroce, ma è sempre per la stessa ragione di cui sopra, la verità dei fatti.

Le pongo qualche quesito, se avrà la bontà di rispondermi, spero in maniera garbata e senza pregiudizievoli censure che non avrebbero senso alcuno in una pacata conversazione con Lei.

So che legge le nostre pagine, ne ha facoltà anche perché lo scopo era ed è sempre lo stesso: dare informazioni veritiere scorporandole quanto possibile dalle opinioni. Non che non serva avere un parere sulle tante vicende connesse di cui, a quanto sembra, tanti, se non la maggior parte, siete, o meglio, eravate all’oscuro.

A me non importa il suo passato, anche se lo posso immaginare, quanto ne sia stato colpito, aldilà della pena inflittale. Mi pongo sempre oltre il confine giustizialista persino per i peggiori ed efferati delitti. Ne osservo, da spettatore le dinamiche, ne racconto la storia, separando sempre come in un mosaico, ogni dettaglio. Lo devo ai miei principi etici, alieni al sentenziare, anche sull’uomo e sulle sue mille debolezze. Non imperverso mai. Non oltraggio chi ha commesso dei reati, lascio sempre una porta aperta ai risvolti psicologici, quando non psichici, che inducono una persona a sbagliare.

Coemm e altre cose.

Ho conosciuto, ascoltato e intervistato, personaggi della storia italiana, che solo il nome, a distanza di tante stagioni oramai, incutono terrore. Un nome per tutti: Renato Curcio. Ex brigatista, un nome che rievoca quelle stagioni del terrore di cui Lei certo ricorda. Bene, Curcio, oggi è un uomo libero, è editore di una casa di pubblicazioni particolari, basate su vicende umane spesso terribili. La casa editrice si chiama “Sensibili alle foglie”. Lui, ex numero uno del terrorismo stragista, non le parrà vero, è un altro uomo, di grande ed elevato spessore intellettuale che ha pagato con 27 anni di carcere per la sua organizzazione in cui, ed anche questo le sembrerà strano, non ha mai commesso un solo omicidio. Non lui, altri ovviamente si.

Il Coemm, di cui Lei fa parte, nasce come un progetto umanistico, di cui do atto a Lei come ad altri che lo hanno creato. L’orrore nasce quando quel progetto, così simpaticamente farneticante, visionario quanto basta per essere inapplicabile, si mostra per quelli che erano sin dal principio i suoi fini. Glieli devo ricordare o c’è arrivato da solo? Una sintesi brevissima è necessaria.

  • Si basa sulle donazioni che mai vengono esplicitate come somme raggiunte, contravvenebndo in questo ai bilanci che sono obbligatori anche per le NO Profit;
  • Millanta titoli e ruoli non riconosciuti, da quelli di studio del suo fondatore ai tanti personaggi apparsi e tutti, via via, smascherati;
  • Il caso Ferraresi lo conosce. Non è quel che dice che sia e pochi mesi dopo viene arrestato per altri reati;
  • Personaggi come Petrecca, la Canuto, la Cupcovic e anche lei,. la inserisco perchP un reato lo ha cvommesso pure lei, sono una parodia, ossia l’ossimoro di chi basa un progetto su eticità;
  • Un responsabile estero del coemm arrestato per n’drangheta.

Penso, egregio Daniele, che Lei conosca queste storie così come ve ne sono altre 100 di pari valenza giudiziaria che stanno venendo man mano alla luce. Come qualcuno dice, basterebbe solo una di queste faccende per destabilizzare l’intera serietà di quel progetto.

 Scrivo a Lei perché…

Le scrivo perché ci accomuna una splendida passione per la scrittura, una vera via di fuga e di evasione da un contesto socio economico che non lascia altro. Le scrivo anche perché, da opposte posizioni, entrambi ci occupiamo del Coemm.

Almeno per me, e credo anche per Lei che si ritrova ad affrontare giornalmente il peso del suo passato, sia con se stesso che col mondo che la circonda. Nella mia attività di reporter, blogger, con tante esperienza in TV, tutt’ora in piedi, come Le ho detto, ho parlato con ergastolani in carcere, con “fine pena mai” che nonostante scontino i loro reati, mi hanno insegnato tanto sulla vita, sia quella loro che quella che magari sognavano prima dei reati commessi.

Nella vita di tutti ci sono i sogni, a tutti piacerebbe un mondo migliore, la garanzia che nessuno resti indietro a pagare per colpe che non ha. Perché, Daniele, Lei pensa che questi sogni li poteva realizzare in questa organizzazione che ha fatto tutto tranne che dire una sola volta la verità sui fatti?

Le hanno dato la chance dei suoi libri e quindi magari ha intravisto una possibilità di realizzare il suo sogno?

E chi glielo dice che altrove lo stesso sogno non avrebbe potuto realizzarlo? 

Non si ostini a cavalcare un cavallo perdente, destinato in poco tempo a crollare con tutti i poveri cristi che ci hanno creduto. Dia retta Daniele, se ne allontani, si liberi di questo fardello che domani non ci sarà più perché, in realtà, non c’è mai stato. Sciolga il legame definitivamente, non le ha dato nulla, se non forse qualche libro venduto.

Continuando a stare dentro, anche la minimale possibilità di redimersi e di trovare domani una porta aperta, Le sarà impedita. Più si ostina a non capire, Lei che invece potrebbe, più si allontana da quel sogno. Ossia, elevarsi da quel che ha commesso, oltre il veto implacabile della nostra società che non perdona chi sbaglia. 

Coemm, sbaglia chi resta

Le sembrerà strana questa lettera. E quanto più la vorrà leggere, tanto più incredibile Le parrà questa insperata fiducia che si ritrova da un detrattore, come Lei ed altri ci chiamate.

Uno dei detrattori che ha denunciato e che continuerà a farlo sino a che la nebbia sporca che avvolge il mondo Coemm, non verrà spazzata via dal vento della giustizia.

Per persone indifese, fragili e ignoranti. verso chi ha subito un evidente plagio derivato dal bisogno estremo.O per alcuni, come Lei, deve pensare al dopo e non a questo penoso scempio dei valori umani migliori perpetrati da questa organizzazione.

Mi ascolti, Lei che può. Poi, decida come crede.

Antonio Masoni

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