« Il mio omaggio a chi mi vuol bene» D.F. oggi a Tempio.

« Son tornato stamani a Tempio, volevo dare il mio omaggio a tutte le persone che mi hanno sostenuto e voluto bene. Un bene che si è tradotto in sostegno, condivisione del mio caso e totale empatia con la mia vicenda».

Così D.F. l’uomo che lunedì scorso aveva voluto simboleggiare la sua disperazione incatenandosi alla ringhiera del tribunale tempiese. Come molti dei lettori sanno, la sua protesta si era interrotta martedì per un improvviso tracollo e peggioramento delle sue condizioni messe a dura prova dal digiuno da cibo e acqua.

Oggi giovedì, D.F., perfettamente ristabilitosi, è venuto a Tempio ad incontrare di persona quanti si son presi cura di lui o che semplicemente ne hanno sostenuto la causa. Con parole, scritti, solidarietà che nasce spontaneamente laddove, per fortuna, ancora regnano valori umani nobili e preziosi. 

Il tour è iniziato dal tribunale di Tempio, il simbolo della sua manifestazione di protesta. Qui, D.F. ha portato degli omaggi floreali. Per il personale femminile del tribunale che lunedì e martedì si era fermato a chiedere se avesse bisogno di qualcosa, a portare lui del cibo (rifiutato gentilmente perché aveva scelto il digiuno). Erano rose bianche, un omaggio che trasuda di gratitudine che ha diviso con tante impiegate. Anche il presidente Magliulo, saputo della sua venuta, ha voluto parlarci per un po’ di tempo e lo ha condotto nel suo studio. Sono momenti importanti per chi li vive, rappresentano il segno tangibile di sensibilità anche di chi dirige una struttura complessa come un tribunale.

 

Omaggio anche per la Protezione Civile che lo ha prelevato semi assiderato, in stato di incoscienza, e portato in ospedale Per le donne e il personale del Pronto Soccorso del Paolo Dettori. Infine un omaggio personale all’associazione spontanea di cittadini Abali Basta che ha perorato la sua causa con gesti di solidarietà e fraternità pura.

“L’omaggio è per la bontà e l’umanità che ho ricevuto da questa città”

Abbiamo raccolto la sua dichiarazione, alla fine del tour, poco prima che D. F. facesse ritorno al suo paese.

« Ciao, gente di Tempio. Oggi ho deciso di rendere omaggio a tutte quelle persone che mi sono state vicine. Mi son permesso di venire qui per portare un piccolo omaggio al personale del tribunale, a quello della Protezione Civile, a quello dell’ospedale e ad Abali Basta. Senza volerlo, ho avuto la fortuna e l’onore di incontrare il Presidente Magliulo  dal quale sono stato ricevuto nel suo ufficio. Ho rafforzato la mia convinzione che lui sia la persona giusta per questo tribunale.  Ho fatto questo seguendo inconsapevole, la traccia di quella bellissima parola inglese che si chiama “serendipity”. Una situazione che accade quando si va alla ricerca di qualcosa di preciso ma, durante il cammino verso questa meta, scopri altri valori di amicizia, conoscenze nuove. Nel mio caso, serendipity è stata umanità nuova che ho scoperto pur sapendo dalla mia precedente avventura che a Tempio esisteva. Tra la gente, ma anche negli apparati che qui esistono.

Abali Basta, invece non la conoscevo. Mi son sentito – conclude D.F. –  subito accolto da persone sincere, battagliere e indomite, come me. Sono onorato di questa solidarietà che nasce da comuni disagi, mi sento come ognuno di loro guerriero pacifico e mai domo. La loro forza è anche la mia e da oggi so di avere altri amici, fratelli con lo stesso sangue che pulsa di coraggio e di lotta per diritti inalienabili. Grazie Tempio!»

 

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