La cerimonia di commemorazione del 28 luglio 1983.

Una cerimonia mesta, silenziosa, in una giornata piovosa e fredda, ha ricordato le vittime del 28 luglio 1983. C’erano tutti, dalle autorità civili e militari ai parenti dei caduti, a significare una giornata che resta memoria sempre viva e ricordo incancellabile.

Il corteo parte come sempre dall’inizio di Viale Giovanni XXIII per giungere davanti alla lapide che ricorda i defunti di quella tragica giornata. Presenti tutte le forze dell’ordine in rappresentanza dei rispettivi corpi, il vice sindaco Addis, l’on. Biancareddu, diversi altri sindaci del territorio e anche quello di Laconi. Tra gli altri, il Presidente ANCI e sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana. 

L’alza bandiera, il ricordo dei 9 nomi scanditi con un “presente” di risposta dei presenti, la deposizione della corona d’allora in cimitero, la messa a suffragio chiude anche questa breve ma sentita commemorazione.

Davanti alla lapide in cimitero, le parole del vice sindaco Addis, un canto in memoria di uno dei feriti di quel giorno, Giuseppe Sotgiu, e poi ci si sposta nella cattedrale di San Pietro per la messa solenne di suffragio.

Una cerimonia per una giornata che nessuno dimentica, che resta come la più grande tragedia della città, a cui tutti dobbiamo dare sempre il valore che merita. Lo dobbiamo a quelle vittime, ai loro cari, al loro gesto di sacrificio che impedì una tragedia ancora più spaventosa.

Lo dobbiamo a tutti noi, ai nostri figli che non c’erano.  Alle giovani generazioni come esempio di eterna gratitudine per tutti quegli uomini che persero per salvare altre persone.

Giusto ricordare, tra i defunti, anche chi non perì il 28 luglio ma alcuni anni fa (gennaio 2015), Vanni Bisson, uomo che portò per oltre 30 anni le piaghe e le ferite con l’orgoglio e l’onore che gli appartenevano.

Ieri, come oggi e come domani, il 28 luglio non sarà mai un giorno come tutti gli altri. Ricordiamo sempre.

 

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