« Le donne oggi partoriscono in casa, la sanità indietro di 100 anni», scrive Resistenza Gallura.

« Le donne oggi partoriscono in casa, la sanità indietro di 100 anni». Lo denuncia Resistenza Gallura, associazione politica e culturale di Tempio.

Una nota sintetica che racchiude il pensiero di tanti, se non tutti, i normali cittadini alle prese con la lenta distruzione della sanità pubblica. Il fatto accaduto, increscioso e che di felice ha avuto solo l’esito finale, spoglia da ogni dubbio le condizioni nelle quali si ritrova il territorio ma anche l’azienda stessa.

Sanitari sottoposti a regolamenti che di umano non hanno nulla, possono solo attenesi ad una disciplina inaccettabile basata su leggi inadeguate e altrettante riforme sanitarie prive di ogni presupposto di aderenza ai bisogni della popolazione. Se anche alcuni primari denunciano questa gravissima situazione, è abbastanza chiaro che il vaso è colmo e non possono esserci più giustificazioni legate a carenze e mancanze. Non si tratta più di organici pur ridotti all’osso, ma di regole che impediscono ad una donna di andare in ospedale se proprio non è giunta l’ora del parto.

Il quadro, nell’episodio accaduto, si aggrava perché una donna sola in casa e senza possibilità di avere un aiuto in quel frangente, ditemi voi cosa avrebbe dovuto fare.

La domanda che Resistenza Gallura si pone riguarda anche la “pantomima” delle richiesta di deroga per il punto nascita del Dettori di cui nessuno ha mai letto una mezza riga. Esiste? La presa per il culo della politica continua mentre una donna partorisce in casa e migliaia di malati sardi attendono una risposta alle loro esigenze di salute. Normale?

Le donne partoriscono in casa perché la sanità non risponde più ai bisogni della gente.

Quanto accaduto a Tempio, dove una donna di 21 anni al suo secondo figlio ha partorito nel bagno della casa grazie all’aiuto della suocera, sposta il tiro verso chiare responsabilità penali. Non è possibile che, per attenersi a regole assurde, una donna non possa essere ricoverata quando avverte la prossimità del travaglio. Assurdo e vergognoso. Un bambino non nasce a comando e decide lui e solo lui quando è il momento. E’ accaduto che un bimbo sia venuto alla luce in strada, su una macchina, in condizioni limite ma sapere che oggi le donne partoriscono in casa perché la sanità pubblica è allo sbando, è un’altra storia.

Le spese sanitarie sono eccessive? Lo sappiamo ma lo sono anche gli emolumenti e le retribuzioni di chi comanda la vita e la morte di ognuno di noi. La gente è davvero stanca, è arrivata al limite della sopportazione umana e fisica. Alla porta della sanità bussano invano ogni giorno centinaia di pazienti in attesa di un esame,  di un controllo e di una operazione. Un piano perfetto che ha avuto come pretesto una epidemia ma che in realtà è nell’aria da un decennio almeno. 

Resistenza Gallura, al solito puntuale e sensibile su quanto sta accadendo, ci invia questo comunicato che racchiude il senso di questo momento tragico della sanità pubblica. E non ci provino a scompaginare e confondere la realtà. Quanto è accaduto a tempio, è una storia vera e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima. Ribellarsi è un dovere ma lo si potrà fare solo se si lasciano da parte le bandiere e le appartenenze.

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