Marcello Doneddu, la sua nota integrale sulla questione Rinaggju.

La nota di Marcello Doneddu arriva dopo l'uscita sul quotidiano La Nuova Sardegna delle considerazioni di Addis e Quargnenti.

Marcello Doneddu, replica in una nota inviata al giornale, alle dichiarazioni del vice sindaco Addis e dell’assessore Quaghnenti. La nota dei due esponenti della giunta, accentrava l’attenzione sul fatto che lo stesso Doneddu (ma anche altri esponenti) dell’allora giunta Frediani, di cui era consigliere, si sarebbero espressi a favore di una eventuale vendita. In quella circostanza, come precisa Doneddu nella sua nota, parzialmente riprodotta dalla Nuova Sardegna per ragioni di spazio, la questione era diversa e non viene precisata dall’articolo del 20 gennaio. 

La differenza, sostiene Doneddu, è nel merito dell’alienazione dove la allora giunta Frediani, intendeva solo gli immobili e non i terreni. Ecco la versione integrale della nota del docente di scuola superiore Marcello Doneddu che ribadisce alle accuse contrapponendosi a quanto esplicitato da Addis e Quargnenti sul giornale.

Doneddu, « Ci sono differenze tra immobili e terreni »

Marcello Doneddu

«Invio l’integrale della mia breve nota di chiarimento in proposito a quanto dichiarato da Francesco Quargnenti nell’articolo di domenica sulla Nuova Sardegna, nel quale mi tira in ballo assolutamente a sproposito.

Faccio notare a Francesco che, in primo luogo, è del tutto arbitraria l’associazione sulla valutazione dei locali dell’ex Gauss con il compendio di Rinagghjiu.  In secondo luogo, gli chiedo di fare uno sforzo di riflessione sul fatto che le delibere votate nella precedente legislazione, della quale facevo parte, avevano un oggetto assolutamente differente da quello della vendibilità di 12 ettari (repetita iuvant: 12 ettari) di terreni pubblici del bene identitario di Rinagghjiu. 

A meno che anche lui non voglia associarsi alle ridicolaggini di chi ha sostenuto apertamente in Consiglio che: “in quanto un terreno non si può spostare, anche questo sarebbe un immobile”. Penso che tutti  conosciamo la differenza estimativa tra beni immobili e terreni. Rimane soltanto da evidenziare che anche per una logica rudimentale c’è sostanziale differenza tra “immobile” e “un immobile”. Infatti, se seguissimo le simpatiche deduzioni illogiche di una “maggioranza allargata” sentite nell’ultimo Consiglio, ne verrebbe che “la donna è mobile” del Rigoletto di Verdi diventerebbe una “credenza”.

Ad arrampicarsi sugli specchi si rischia di scivolare nel ridicolo».

La nota di Doneddu, si chiude così:

«Che si fosse ai titoli di coda l’avevamo capito tutti dal pirotecnico botto conclusivo della vendita di Rinagghju con il quale si vorrebbero stordire gli elettori dall’insipiente nullità fallimentare di questa amministrazione, soltanto, non avevamo capito di essere alle “comiche finali”».

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