«Proclami e poco altro», Cordella sulla crisi sanitaria.

Il capogruppo di uno dei tre gruppi di minoranza, elabora un documento duro sulla passività dell'amministrazione locale e delle altre del territorio.

«Proclami o poco più», in sintesi il pensiero di Alessandro Cordella, consigliere di minoranza che sta cercando, insieme a pochi altri colleghi dei tre gruppi di minoranza, di fare pressioni opportune affinché la questione sanitaria, e il destino segnato del Paolo Dettori, venga quanto meno discusso in sede consiliare. Invece, aldilà di futili impegni, tesi a placare la cittadinanza che sta conoscendo il buio del deficit sanitario,  il territorio tace. Si è scelto di non toccare un assessore regionale alla sanità, artefice di questo sfascio più di tutti. Neppure una cordata per rendere legittima la richiesta delle sue dimissioni. In alta Gallura, è silenzio su ogni fronte. Cordella, già esponente di spicco del movimento a difesa del presidio ospedaliero, ora cerca di far sentire la gravità del momento. Lo scoramento, suo e di altri in minoranza, riguarda questa apatia che investe primo cittadino e giunta sulla questione sanità. In pratica, dice Cordella, non muovono nemmeno l’aria. Altro che proclami e promesse

Proclami e poco altro, il silenzio assordante delle amministrazioni locali  e i rischi per la comunità.

«Qui tutto tace, tutto è: faremo, diremo, con ogni mezzo a nostra disposizione, convocheremo, denunceremo. Poi solo silenzio e rischi per i cittadini. Ho ricevuto ieri via PEC il DUP (Documento Unico di Programmazione). Documento lungo e articolato che ho iniziato a studiare e a comparare con la realtà con cui il territorio fa i conti. Una realtà drammatica sotto ogni aspetto. Un documento intriso di intenzioni. Intenzioni per la viabilità;  per il turismo;  per il settore immobiliare al grido, a proposito di slogan, ” comprare a Tempio” ect ect. Si arriva poi al capitolo sanità e servizi sanitari ” missione di bilancio 13 (pag. 117) e, per quanto inerente il nostro presidio, l’intenzione é: Finalità da conseguire: “Attivare azioni di resistenza, difesa e supporto per garantire il mantenimento dei presidi sanitari esistenti”. E che Finalità è?»

«Altro che proclami, qui si devono riavere almeno le certezze dell’assistenza minima»

«L’obiettivo non è resistere, l’obiettivo o Finalità che dir si voglia, è “ripristinare, riottenere” anche perché, come detto in più di un intervento, qui non c’è più nulla da difendere e tutto da ricostruire. E anche le parole, l’utilizzo della parola “resistenza” presuppone la disponibilità a dare tutto, a fare di tutto per ottenere il mal tolto e non mi pare, risultati alla mano, che il significato di resistenza sia nelle corde dell’attività amministrativa di questa maggioranza. Se per resistenza intendono letterine, minacce di denunce e articoletti di giornale, bé allora é una parvenza di resistenza, peraltro ben remunerata visti gli adeguamenti di indennità. Da mercoledì scorso si aggrava lo stato dei servizi erogati dal nostro reparto dialisi. Tra personale giustamente in ferie, un trasferimento ad altro presidio e 104, il personale è ridotto all’osso. La generosità e il senso di abnegazione del personale in servizio ha permesso al reparto di continuare l’attività, mantenendo il numero dei pazienti , concentrandoli in un solo turno dalla 7:00 alle 14:00. Durante il turno i nefrologi coprono all’occorrenza anche il pronto soccorso. Va da sé che un solo imprevisto, una sola imprevedibile variabile può far saltare il reparto e quindi il servizio».

«Altro che intenzioni, sulla questione sanitaria occorrono prese di posizione dure. Nieddu se ne deve andare».

La lettera di Cordella, chiude con la rinnovata richiesta delle dimissioni dell’assessore. A farlo, devono essere tutti i sindaci dell’alta Gallura che, aldilà del ruolo subalterno al sistema, stanno lasciando andare la sanità. Ubriachi del ritrovato turismo. hanno mai pensato che, senza assistenza sanitaria, letteralmente implosa in tutti i centri ospedalieri della nostra Gallura, anche il turismo andrà a scemare? Si spera solo che chi arriva in Sardegna, goda di ottima salute.

Alessandro Cordella

«Rinnovo quanto già presentato nell’ultimo Consiglio Comunale di Tempio: inoltrare al Presidente Solinas la richiesta politica di immediate dimissioni dell’assessore Regionale Nieddu. Lo facciano tutti insieme i sindaci del territorio, primo tra tutti il Sindaco di Tempio, comune dove è ubicato il Presidio Ospedaliero. Lo facciano non domani ma ieri, prima che qualche cittadino ci rimetta le penne, perché di buone intenzioni è lastricata la via per l’inferno».

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