Morte di Rosario Corsaro, domenica i funerali.

I funerali domenica 17 marzo, alle ore 9.40 presso la chiesa del Sacro Cuore, partendo dalla casa dell'estinto in via Vivanti 20.

Funerali di Rosario Corsaro

L’ennesimo lutto giovane, si concluderà domattina, domenica 17 marzo col rito funebre presso la chiesa del Sacro Cuore (zona Pischinaccia) alle ore 10.00.

La partenza dalla casa dell’estinto alle ore 9.40.

Un oceano di persone, dalla prima mattina di oggi, ha voluto dare l’estremo omaggio a Rosario Corsaro,. 45 anni, l’ultimo figlio maschio di una famiglia decimata in meno di un anno.

Era il 24 maggio 2018 quando Angelo, il fratello maggiore, uscì di strada con la sua moto. Nessun danno alla testa e una miriade di vasi sanguigni che perdevano sangue dall’addome. Non ci fu nulla da fare. Angelo mori la sera stessa, nonostante l’ultimo tentativo  di portarlo a Olbia.

Aveva 47 anni e tanta voglia di vivere, di amare, di finirsi la casa, sistemarsi con la sua compagna.

La famiglia ne fu dilaniata, nella mente, nel cuore.  Non si era data pace, volevano sapere perché Angelo non si era salvato, perché non ci fu l’elisoccorso, perché il loro caro fosse morto.

Il 18 giugno, domenica, mentre per distrarsi dal pensiero ossessivo del figlio, andava nella sua amatissima campagna, il papà Diego, viene travolto e schiacciato dal suo trattore. Stava irrorando la vigna con la medicina. Giugno è il tempo giusto per farlo.

Non era passato ancora un mese e muore anche lui.

Il giorno dopo, lunedì, dovevo andare a casa sua. Un medico che lavora fuori Tempio, mi aveva detto che Angelo, nelle condizioni in cui era ridotto, dopo l’incidente, non ce la poteva fare.

Sapevo che mi avrebbe ascoltato, lo ha sempre fatto. Siamo amici da 44 anni, ci volevamo bene. Non feci in tempo, la sua morte mi aveva preceduto. Non aver fatto  in tempo, questo mi pesa ancor oggi. Meritava di contare su una briciola di fatalità e rassegnazione  per continuare a vivere.

Ancora, e sarà per sempre, penso a lui quando guardo la “nostra” Juve in TV. Lo abbiamo fatto decine di volte nei locali dove avvertivi la sua presenza dal vocione siculo sardo che tutti amavano.

Oggi, questa maledettissima giornata di morti, con tante persone care che ci lasciano, è toccato al figlio minore, Rosario.

“Mamma, non mi sento bene – dice alla madre ieri sera – ho male allo stomaco, preparami una bevanda calda”

Graziella lo fa subito, pensando come tanti avrebbero fatto alla fatica della partita di calcetto che Rosario aveva giocato nella serata.

“Mamma, posso dormire con te stanotte?”

Che strana domanda per un ragazzone di 45 anni. Non lo so, ma chissà quante volte la morte del fratello e del padre, gli aveva consigliato quella serenità che solo una madre riesce a dare. Rosario dorme con la madre, si addormenta con lei. Teneramente come un bimbo.

Qualcuno, appreso della morte, ha detto: “Ha dormito con la madre e si è risvegliato accanto a Diego e ad Angelo”.

Una immagine cristiana, di chi ha fede, che dona luce anche all’atrocità della morte di un giovane e alla tristezza senza fine di una famiglia decimata, in soli 10 mesi.

Che cosa dire o scrivere di altro?

Tutto l’amore e il cordoglio di questa comunità per una famiglia lacerata dal dolore.

A Graziella, a Maria Grazia e Maurizio, alla figlia di Rosario, Giulia, ai cari nipoti Loredana, Gian Mario e Federico, a tutti i parenti che sono in Sicilia.

“Possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli. Così ancora ti riempie e folgora il ricordo di qualcuno che hai amato per poi vederlo andar via.” KHALIL GIBRAN

 

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