La scienza ufficiale prende le distanze da quello che sembra un lavaggio del cervello per scopi non sempre leciti.
Cos’è la PNL? E’ l’acronimo di Programmazione Neuro Linguistica, definito come metodo per cambiare attraverso il linguaggio o pensieri e il comportamento. Una forma di comunicazione forzata che la scienza ufficiale ripudia come metodologia corretta. La rivista WIRED scrive sul PNL:
“La Programmazione neuro linguistica (Pnl) è stata bocciata dalla scienza in ogni maniera possibile e immaginabile, eppure continua a far parlare di sé.
Per esempio qualche tempo fa ci fu la polemica su certi consulenti del Movimento 5 Stelle arruolati da Gianroberto Casaleggio che, secondo le accuse lanciate da Ivan Catalano poco prima di uscire dal movimento, utilizzavano la Pnl.
I più attenti avranno invece notato che nel film Kingsman – Secret service (2014) la Programmazione neuro linguistica è spacciata come arma di seduzione.
È infatti quasi impossibile trovare un campo dove la Pnl, secondo i suoi sostenitori, non possa essere applicata: dal corteggiamento alla leadership, dai problemi di autostima alle capacità sportive, il successo è a portata di mano, e c’è addirittura chi arriva a proporre la disciplina per combattere la depressione e altri disturbi psicologici.
Ma che cos’è, di preciso, la Programmazione neuro linguistica?
Le origini della PNL
La Pnl nasce nella prima metà degli anni ’70, il periodo d’oro della New-Age, e forse non è un caso che la culla sia stata proprio la lisergica California. I papà della nuova disciplina erano Richard Bandler, al tempo studente di psicologia, e il linguista John Grinder, entrambi alla University of California, Santa Cruz, che avevano cominciato a elucubrare una sorta di ‘teoria del tutto’ della psicoterapia a partire dai rispettivi campi di studio.
Uno dei capisaldi della nuova, rivoluzionaria branca della psicologia sarebbe costituito dall’imitazione o, come la definiscono gli adepti, modeling: imitando il linguaggio e i comportamenti delle persone di successo sarebbe possibile fare nostre le loro capacità e raggiungere i loro stessi risultati.
È così infatti, secondo il Vangelo della Programmazione neuro linguistica, che Grinder e Bandler arrivarono a un’altra intuizione fondamentale chiamata Meta-modello: studiando il lavoro di tre famosi psicoterapeuti (Virginia Satir, Milton Erickson e Fritz Perls) e integrandolo con le teorie di celebri linguisti come Gregory Bateson e Noam Chomsky, si convinsero che la chiave della terapia non fosse tanto quello che diceva il paziente, ma come lo diceva”.
Perché la PNL è usata dal Coemm?
Uno dei primi segnali della tecnica di PNL la si intuisce nelle risposte banali, sempre stereotipate, da copia e incolla diffuso dei più fidelizzati:
” Hai da proporre sistemi migliori?”. La risposta la si nota in ogni passaggio che appena sfiori lo scetticismo o il dubbio, senza mai entrare nello specifico della domanda posta. Un film riproposto come una cantilena che denota quasi una coercizione mentale affiorante se non manifesta. Quasi mai il dubbio viene contestualizzato con precisazioni, fatti contrari o empatia col dubbio stesso. Al massimo “Tempo al tempo”, parola che non vuol dire nulla e non esprime date, giorni, mese o anno. Il tempo all’infinito, insomma.
Il criterio di chi si occupa di controllare il sistema, oliato con forzature e diktat, è quello di eliminare le domande fuori luogo ossia quelle che esprimono a volte solo indecisioni o perplessità. Col dissenso poi, non c’è storia, la forbice cala impietosa sul malcapitato che ha “osato” sfidare” de visu l’antagonista social. Immediatamente subissato da altri antagonisti “copia e incolla” col solito rituale, ritmico come una nenia afghana nel deserto.
Perché il Coemm ha diffuso questa tecnica e perché ne ha fatto uso? La risposta è unica: la tecnica è servita a “plasmare” idee, poche e confuse del progetto, adattandola con nuove strategie sempre Working in Progress. Man mano che falliva un’idea, ecco che ne spunta un’altra senza interruzioni di tempo, seguendo sempre lo stesso asfissiante metodo per rafforzare la stessa idea. Goebbels, ad esempio, usava gli stessi principi per fare dei soldati dei volontari pronti alla morte.
La PNL e i fedelissimi
Ormai tutti i fedelissimi ragionano allo stesso modo, non rispondono alle domande, ma ribattono con un’altra domanda, proprio come il capo..
L’obiettivo è far nascere in tutti il senso di colpa e portarli a lavorare, lavorare, lavorare in cambio di un domani che è realtà solo nelle tasche del RE, Fuhrer, Capitano, chiamatelo come vi pare, e del suo cerchio magico.
La PNL è una pseudoscienza, può dare solo un’illusione di scientificità, e i metodi stessi sono talmente vaghi e numerosi che è facile trovarne qualcuno in grado di sedurci con la sua ingannevole plausibilità. Questo non vuol dire che non possa funzionare. Anzi, a giudicare dai risultati nel Coemm, funziona eccome. Il problema sostanziale, è il perché si sia usata una tecnica persuasiva per convogliare persone all’interno di questa bolgia dantesca dove quasi tutti gli improvvidi ed impreparati auditori e adepti, ne hanno subito un vero e proprio plagio. L’esca era e resta sempre quella dei soldi, altrimenti col cazzo che uno sarebbe mai andato a spendere soldi in corsi e formazioni oltre che eventi dove, a parte uno straccio di ricevuta, sono stati indottrinati a cose del tutto inservibili. Provate a darmi una spiegazione contraria, se ci riuscite senza offendere. Altrimenti:
” Avete qualcosa di migliore da proporre?”
Segue……