PVU. Pubblico questa lettera di Daniele Zanatta, libero cittadino che è impegnato, al pari di tanti altri uomini liberi, a cercare di scoprire cosa si nasconde dietro una organizzazione denominata Coemm, oggi anche partito politico.
I proclami del PVU.
« Ho ascoltato con attenzione i vostri proclami attraverso conferenze molto ben articolate ricche di spunti su cui riflettere. Ho anche letto il vostro programma politico di pubblica lettura.
Premesso che la mia posizione è totalmente critica rispetto alle vicende che hanno coinvolto il vostro neo segretario Maurizio Sarlo, oggetto di una interrogazione parlamentare da parte del senatore Elio Lannutti. Il senatore 5 stelle ha evidenziato una linea di condotta quantomeno discutibile sulle iniziative perpetrate con l’associazione da lui fondata, il Coemm.
Si sono generate una serie infinita di polemiche, allì’indomani della diffusione di detta intetrogazione parlamentare di cui ad oggi non sono ancora state date risposte.
Alla luce di tutto quanto è avvenuto, vorrei, da libero cittadino, confrontarmi con voi sperando di trovare un valido interlocutore.
Sto benedetto cambio del paradigma del PVU, cos’è?
Il vostro partito, il PVU, in linea con i continui proclami del vostro segretario di imminente “cambio di paradigma” teorizza, correggetemi se sbaglio:
“la centralità dell’uomo su ogni aspetto o meccanismo che regola il normale decorso di un sistema sociale che sopravvive a se stesso”.
Considerato che molteplici sono le forme di organizzazione sociale legate al territorio e alla cultura e di cui oggi ne accettiamo le regole, Coemm e Sarlo ne teorizzano un totale distacco.
Affermano, che fin dalla nascita, i diritti umani di sopravvivenza sono imprescindibili. A tal proposito è stato promosso come esempio pilota una forma di reddito di dignità di 1500 euro al mese dal suo segretario, Maurizio Sarlo.
Ciò doveva avvenire attraverso la sua associazione privata, mai realizzata, che dovrebbe portare tutti gli uomini ai blocchi di partenza sulla stessa linea. Non ci dovrebbero essere distinzioni di casta di credo e di condizione economica, tranne però specificare le risorse e soprattutto la fattibilità.
I costi sociali non indifferenti ci inducono a pensare che il cosiddetto “progetto di ingegneria economico sociale finanziaria” così simpaticamente farneticante, bislacco quanto basta per essere inapplicabile, si possa annoverare tra le tante utopistiche realizzazioni di chi vuole far parlare di se a tutti i costi. Lo scopo è portare fuori strada coloro i quali, illudendosi e basta, oggi deve fare i conti con la cruda realtà.
Non pensate che far sperare la luna ad un elettorato stanco e disilluso sia controproducente dopo anni di vane promesse, programmi mai attuati provenienti da ogni ambito politico e che hanno prodotto negli anni solo malcontento e grandi delusioni?»
Daniele Zanatta
Le mie considerazioni
Ringrazio l’amico Daniele per questo pezzo per il quale ha speso sin troppe tenere parole. Io, caro Daniele, penso che la politica attuale, da qualsiasi origine o ideologia provenga, non sia assolutamente allineata con la realtà che tutti viviamo. Pertanto del tutto inservibile. Non lo è quella governativa attuale, non lo è stata quella precedente, e tutte le altre ancora degli ultimi 40 anni. Figurati quella del PVU! Il mare, in questo momento storico, è stracolmo di visionari, di idealisti, pazzi scatenati, di faccendieri e loschi truffatori. Scegli tu dove annoverare colui il quale ha prodotto solo cazzate epocali in questi anni. Senza alcun appiglio con la realtà delle cose che è drammatica, ma non aspettavamo lui a dircelo o a darci delle indicazioni. Certo è che non la risolve lui o quel rivoletto di adepti che lo seguono ancora. Ma quale goccia? Quale roccia un partitello condominiale potrebbe mai scalfire? Ma siamo seri, su.