Qui parliamo di sopravvivenza

Convegno Calangianus

Fotovoltaico a TempioNon si tratta di ambientalismo, tutt’altro. Anzi, proprio nel momento in cui i cosiddetti ambientalisti (tipo Legambiente, giusto per citarne uno a caso) hanno abbracciato la criminosa ideologia “green”, che di verde ha solo il richiamo al colore dei soldi, definire qualcuno ambientalista può essere quasi un’offesa.

No, qui si tratta di ben altro. Qui parliamo di buonsenso, di giustizia, di dignità. Soprattutto parliamo di sopravvivenza. La sopravvivenza del popolo sardo.
Stiamo rischiando davvero di perdere tutto. Basta vedere le carte, i progetti, le immagini, e qualunque persona intellettualmente onesta ammetterà che ci troviamo di fronte ad un tentativo di colonizzazione senza precedenti. Subdola, ben travestita come si conviene a questi tempi in cui su tutto dev’essere apposta l’etichetta di “politicamente corretto”. In cui basta la parola chiave “pubblica utilità” per aprire qualsiasi porta, ed entrare in casa di chiunque per portarsi via tutto.

“I miei figli si arrangeranno”

Questo è ciò che hanno intenzione di fare le multinazionali e una miriade di aziende-fantasma, a cui la mancanza di leggi chiare sta permettendo di saccheggiare la nostra terra, a partire dalla Gallura. Un vuoto normativo figlio del menefreghismo di chi ha finora governato la Sardegna. Un figlio forse partorito appositamente: perché, quando arrivano i predoni, chi stende il tappeto rosso riceve sempre la sua ricompensa. A volte è bella sostanziosa; più spesso è solo un osso spolpato gettato sotto il tavolo. E poco importa se quell’osso toglierà il pane di bocca anche ai propri figli. Come dice qualcuno, «E cosa minn’affutti? Me’ fiddoli s’arrangiarani, eu intantu mi piddu li dinà». Tradotto: «E cosa me ne frega? I miei figli si arrangeranno, io intanto mi prendo i soldi».

Certo, non tutti la pensano così. La gente comincia a prendere coscienza dell’abominio che si prepara, a rendersi conto che tutto ciò è stato reso possibile anche grazie a chi avrebbe dovuto tutelare il territorio e non l’ha fatto. Tira un brutto vento, insomma.

Convegno Calangianus

Comitati sul piede di guerra

Fotovoltaico a TempioI Comitati, sempre più numerosi, sono sul piede di guerra. Tra essi si sta distinguendo senz’altro il Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica, nato a Tempio qualche mese fa, nel quale confluiscono cittadini da tutti i paesi vicini.

Dopo una lettera-istanza consegnata a tutti i Comuni galluresi il 23 novembre scorso, che pubblichiamo a fine articolo, il Coordinamento ha cercato di contattare le Amministrazioni per allertarle riguardo alla minaccia che incombe. Pochi i sindaci davvero al corrente della gravità della situazione.
Il primo a rispondere è stato il Comune di Telti, che già a dicembre, durante un Consiglio Comunale affollatissimo, ha approvato all’unanimità una delibera in cui tutela il territorio in ogni modo possibile. Alcuni assessori avevano lanciato l’allarme già da mesi. Tra gli abitanti di Telti, evidentemente ben informati anche dai propri amministratori, nessuno ha concesso il terreno agli speculatori. Sicuramente in quella zona i predatori non avranno vita facile, per cui si sposteranno su territori meno difesi.

Si è poi mosso Calangianus, che ha deliberato nello stesso modo e che ha potuto utilizzare alcuni strumenti forniti anche dalle precedenti amministrazioni. Anche a Calangianus nessun proprietario ha ceduto.

Immagini che stringono il cuore

Fotovoltaico a TempioPurtroppo non si può dire la stessa cosa di Tempio, i cui magnifici dintorni cominciano ad essere devastati in modo tremendo e irrecuperabile. Le tristissime foto, scattate dalla strada, si trovano ormai ovunque. Chi frequenta i siti come Pascaredda, fino a ieri incantevoli e meta di molti turisti, prova una stretta al cuore. La delibera è arrivata tardi. Si attende la formazione dell’apposita Commissione annunciata il 16 gennaio durante il Consiglio comunale aperto.

Il Coordinamento Gallura è stato poi ricevuto all’Unione dei Comuni. Nelle due sedute di Giunta si è fatto presente, tra l’altro, che i sindaci possono presentare ricorsi condivisi per danni ambientali e alla salute e per tutti gli aspetti che riguardano il paesaggio, la biodiversità, la cultura e l’economia. L’attuale legge sulla produzione di energia può essere dichiarata incostituzionale, perché contravviene all’articolo 9 della Costituzione Italiana.

È stato citato anche il caso del comune di Volturino, in Puglia, che realizzando un proprio piano energetico è riuscito a mettere alla porta i predatori. Se davvero si vuole, le cause si possono vincere. Anche quando si hanno di fronte dei colossi.

Il consesso dei sindaci dell’Alta Gallura si muoverà ora compatto per cercare di evitare il disastro – o almeno queste sono le intenzioni.

Come sempre, niente nelle nostre tasche

Fotovoltaico a TempioL’altro fronte su cui il Coordinamento si sta muovendo è quello dell’informazione alla popolazione, con banchetti, volantini, convegni. Dopo i vari Consigli Comunali aperti al pubblico e gli incontri di Calangianus e di Sassari se ne attende uno a Tempio.

Chi ha partecipato finora è rimasto quasi scioccato nello scoprire che ciò che viene presentato come una necessaria rivoluzione green, che secondo i proclami porterebbe verso energie pulite e cura dell’ambiente, è in realtà una devastazione senza precedenti. Uno scempio che oltre tutto niente porterà nelle tasche dei sardi: ogni centesimo finirà, come sempre, nei conti correnti di speculatori provenienti da ogni dove. È a loro che, per negligenza di tanti e l’avidità di pochi, stiamo regalando tutto ciò che abbiamo: la terra, l’identità, la salute, il futuro.

Istanza al Comune di Tempio

Istanza al Comune di Tempio - pag 2

 

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