La Stazione Ferroviaria di Tempio, è uno dei luoghi del cuore più votati nella speciale graduatoria del F.A.I., il Fondo Ambiente Italia. In Sardegna, la Stazione Ferroviaria è stata la più votata. La classifica, che teneva conto dello straordinario patrimonio culturale italiano, ha tenuto conto della particolare stazione tempiese e delle sue opere racchiuse nella sala d’aspetto, tra cui quelle del Biasi.
La votazione, alla quale ha dato impulso fondamenjtale il delegato FAI gallurese, Vanni Bionda, è stata votata grazie ai social che hanno pensato alla diffusione del concorso. Restano alcuni interrogativi però, tra i quali qualche dimenticanza che a Tempio siamo abituati a coltivare, tra cui la mancanza di sensibilità verso coloro che in questi anni hanno contribuito a rendere la Stazione Ferroviaria un luogo diverso da quel che era in passato.
Non me ne voglia l’amico Vanni ma chi ha portato alla luce la meraviglia della Stazione, peraltro presa di mira da teppisti negli anni scorsi, e lo ha fatto gratuitamente, è stato Marco Muntoni, del coro Gabriel che, per primo, ha creduto nel rilancio del luogo del cuore.
Stazione di Tempio, i tanti eventi e la diffusione della sua bellezza
Ne sono testimoni le decine di eventi organizzati da lui (alcuni anche col Coro Gabriel) coro in questi ultimi anni. Dalle mostre d’arte di veri talenti del mondo della pittura ai concerti d’autore, sino ad arrivare al Festival Time in Jazz. Eventi di grandissimo pregio che nella Stazione Ferroviaria, hanno visto il luogo ideale per la loro espressione migliore. E si deve esclusivamente a Marco questo rilancio. Lui, per primo, ha denunciato le carenze strutturali di questo luogo, e sempre lui ha creduto che dalla Stazione potessero passare gli eventi di pregio culturale ed artistico della città. Decine di musicisti fatti conoscere proprio qui alla gente di Tempio.
Mostra fotografiche, eventi di poesia e narrativa, dove sempre si assisteva a concomitanti e straordinarie performance musicali.
Il rilancio della Stazione passa dunque da questa operazione, di elevato e straordinario impatto culturale che a Tempio pare già dimenticata. Non ci pare giusto aver dimenticato di evidenziare questo successo della Stazione a livello nazionale senza neppure citare Marco e la sua intelligente ed instancabile attività per il bene del luogo ma anche della città.
Tanto si deve a Marco e alle sue enormi capacità nelle intraprese culturali negli anni scorsi. E a titolo sempre gratuito. La sua gestione, unitamente alla Pro Loco, del bar annesso alla Stazione Ferroviaria, ma soprattutto la sua vocazione alle operazioni culturali, artistiche a tutto tondo, ne fanno uno degli interpreti principali della cultura locale e sarda, aldilà del premio del FAI.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare, almeno una volta.