Tempio Pausania, 3 giugno 2015
Sono state 130 persone a presenziare al meeting di Economia e di Diritto all’Istituto Euromediterraneo di Tempio lo scorso 29 maggio. Persone attente, partecipi e, a tratti, anche incredule. Ecco il resoconto di Antonello Loriga su quanto successo. Nei giorni seguenti inseriremo anche i video dell’intero meeting e un’intervista all’economista Daniele Santolamazza (A.Mas.)
«Venerdi 29 maggio si è concluso presso la sala Euromediterraneo il secondo meeting intitolato
Analisi sulla crisi, vista sia sul piano giuridico che economico.
Rispetto al meeting organizzato l’anno precedente, che ha visto relatore Daniele della Bona di Memmt (Mosler economics modern money theory) econonomista, quest’anno abbiamo invitato a Tempio Pausania l’Avv. Marco Mori di Riscossa Italiana e l’economista di Epic (Economia per i cittadini) Daniele Santolamazza, anche lui economista post Keynesiano, visto che la Memmt si colloca parallelamente alla corrente post Keynesiana.
Lo scopo dell’incontro era far capire sul piano giuridico come ci è stato imposto l’euro, ossia attraverso l’incostituzionalità del Trattato di Maastricht, che ha violato la nostra Costituzione in ben 17 punti.
Sul piano macroeconomico capire gli effetti della moneta unica sulle nostre vite, sul nostro lavoro, sulla nostra società.
Partendo dunque dal concetto di moneta, si è dimostrato che dal 1971, anno in cui cessa di esistere il trattato di Bretton Woods che prevedeva la conversione di ogni dollaro in oro, la moneta è puramente carta, o numeri su un server del Ministero del tesoro e del suo conto presso la Banca Centrale.
L’evento ha suscitato grande meraviglia e stupore nei presenti man mano che i relatori esponevano le loro tesi, interrotti ripetutamente da una salva di applausi calorosi.
Il momento più eclatante si è verificato nel momento in cui sono stati lanciati in sala dei mattoncini di banconote tritate e compresse del valore di 56mila euro. “Ecco come finiscono i soldi delle vostre tasse” ha detto Santolamazza: tritati dalla Banca d’Italia. Ovviamente lo scopo era dimostrare che la moneta non porta più con sé un valore intrinseco, dunque è preferibile tritarla e digitarla a bilancio nel server della nostra Banca Centrale.
L’effetto sul pubblico è stato simile a quello in cui uomini primitivi vedono per la prima volta la loro faccia riflessa in uno specchio. Tantissimi hanno voluto immortalare con le foto quei mattoncini di banconote tritate.
Credo che le parole di Henry Ford, economista americano, durante la serata siano state colte dai più, ossia: “Il giorno in cui il popolo capirà il vero funzionamento della moneta, non arriveremmo a domani mattina senza una rivoluzione”.
La serata ha avuto inizio con la proiezione di un video musicale, realizzato dal cantante Giuseppe Povia, “Chi comanda il mondo”.
A seguire la voce narrante di Mari Pirrigheddu che ha letto una sorta di sunto relativo a ciò che sta accadendo circa la crisi economica, diventata un vero e proprio economicidio (testo di Antonello Loriga, n.d.r.)
Io che facevo da moderatore, dopo un piccolo intervento di presentazione dei nostri ospiti ho fatto seguire un video in omaggio a Paolo Barnard, giornalista, saggista che con il suo lavoro ha illuminato le nostre strade verso la verità.
A seguire l’intervento dell’Avv. Marco Mori, il quale ci ha lasciato veramente stupiti sulla dimostrazione giuridica dell’incostituzionalità del trattato di Maastricht. Parole sferzanti, a volte dure, ma semplici e soprattutto vere.
È giunto il turno dell’economista Daniele Santolamazza, che ha lasciato letteralmente di stucco il pubblico con le sue spiegazioni in campo macroecomico, con un linguaggio comprensibile persino da un bambino: come dice Barnard, “l’economia spiegata a Lollo del mio bar”.
Interrotto ben cinque volte dagli applausi del pubblico, perché chiaro e trascinante. Daniele è uno senza peli sulla lingua ed è capace con esempi semplicissimi di spiegare ciò che a tanti appare incomprensibile.
Mentre scrivo questo resoconto, sento in sottofondo il Tg che annuncia con le solite menzogne che la crisi sta finendo, è diminuita la disoccupazione, e sorrido perché chi conosce questi argomenti sa bene, molto bene, che non ci potrà essere nessuna ripresa, se non cambiano le regole economiche del gioco, ossia se non si stracciano i trattati e non si esce dalla moneta unica.
Un concetto questo, credo, ben compreso dai presenti in sala, ai quali è stata dischiusa una visione nuova della realtà.
La serata si è infine conclusa con un video dove venivano fatti i nomi dei politici responsabili di questo disastro economico, annunciato ben quindici anni fa dagli stessi autori.
Il convegno si è concluso con un dibattito con il pubblico, il quale ha posto diverse domande ai relatori, ampiamente soddisfatte dagli stessi. Insomma un tornare sui banchi scuola per imparare la vera economia, ossia l’esatto contrario di ciò che ci hanno sempre raccontato.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e ai relatori, che senza chiederci un centesimo ci hanno donato il loro sapere».
Antonello Loriga