Tempio Pausania, « Mi dimetto perché sono impotente contro il volere di questo sfascio dell’ospedale di Tempio”, Biancareddu firma le dimissioni in una affollata conferenza stampa.

Tempio Pausania, 25 gen. 2019-

« Erano altre le speranze, altri i propositi miei e di tutta un’intera popolazione. Dire delusione è poco, mi sento preso in giro, e questo gesto è solo il segno della mia coerenza quando ho detto che mi sarei dimesso se le istanze del Paolo Dettori non fossero state accolte dall’assessorato. Sono stati anni di ogni specie di manifestazione, esposti, ordinanze, viaggi a Cagliari, tavoli col prefetto di Sassari ad intermediare con chi ha solo pensato di distruggere la sanità pubblica ed in particolare il nostro ospedale. Ci sarà chi vedrà questo mio atto come uno strumento elettorale, chi dirà “finalmente ci siamo liberati di lui!”, chi vorrà vederci la mia buona fede e la coerenza con quanto avevo detto insieme a tutti gli altri sindaci lo scorso 21 novembre, in occasione della riunione della Unione dei Comuni presso la sede del comitato di occupazione Abali Basta.  Essere sindaci vuol dire ascoltare la popolazione e quello della sanità non era un semplice appello alla unità del popolo per un diritto sancito da un articolo della nostra costituzione, era e resta  essere a fianco a chi della sanità ha estremo bisogno e non può oggi contarci, a chi non può permettersela, a chi si è battuto per 65 giorni per nome e per conto di tutta una popolazione. Non c’è enfasi spicciola in queste mie parole, c’è totale empatia con chi le aveva chieste giustamente quelle dimissioni, visto il fallimento di quanto era in nostro possesso fare come sindaci nel confronto con la Regione Sarda».

Questo uno stralcio delle parole che Biancareddu ha voluto rilasciarmi e che nel video grosso modo rpoeterà. Un discorso commovente in alcuni passaggi, per tanti “nemici” uno spot elettoralistico, per tanti dei presenti la cessione delle armi dinanzi a quel mostro famelico che è stato l’assessorato e il manager dell’azienda che non ha ancora completato il suo capolavoro. Ne leggerete e ne ascolterete ancora di notizie, perché mica finisce con queste dimissioni la lotta di chi rivendica giustizia per un diritto!

Diverse sono le chiavi di lettura delle dimissioni del sindaco: la prima è certamente di carattere umano, le lacrime erano vere e non costruite da attore consumato come già in tanti stanno sostenendo, in lui era visibile l’aspetto umano di una resa che non è stata né facile, né tempestiva (poteva avvenire qualche anno fa forse o in occasione di quella riunione dello scorso 21 novembre); la seconda lettura è quella della coerenza dimostrata con le sue parole pronunciate in alcune occasioni o un mero ritorno anche in termini di voti che certo avrà pensato pure ma non quando ha mostrato la propria fragilità emotiva nella lettura delle dimissioni. La terza lettura, sempre a proposito della coerenza, è quella di aver dimostrato non solo coerenza ma anche forza nei riguardi degli altri primi cittadini che hanno deciso, almeno per ora, di ritrattare quanto promesso il 21 novembre 2018.

Poi, e ne sono consapevole,  ciascuno vedrà questo atto nel modo che vuole e ci sta anche. Non sono né sarò mai difensore o accusatore di qualcuno a prescindere, così come non condanno chi non fa un’emerita cippa per il suo paese se non picchiare su una tastiera. Sto dalla parte di chi lotta per il suo paese e per i diritti, senza tessera e senza padroni, che vi piaccia o meno. Poco mi curo di chi non la vede allo stesso modo.

Abali Basta, di cui mi pregio di far parte, stasera uscirà con un documento di sintesi su quanto accaduto e sulle novità di azioni che si stanno per intraprendere per la causa Paolo Dettori. A breve novità.

Subito sotto l’articolo, il video integrale della conferenza stampa di oggi che ha visto la firma delle dimissioni del sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu davanti al segretario comunale e a tutta la gente accorsa.

Antonio Masoni

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