« Grazie Antonio, entro lunedì prossimo avrò cassa integrazione e stipendi arretrati»

« Grazie Antonio, tra venerdì e lunedì avrò la cassa integrazione di questi ultimi due mesi mesi  e gli stipendi arretrati dei mesi di febbraio e marzo».

Queste le parole di un contentissimo Gianfranco, l’uomo di cui domenica ho raccontato le vicissitudini. La tremenda avversità della vita che deve fare i conti con la sua fabbrica chiusa da fine marzo.

Inutile scrivere delle difficoltà oggettive che riguardano sempre più persone, oppresse dalla mancanza di lavoro e da questa situazione inverosimile che ha messo in ginocchio tutti, accanendosi soprattutto con le persone fragili e povere.

Gianfranco Murrighile, 58 anni, padre di tre figli, moglie che non lavora da febbraio, aveva preso il coraggio di esporre il suo caso. Ha scelto me, forse per fiducia o per conoscenza. E’ sempre  duro dover ammettere il disagio, lo è ancor di più per chi ha sempre lavorato guadagnandosi il pane con la sola  sua forza. Ritrovarsi di colpo proiettati nello sconforto e nella miseria, quando prima la vita era sufficientemente dignitosaUn colpo al cuore per chiunque, ma mortale per chi non ha altre scelte in un momento di paralisi di tutto il lavoro. Si attende, per mesi, sino a che qualcosa scatta e si deve trovare il modo, la speranza non c’è più. Lo spettro di alternative fatali, spesso si affaccia alla mente ma devi combattere ancora per la tua famiglia. La resa sarebbe la tua sconfitta e tu hai già perso abbastanza. Devi provare a vincere almeno la tua ritrosia a tirare fuori la tua storia. Male che vada, ci hai provato.

“Grazie, grazie”, ripetuto all’infinito, sino alla mia commozione, mentre la sua era evidente. Dai cellulari uscivano fuori le nostre lacrime mute. Chissà se avrà intuitola la mia emozione. Sicuramente ora lo saprà.

I grazie, che rendono la nostra vita più bella e meravigliosamente utile  a se stessi e agli altri

Ne ho sentiti tantissimi di grazie in questi anni, anche quando non sono riuscito a fare un beato nulla. Però, che bella cosa la gratitudine, la memoria del cuore. Cosa  altro esiste di cosi profondamente riconoscente quando non cerchi altro da questo lavoro?

Che poi, la gratitudine è un sentimento per me vitale, perché io per primo la sento verso chi mi mette nelle mani e nella umilissima e poco colta penna, la speranza di farcela.

Anna Grazia Taras, la donna che è riuscita a sbloccare la sua storia altrettanto inverosimile, ha dato un esempio straordinario, non piegandosi e rendendo facile anche il mio sostegno e quello del giornale che ne ha scritto. Non ha mai avuto paure, è la forza che nasce da chi si ha dovuto sudare ogni milligrammo di diritti. Diritti di ricevere quanto le spettava, di essere ascoltata da chi di dovere, diritto di vivere e far vivere la sua famiglia, due figlie, una minore ed una di 18 anni.

Dire grazie a chi ha donato perché gratitudine e riconoscenza sono i regali migliori della vita

Il diritto di riappropriarsi della sua vita in attesa che entro la prossima settimana le faranno sapere per il suo lavoro abituale. Forse si riapre, forse tornerà a lavorare come ha sempre fatto nella sua vita.

Forse, Anna Grazia deve dire grazie a se stessa perché noi altri, semplici puntelli spesso di storie disperate, siamo solo tramogge che filtriamo una storia rendendola narrabile ed autentica, completa di sfaccettature e disumanità malcelate. Le insidie sono nella stanchezza degli operatori vessati da tante analoghe vicende umane, sono negli scranni e nelle poltrone morbide,  nei proclami e nelle false promesse. Talvolta, anche  palesemente percepibili  dagli atteggiamenti ostili verso chi “rompe le scatole”, per bisogno. 

Si mettessero qualche volta nei panni di chi si presenta loro con addosso solo la disperazione, senza inginocchiarsi al loro cospetto. Provino, almeno una volta ad andare oltre il ruolo e le burocrazie, solo per ascoltare con orecchie “buone” però, senza fastidi. Se qualcuno dovete odiare, ecco, odiate me che vi rendo partecipi delle sofferenze senza colpe. Ogni  palese o nascosta antipatia verso di me, sappiate che la trasformo in anticorpi. Pazienza se non vi piaccio, non faccio questo per piacere a qualcuno ma per aiutare, se e come posso, chi certamente sta assai peggio di me.

Grazie Gianfranco e grazie Anna Grazia ma soprattutto grazie a quanti in 30 giorni mi hanno gratificato di oltre 500.000 pagine lette.

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