Cyberbullismo a Tempio, il Comitato Diritti Fondamentali lancia l’allarme

Cyberbullismo: il Comitato per i Diritti Fondamentali, costituito di recente a Tempio, lancia l’allarme su quanto si sta verificando con sempre maggior frequenza un po’ ovunque.
Il cyberbullismo, ossia l’azione violenta e intimidatoria di gruppo svolta tramite web, non risparmia nemmeno il nostro territorio, un tempo considerato culla di civiltà.

Riportiamo per intero la lettera aperta del Comitato, che conta già circa 70 membri.

Cyberbullismo: «La Gallura e Tempio non sono da meno»

«Come Comitato per i Diritti Fondamentali abbiamo già manifestato di recente la nostra preoccupazione e il nostro sconcerto per l’escalation di hate speech, offese e inviti al pregiudizio che stanno colpendo la nostra società, grazie anche agli esempi dei grandi media e dei personaggi che vi appaiono quotidianamente, ma soprattutto grazie alla connivenza delle istituzioni.

Si assiste di continuo ad episodi di grave discriminazione, anche a carico di minori, nei confronti di chi decide di non vaccinarsi e osa esprimere il proprio pensiero in proposito.

La nostra Gallura non è da meno, e in particolar modo la città di Tempio si sta distinguendo per la ferocia con cui attacca chi, in un modo o nell’altro, non vuole allinearsi al pensiero unico dettato da Tv e Governo. Stiamo assistendo in questi giorni, con sbigottimento e orrore, al pubblico dileggio di una nostra concittadina, rea di essersi espressa contro il greenpass in occasione di un episodio accaduto ad un altro concittadino che si è visto impedire l’ingresso in un ospedale sardo perché sprovvisto della tessera, nonostante avesse già appuntamento per una visita delicata».

Cyberbullismo: «Persone comuni capaci di perseguitare il prossimo messo all’indice dai potenti di turno»

«Al di là del peso e delle parole forse eccessivamente appassionate pronunciate su un social network dalla signora, volte a denunciare lo scandalo del mancato soccorso di un ospedale di un’altra città nei confronti del concittadino bisognoso di cure, per altro senza alcun riferimento specifico ad alcuno e concernenti un episodio ben preciso, ci lascia sbalorditi vedere con quale violenza ci si sia scagliati contro una persona che ha osato esprimere il proprio pensiero, riversandole addosso parole e accuse che non sarebbero degne di una società civile, e senza alcuna richiesta di chiarimenti o tentativi di comprensione su quanto affermato dalla donna.

Il fatto acquista gravità ancora maggiore perché a fomentare il tutto sono state persone che rivestono o hanno rivestito nella nostra comunità ruoli di rilievo, e che sarebbero invece chiamate a creare un clima tale da impedire proprio simili episodi.

Sappiamo bene quanto in siffatte circostanze sia facile stuzzicare il peggio dell’animo umano, dando vita a situazioni e condizioni di cui poi ci si potrebbe pentire amaramente. Ci si è spesso chiesti, interrogandoci sugli avvenimenti storici, dove fossero i cosiddetti “dormienti” prima di agire come crudeli detrattori dell’umanità: persone comuni che si son rivelate capaci di perseguitare il prossimo messo all’indice dai potenti di turno, come nemico pubblico numero uno. È successo in Germania, Olanda, Italia ai tempi del nazifascismo nei confronti di ebrei e dissidenti politici, in altri tempi e luoghi contro altre minoranze».

Cyberbullismo a Tempio: non è la prima volta

«Esperimenti sociali e studi appositi hanno dimostrato come l’essere umano, appena fornito di un ILLEGITTIMO piccolo potere da aguzzino, sia capace di effettuare abomini su chi indicato come da sottomettere. Basti pensare a quanto dimostrato dal professor Ron Jones nell’aprile del 1967 presso la Cubberly High School di Palo Alto, California, con l’esperimento sociale chiamato “La Terza Onda”.

Non è la prima volta che un nostro concittadino diventa vittima di discriminazione e di infamia sociale: già una dirigente scolastica della nostra zona è stata fatta oggetto di dileggio e di parole pesantissime a causa delle sue posizioni evidenziate in una intervista ad un noto quotidiano locale, in cui metteva semplicemente in luce le difficoltà di attuazione del controllo del greenpass normato di fresco nelle scuole, nonostante in questo caso la professoressa si sia espressa con estremo garbo. Possiamo perciò aspettarci che questo modo di agire, ora che gli argini sono stati rotti, diventerà abituale e anzi si moltiplicherà col tempo».

Cyberbullismo a Tempio, solidarietà e supporto dal Comitato

«Con questa lettera aperta desideriamo manifestare la solidarietà di tutto il Comitato alla nostra concittadina, garantendole vicinanza e supporto eventualmente ritenesse necessarie azioni di legittima e pacifica difesa, cosa che non è da escludere dato il tenore di molte esternazioni scatenatesi sul social network in cui altri concittadini le si sono scagliati contro come un branco, offendendola in mille maniere, addirittura con vignette satiriche, e invadendo con tali insulti anche la sfera personale.

Ma soprattutto il nostro intento è quello di invitare istituzioni, semplici cittadini e in particolare le persone più in vista, a porre la massima attenzione al proprio operato, per non scivolare su una china che già si preannuncia dolorosa e pericolosa per tutti. L’invito è quello di tutelare i valori etici e morali che dovrebbero appartenere ad una comunità civile, e che sembra siano stati dimenticati dai protagonisti dell’hate speech in questione. Restiamo umani».

Comitato per i Diritti Fondamentali
Tempio Pausania, 27 settembre 2021

 

Il Comitato, nato recentemente dall’iniziativa di nuovi cittadini di Tempio Pausania, opera e collabora con numerose associazioni ed altri comitati dell’Alta Gallura. Le sue finalità sono rivolte a garantire a chi risiede nei Comuni dell’Alta Gallura assistenza e tutela dei diritti, intervenendo presso l’Amministrazione competente e più in generale in ogni ambito della vita sociale, vigilando sul rispetto dei diritti. Il Comitato si propone di operare al servizio dei cittadini, in particolare agendo attraverso attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli Organi Istituzionali che hanno il potere di intervenire in maniera diretta o indiretta sulla campagna di vaccinazione antiCovid.
Il Comitato, in particolare, lotta contro una sorta di “tabù” intorno alla questione della vaccinazione contro il Covid 19 e una forte pressione psicologica, ignobilmente alimentata dalle forze politiche tutte, per cui chi osa applicare il semplice principio di precauzione e porre dubbi in relazione a casi clinici particolari, rischia di fatto di veder lesa la propria reputazione, trattato ed apostrofato come scellerato o pericoloso criminale.

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