«Figli di un dio minore?», scrive una mamma preoccupata.

«Figli di un dio minore», questa la sintesi di una lettera giunta in redazione. A scrivere è una mamma, preoccupata per la deriva che ha assunto questa pandemia, nei suoi risvolti sanitari ma, purtroppo anche in quelli sociali e nella vita di tutti  giorni. Non v’è dubbio che siano stati due anni terribili ma anche di terrore, mediatico e non, che hanno causato troppe contraddizioni e dubbi nella gente. La confusione, tutt’ora figlia di queste profonde incertezze, genera conflitti. Al punto che siamo arrivati allo scontro tra chi pende da una parte e chi  dall’altra. Un dissidio che pare non conosca limiti e che ha toccato tutti gli ambiti, sia del lavoro che della quotidianità.

La campagna vaccinale, non ha dato quella garanzia che ci si aspettava e, nonostante si sia arrivati alle tre inoculazioni, ci si ammala lo stesso.

A risentirne, di tutta questa realtà incerta, è stata anche la scuola e il problema della DAD (Didattica a Distanza) in alternativa alla presenza. Le cose si sono complicate ulteriormente e la lettera di questa mamma mette in rilievo l’angoscia di un prossimo futuro ancora peggiore, per i genitori ma, soprattutto, per i figli. Ecco la lettera.

«Figli di un dio minore solo perché abbiamo scelto diversamente»

«Ciao Antonio , prima di tutto ti volevo ringraziare per la tua disponibilità che non manca mai, e poi ti volevo parlare del mio stato d’animo di mamma . La mia lettera è rivolta a tutti i genitori che oggi hanno ricevuto l’ennesima circolare. Quella di oggi mi ha lasciato praticamente inorridita. Non esistono più leggi , non esiste più la nostra Costituzione, annullata completamente a causa di una pandemia. Proprio oggi, in Spagna, non molto lontano da noi, è stata declassata a influenza».

«Da oggi – prosegue la lettera– infatti potrà essere chiesto ai nostri figli, a partire dagli 11 anni, se hanno fatto oppure no un vaccino. Questa domanda li metterà in imbarazzo di fronte ai loro compagni e ai loro insegnanti, li farà sentire “diversi” . Io non entro in merito sull’efficacia o meno di questo trattamento sanitario, che sicuramente non sta risolvendo una situazione già di per se complicata, ognuno è libero di fare ciò che meglio crede. Il problema nasce già da subito, cioè  nel chiedere a dei ragazzi informazioni personali. Fino a ieri era assolutamente vietato. Inoltre, chiedo se  questa domanda li porterà ad essere trattati come degli “appestati “, allontanandoli dalla classe nel caso di 2 compagni positivi, applicando solo per loro la DAD» 

«La loro colpa – conclude la lettera- sarà quella di essere SANI, ma comunque diversi. Mi chiedo, e chiedo ai genitori, come è possibile tollerare tutto ciò. Oggi stanno calpestando questo diritto senza nessuno ritegno e domani che faranno? Allora, sarà vero che ci sono figli di un dio minore»

 

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