Il caos al Pronto Soccorso e le altre allerte sanitarie. Abali Basta

Era già tutto pronto giovedì pomeriggio per l’incontro dei rappresentanti del movimento spontaneo Abali Basta. Il caos della giornata infernale al Pronto Soccorso, ha posticipato l’orario. Le ore trascorse dentro lo stanzone di attesa, nell’area esterna, con decine di pazienti in attesa di essere curati dal servizio sanitario del Dettori, ha convinto Abali Basta a restare accanto al disagio dei pazienti.

In qualche modo è stata un’assemblea anticipata vivendone i punti in discussione previsti, cercando anche di essere di aiuto.

” Come Abali Basta – dice Alessandro Cordella, uno dei portavoce – abbiamo fatto il nostro dovere. Avvertire i Carabinieri affinché si verbalizzasse quanto stava accadendo. La presenza del legale che cura l’esposto in Procura contro la chiusura del Punto Nascita, Martinella Diana, conferma che oggi l’esposto si integra anche con questo disservizio al P.S. Tutto ciò sa di beffa, l’ennesima ai danni di questo ospedale e di questo territorio”-

Dello stesso, amarissimo tono, anche le altre considerazioni degli altri esponenti di Abali basta, accorsi tutti sul luogo del caos, mentre attendevano prima nella tradizionale sede delle assemblee del movimento, ossia la Sala CUP.

Pareri unanimi, di tutti che hanno cercato di tranquillizzare dal disagio le circa 35 persone che solo in tarda sera avrebbero avuto le cure necessarie.

In servizio un solo medico e altre 5 infermieri,  tra professionali e OSS. Incredibile situazione, non rara in questi ultimi anni. Da statistica, ne accadono decine ogni estate.

Il Caos al Pronto Soccorso e gli altri punti all’OdG dell’assemblea di Abali Basta

In attesa che il movimento spontaneo di cittadini esprima un comunicato ufficiale, diamo riscontro di quanto ci si è detti nell’appuntamento fissato presso la sala CUP del Paolo Dettori.

In agenda alcuni punti all’OdG erano rivolti alla situazione dell’esposto. L’avvocato Martinella Diana  nei prossimi giorni cercherà ulteriori elementi per l’integrazione dell’esposto depositato il 23 maggio per quanto attiene alla sospensione anche del servizio di chirurgia per due mesi. Alla luce di quanto accaduto il 4 luglio al Pronto Soccorso, anche questa ennesima situazione di profondo disagio della collettività, sarà inserita opportunamente.

L’avv. Martinella Diana

” Chiederemo – dice Martinella – copia del verbale dei Carabinieri per essere anch’esso parte integrante del documento già presente in Procura”.

Mario Satta e Alessandro Cordella

Mario Satta, altra figura della vertenza sanitaria, esponente di Abali basta, traccia le evidenti ripercussioni sulla gente di questioni esclusivamente politiche ma di taglio decisamente diretto alla nuova struttura olbiese che avrà, almeno si dice, apertura nei prossimi giorni.

” Lascia molto perplessi – dice Satta – quanto nessuno dia risalto alle notizie che arrivano dalle procure di Tempio e di Roma sul caso Mater Olbia. Sui giornali sardi nulla, se non le solite azioni propagandistiche che dirottano sulla bontà del nuovo servizio sanitario. Nessuno che dica apertamente quanto l’aver sottratto 200 posti alla Sanità Pubblica sarda, stia mimando tutti gli ospedali dell’isola. Da Tempio a La Maddalena, per passare alle altre regioni sarde sede di ospedale. Siamo piuttosto preoccupati – continua Satta – sul ruolo e sul silenzio del nostro assessore Biancareddu. Quanto ha garantito pubblicamente al territorio, in relazione al Paolo Dettori, sta svanendo nell’oblio. Non un sussulto da tempo, nessuna dichiarazione se non quella letta durante la trasmissione televisiva su RTG, che ci lascia alquanto perplessi. Solite parole ma nessun fatto. Intanto assistiamo al caos visto stasera, alla sospensione in essere della chirurgia e ad altri possibili foschi scenari futuri”.

Sotto osservazione anche le vicende giudiziarie del Mater Olbia

Non solo il caos al pronto Soccorso, ma anche il punto sulle recenti novità giudiziarie che riguardano il Mater Olbia. L’excursus viene esaminato ma anche decontestualizzato dal paolo Dettori. Tutti sanno e sappiamo che dando al Mater in automatico hanno tolto agli altri ospedali, ma sarebbe un errore ” pensare che noi possiamo interessarci di qualcosa che riguarda le procure, smarrendo la rivendicazione  che portiamo avanti dall’ottobre scorso (Cordella)”

Alla solita affollata assemblea, partecipano anche Marcello Doneddu, il massimo esperto delle cause dello sfascio della sanità del Dettori, chenel 2012 scoperchiai il vaso e mise in luce quanto puntualmente sta oggi accadendo. Dobbiamo tenere alta la guardia ma provare sempre a credere di più nella forza di un popolo intero non solo di questo movimento di Abali Basta. Alla rassegnazione dei cittadini, non ci si può opporre che con la presenza attiva e forte di una partecipazione maggiore. Potremmo dire solo dopo averci provato di  aver tentato di fare il possibile per scuotere il territorio da una evidente apatia”.

Quanto afferma Doneddu è la dimostrazione che parte della spinta promossa da Abali Basta, oggi segna il passo. Tranne poi leggere sui social delle disavventure quotidiane della gente che si reca in ospedale e trova chiuso quanto prima era funzionale e determinante per la nostra salute.

Se il futuro appare incerto, spetta a noi tutti metterci a baluardo del nostro ospedale, nessuno si senta escluso da nessuno. Vada come vada, appare chiaro che la politica abbia fallito e sia assente dalla lotta. Le parole, come ha rilevato Satta, contano poco se non nulla. Sui fatti, non possiamo intercedere ma almeno Abali Basta ci prova e punta alle soluzioni attraverso la sola arma rimasta: la Procura. Che il caos dello scorso giovedì al PS sia un altro monito per darci tutti da fare per salvare il nostro ospedale.

 

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