Il sostegno al flash mob del personale sanitario. Compatta la risposta della popolazione gallurese.

Il sostegno all’evento di domani mercoledì 15 luglio, il flash mob delle ore 19.00, organizzato per la prima volta dal personale sanitario dei tre ospedali galluresi, nella sua interezza, arriva anche dal territorio e dalle sue tante voci.

Ad iniziare dal Comitato di lotta per la salvezza del Dettori, Abali Basta, che ha subito aderito alla manifestazione, per finire con la risposta che attraverso i social arriva dalla popolazione gallurese. L’evento, breve ma intenso benché silenzioso. non ha matrice politica e si caratterizza per la sua totale apartiticità.

Annunciano la loro presenza anche diverse OO.SS. del territorio.

Chiunque volesse dare, con la sua presenza, il proprio sostegno, sarà ben accetto. E’ la prima volta, lo ricordiamo, che il personale sanitario, distrutto in prima persona dallo sfascio generale della sanità pubblica, indice e organizza questa manifestazione col fine di dare una mano sostanziale ed efficace al risveglio del nostro territorio. 

Il sostegno che si deve opporre alla stoltezza della politica gallurese.

Anni di apatia politica, cecaggine che parte dalla coltivazione del singolo orto, hanno condotto la popolazione gallurese alla disarmonia, alla lotta fratricida per arrivare primi e acchiappare quanto possibile. Oggi, che le diseguaglianze sono scomparse e che tutti navighiamo a vista senza nemmeno un faro, si deve prendere atto di quanto sta accadendo.  Solo uniti e convinti si riesce ad abbattere il comune nemico.

I tre ospedali galluresi

Una politica ceca e sorda, squilli di fanfare sporadici che annunciano immediate soluzioni, sono da combattere. Il tempo delle parole è finito. Si evochi e si cerchi una visione comune e una altrettanto comune battaglia civile per arrivare allo scopo finale. Non saranno i carrozzoni di una nuova provincia a salvarci ma la forza e l’unità della Gallura e dei suoi cittadini. La Gallura  non può né deve inseguire sempre ma arrivare ad auto determinare il suo futuro, compreso quello sanitario.

Al bando i bavagli e le  prolusioni dei politici di turno che sbandierano e proclamano mentre la sanità pubblica ha le ore contate.

Il sostegno delle popolazioni unite contro la deriva distruttiva della sanità pubblica.

Se oggi questa “ribellione”, silenziosa ma indispensabile, arriva anche da coloro che sono i primi attori “non protagonisti” del diritto alla salute di tutti,  la strada è quella corretta. 

Un grande esempio che deve indurre chi “governa” ad intraprendere azioni immediate per evitare che il fossato accresca sempre di più il le distanze che si sta creando tra operatori della sanità e la popolazione. Ci sentiamo vicini a loro perché in loro sta la nostra garanzia ad essere curati.

Il De Profundis non è iniziato ieri ma da oltre 30 anni, da quando la sanità non è un diritto ma una spesa. Avevamo la più bella Costituzione del mondo, ebbene non c’è più. Solo la coscienza di ciascuno di noi, la lotta e la ribellione con le armi del dissenso ai faccendieri della politica, potrà salvarci. Per far questo occorre unità e non divisioni e separazioni tra cugini. I mercanti vanno cacciati dal tempio e non assecondati nelle loro perverse convinzioni del “Mors tua, vita mea”. I risultati di aver ecceduto troppo nell’avere, privandosi dell’essere cittadini uguali dinanzi alle ingiustizie, saranno sempre più marcati e ci condurranno alla prematura scomparsa. Pensiamoci dunque e proviamo a ragionare da territorio.

Mercoledì alle ore 19,00, nel parcheggio al piano terra del Paolo Dettori e contemporaneamente a Olbia e La Maddalena, ci saranno tutti i sanitari, operatori medici, infermieri, OSS, personale del 118. E ci saremo tutti noi che crediamo ancora che l’unità vince.

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