Pronto Soccorso Paolo Dettori, esplosione imminente.

Continuano le difficoltà del Paolo Dettori. Uno scempio senza fine del presidio gallurese

Del Pronto Soccorso del Paolo Dettori abbiamo parlato spesso e, purtroppo, sempre nelle terribili disamine della perdita dei servizi sanitari del nostro ospedale. Un’ecatombe continua che mai si è arrestata negli ultimi anni se non per le due o tre stronzate pronunciate a voce alta, e col clamore di media complici, dai sempre peggiori politici di turno. Il pronto soccorso del Paolo Dettori, così come qualsiasi servizio della sanità pubblica “possibile”, sta vivendo un vero e proprio dramma.

Il reparto ha perso tutto e di tutto. In ultima istanza, la difficoltà di reperire in numero sufficiente a coprire i tre turni, gli anestesisti. Questi ultimi, sballottati da Tempio a Olbia, di fatto impediscono l’attività di altri reparti che, da tempo oramai, sono ridotti a mera attività ambulatoriale e poco più. Come Chirurgia e Otorino.

Pronto Soccorso ospedale Paolo Dettori

Tempio, nonostante la presenza politica importante in regione, non ha saputo difendere un suo servizio sanitario. Lo ha fatto con azioni diplomatiche inutili e con la forza di movimenti popolari apartitici che, di fatto, hanno scavato nelle diverse problematiche ma senza risolverne una.

Il Pronto Soccorso, in ordine di tempo l’ultima delle bombe che devono ancora esplodere, sta conoscendo la carenza tremenda di organico. Ci sono giornate e, ahimè, anche nottate che mancano i medici. Gli stessi, per coprire i vuoti nelle turnazioni, vengono pescati da altri reparti che, a loro volta, vengono svuotati e resi del tutto inefficienti. Una situazione che appare una beffa perché a Tempio e al Pronto Soccorso del Paolo Dettori, le autoambulanze continuano a venire anche dal territorio. Si conosce, infatti, quanto le emergenze arrivino al nostro ospedale, seppure le stesse non possano essere tutte trattate. Al più, i codici rossi vengono stabilizzati e poi spediti a Olbia, a Sassari o laddove ci sia posto che possa accoglierli.

Pronto Soccorso Paolo Dettori, il dramma continua

Inutile rimarcare di chi siano colpe e responsabilità. Sono precise e non equamente ripartite tra tutti i soggetti. Prima responsabile è la politica, una becera accozzaglia di loschi manufatturieri del giramento di pollici. Il disinteresse datato della politica territoriale, avverso le problematiche sanitarie, parzialmente compensato da qualche sparuta e solitaria voce nel deserto, è stato un altro fattore negativo. Infine, è sempre bene dirlo, anche un silenzio continuo dei sanitari che, raramente, hanno detto la loro. A parziale scusante, un’azienda che attraverso i suoi cani da guardia, ha duramente colpito il dissenso con provvedimenti disciplinari, modello Gestapo. Infine, è venuta meno l’attenzione della popolazione che è entrata nel merito quando ha capito, a sue spese, cosa stava accadendo con la perdita dei servizi sanitari.

Ora è il turno del Pronto Soccorso. Le tante difficoltà, urlate a squarciagola, scritte continuamente, anche di questo baluardo a garanzia della nostra salute, oggi diventano premessa di prossima e imminente esplosione. Personale allo stremo e impossibilità alla gestione dei turni. Senza  anestesisti. Con medici di altri reparti e con un’utenza che non è mai mancata. Purtroppo.

 

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