Ospedale Paolo Dettori, anestesisti cercasi. «Tutta colpa dell’assessore»

Personale allo stremo, problemi vecchi e nuovi, questo sarà forse l'ultimo capitolo di una storia importante per la sanità della Gallura.

«Ospedale Paolo Dettori, anestesisti cercasi». Forse è questa l’ultima chiamata prima della fine. Dare un titolo al declino ormai definitivo dell’ospedale Paolo Dettori, appare facile. Diverse le scelte. Il servizio di anestesia,  langue per il blocco delle sale operatorie ma soprattutto perché di anestesisti non se ne vedono. Le promesse delle settimane scorse, cozzano con la durissima realtà dei fatti. Già, i fatti, quelli che erano prerogativa di populistici proclami, ante e post litteram, sempre buoni e validi per qualsiasi febbre stagionale sopraggiunga alla sanità dell’alta Gallura.

Ospedale Paolo Dettori: anestesisti cercasi

I fatti: un’anestesista di Olbia è andata in malattia. Ergo, quella arrivata da Oristano per il Paolo Dettori, è dovuta andare a supplire quel vuoto. Ergo ancora, a Tempio non è venuto nessuno. Sale operatorie, che avevano avuto una ripresa, di nuovo ferme, anche per le fratture e i traumi di Ortopedia. Uno dei medici presenti a Tempio, risulta vincitore di concorso all’AOU di Sassari e, pare, che a Tempio non intenda rientrare.  Così come l’ex facente funzioni del servizio di Anestesia del Paolo Dettori, oramai fisso a Olbia, nonostante la sua sede di lavoro sia questa di Tempio.  Da Nuoro suppliscono ma solo per tre notti la settimana.

Le altre notti, se le debbono sbrogliare i soli quattro rimasti a Tempio che, ci dicono, siano davvero distrutti da questo tour de force inaccettabile e del tutto illegittimo. Risulta, sempre tra i fatti, che in quattro non si possa fare sala operatoria. Inoltre, per mettere la famosa ciliegina sulla torta, a partire dal 19 luglio, a fare le notti resteranno appena due anestesisti perché dei restanti due, una risulta esonerata per patologia e l’altra, è ancora in maternità e anche dopo il suo rientro, è esonerata dal turno notturno. Ecco i fatti, spietati e crudi, senza fronzoli o chiacchiere.

Ospedale Paolo Dettori: una strategia di smantellamento lento ma costante

Una strategia lenta e precisa, apparentemente corretta, sta distruggendo la serenità del personale e compromettendo la funzionalità del servizio. Per ora si tappano i buchi, seguendo un trend collaudato in questi anni. Occorre, a livello aziendale, mantenere l’opinione pubblica positiva. Cosi facendo, però, le colpe dello sfascio, ricadono sempre sul personale medico che, basta leggere sui social, appaiono come coloro che si grattano le palle tutto il giorno e si divertono dall’alto di una retribuzione elevata. Leggere, ogni tanto, il pensiero dei pubblici ministeri di facebook, è esemplare quanto vergognoso. Gente che sparla senza avere la più pallida idea di cosa sia successo all’ospedale Paolo Dettori di Tempio.

Lo abbiamo detto e sostenuto a più riprese: il personale sta pagando per colpe non proprie uno stato di malessere, meglio definirlo un cancro in fase terminale, che affonda le sue ragioni in azioni politiche sbagliate e in atti aziendali a senso unico, da almeno un decennio.

Lo smantellamento, evidentemente generale, della sanità pubblica non risparmia nessuno. Il malessere è ovunque e da tutte le sedi di realtà ospedaliere, nessuna esclusa, arrivano le voci del grande disagio sia del personale sanitario che delle popolazioni.

Ospedale Paolo Dettori: Pronto Soccorso in emergenza e Medicina con soli cinque medici

In Medicina, reparto da sempre fondamentale per la sanità territoriale, a breve resteranno in 5 soli medici. In realtà sono 6 ma un medico risulta vincitore di concorso a Sassari ma ancora in servizio qui al Paolo Dettori.

Il corridoio del reparto di medicina del Paolo Dettori (foto Natalina Casu)

Pronto Soccorso, ci sono i medici di Olbia che arrivano a coprire i turni. I medici del Dettori sono solo 3 . Ci si ritrova ogni volta ad avere turnazioni continuamente scoperte che vengono salvate all’ultimo momento. Una situazioni invivibile e impossibile da gestire, dal momento che la scelta “politica” è ricaduta sul mantenimento del servizio senza la ventilata chiusura dopo le 20.00 e nei fine settimana. Si va avanti.

foto galluranews – P.S. Paolo Dettori

Ospedale Paolo Dettori: responsabilità precise all’origine del malessere

Due fazioni  si oppongono all’agognato potenziamento, mai messo in atto. La prima è l’assessorato regionale, del tutto incapace a rispondere alle domande che provengono da tutta l’isola, da nord a sud. Ospedali importanti e grossi, come Nuoro e Oristano, sono ogni giorno sul giornale per manifestare i mille e uno problemi in essere. Delle piccole realtà territoriali, non parla nessuno, o meglio non se ne parla più. Tutto tace, mentre il destino, così come per il Paolo Dettori, appare segnato.

La seconda fazione degli oppositori, è chiaramente contro la macchina aziendale, intreccio di burocrazie ma anche di valutazioni non corrette del bisogno sanitario della Gallura. Gli errori della politica territoriale, ricordiamoci del Mater e dell’appoggio dato da tutte le forze politiche a quel progetto, così come l’errore di smantellare Tempio e La Maddalena per potenziare solo Olbia, alla fine hanno determinato uno scompenso anche del DEA di Olbia, oggi alle prese con lacune e vuoti di personale in diversi servizi.

La visita dell’assessore Nieddu al reparto di Ortopedia del 7 giugno 2019

In questa confusione a 360°, le responsabilità appaiono dell’assessorato alla sanità e della gestione Mario Nieddu. Se, addirittura, si è arrivati a rimpiangere la precedente giunta regionale, qualcosa vorrà dire. Tuttavia, qualche sanitario vuole spezzare una lancia a favore dell’assessore territoriale, da più versanti accusato di impassibilità verso i problemi del Paolo Dettori.

«Il suo impegno, mi creda, non è mai venuto meno. Da quel che è dato sapere, ogni volta che in Regione si tocca l’argomento delle deficienze nelle realtà ospedaliere, si va a sbattere su un muro di gomma. Biancareddu, ma anche i sindaci del territorio, si stanno muovendo, e bisogna rammentare che non è assessore alla sanità. Piuttosto, avete mai sentito gli altri consiglieri regionali, maggioranza o minoranza poco importa, dire qualcosa sulla sanità del Paolo Dettori? Nemmeno una parola. A dimostrazione che ciascuno si coltiva il proprio orticello».

Ospedale Paolo Dettori: inutile la strada diplomatica

Sarà vero che la politica territoriale si sta muovendo ma è altrettanto vero che il tiro si deve alzare e non è ammissibile che ci si debba orientare sempre e solo verso la soluzione diplomatica. Si inizi a sfiduciare l’assessore alla sanità, lo si cacci e si riprovi a ridisegnare quella scellerata riforma di Arru.

Appurato, che la diplomazia non può pagare e risolvere, ed a nulla sono serviti atti scritti che ridavano al Paolo Dettori parte del maltolto, si devono percorrere strade diverse e decisamente aggressive, nel senso di efficaci. La politica ha fallito e continuerà a fallire se non si mettono in atto soluzioni forti, dalle dimissioni dei sindaci (quanta amarezza per quelle proclamate e mai rese operative del 2018) ad altre azioni di forza. La prima cosa da fare, a mio avviso, è che un assessore alla sanità, rivelatosi “inesperto”, debba andar via. La seconda cosa, è che la politica territoriale la smetta di puntare sul campetto rigoglioso e su tutti gli altri secchi e capisca che si deve lavorare nell’interesse di una intera Gallura. Utopia? No, la sola soluzione.

 

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