Punto all’o.d.g. di Abali Basta: la risposta ad Addis.

Una affollata assemblea impreziosita da colei che appare come la sola oppositrice alla sanità privata, Mara lapia.

Era solo uno il punto all’ordine del giorno della periodica assemblea del movimento spontaneo di cittadini Abali Basta. Si discuteva la posizione assunta dal vice sindaco Addis che ha preso le distanze da Abali Basta. La risposta dei portavoce Cordella e Satta, corretta ma decisa, accende i motori di una lotta nella quale il movimento conta solo sull’apporto della gente.

Cordella ha letto un lungo documento che a tratti è parso intenso ed emozionante, di cuore come si usa dire. Sempre attinente allo scopo del movimento che disconosce paternità partitiche. Una lotta da 300 giorni e oltre che ha il solo scopo di ridare alla città servizi sanitari accettabili attraverso impegno e azione costante. Un discorso di altri tempi, mi piacere definirlo, quando la politica sociale viveva di sussulti emotivi, di sentimento che trasuda di piazze e partecipazione della gente.

Cordella  ricorda che Addis, vice sindaco e attuale reggente amministrativo del comune, sul giornale aveva dichiarato il suo dissenso sul comunicato precedente del movimento Abali Basta. Il portavoce esordisce oggi con queste parole:

Mi dica quando mai lei è citato da Abali Basta. mai lo abbiamo fatto, né prima né mai. Eppure ha sentito il dovere personale o istituzionale di intervenire. Perché? La maggioranza la pensa come lei?

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Questa è la nostra lotta, che non è a favore di un partito o dell’altro, che non tiene conto di un assessore piuttosto che un altro. Non tiene conto delle simpatie, delle antipatie e dei personalismi, e sopratutto non tiene conto delle  povere e ridicole già avviate campagne elettorali.

Il Punto è sempre uno: difesa ad oltranza dell’ospedale e  monitoraggio continuo dei fatti che avvengono.

“Abali Basta – continua Cordella –  ha tenuto conto  esclusivamente dei risultati prodotti , degli impegni assunti e disattesi , di quelli rispettati, in sostanza  dei dati di fatto. Ed è innegabile, oggettivamente innegabile, che l’unico risultato prodotto dall’Assessore Biancareddu, in ambito sanitario, è stato quello di accordare un finanziamento pubblico di ben 150 milioni di Euro, alla struttura privata Mater Olbia.

Nessun risultato degno di nota è stato prodotto per i P.O. di Tempio e La Maddalena.

Mi viene da domandarle: non la legge la rassegna stampa assessore? Anche oggi il Paolo Dettori balza all’onore, direi disonore, delle cronache Nazionali sul Fatto Quotidiano,  con il drammatico caso della cittadina Daniela Pileri a cui noi esprimiamo la totale solidarietà e vicinanza. Non sa forse Addis che le Procure di Roma e di Tempio Pausania (da oggi anche Cagliari)  stanno indagando l’iter costitutivo della struttura (uso un eufemismo) sanitaria Mater Olbia?

Cosa ha da recriminare  riguardo a questo? Può smentire nei fatti quanto da noi affermato? Nella operatività dei reparti si è registrato un miglioramento, un cambio di passo? Glielo diciamo noi che siamo qui costantemente: No nessun miglioramento”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il punto osservato da Mario Satta che rafforza il concetto di coesione del gruppo, oggi numeroso, e chiede alla onorevole Lapia un suo costante impegno a favore degli ospedali galluresi, a questo punto anche del Giovanni Paolo II. L’ospedale pubblico olbiese, infatti, con la decisione di finanziare una struttura privata col denaro di tutti noi, avrà anch’esso delle ricadute gravi.

Un servizio pubblico non può essere privato e viceversa.

 

Il punto di vista della parlamentare sarda, nel suo saluto iniziale, manifesta la sua soddisfazione per la forza di Abali Basta e ha chiarito, con oculata verità critica, la sua idea sugli ospedali pubblici che è speculare a quella di Abali Basta, in tutto e per tutto. Ha garantito il suo impegno di andare sino in fondo non solo per mantenere in piedi il Paolo Dettori ma di valorizzarlo nella sua posizione strategica in un territorio così popolato e dalle condizioni geografiche, viarie particolarmente insidiose. Mara Lapia. dall’inizio del suo mandato è voluto essere in commissione sanità.

Per sua scelta, lei difende le piccole realtà territoriali ospedaliere che una scellerata riforma sta portando allo sfascio, La crisi di governo e le dimissioni del premier Conte, si spera non pregiudichino il lavoro costante e l’impegno della parlamentare di Posada. La sua tenacia e la sua determinata convinzione sulla sanità pubblica, è un sicuro punto di riferimento per i sardi. In questi anni stiamo conoscendo tutti la peggiore delle pagine della sanità nazionale e sarda in particolare. Spetta ai cittadini mettere in evidenza quanto accade ma poi è la politica che deve prendere in mano le istanze e provare a risolverle. Proprio come cerca di fare da 15 mesi l’onorevole Lapia. Grazie Mara!

Related Articles