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Svolta finale per il compendio di Rinaggju?

Rinaggju

Sarà la svolta finale o una decisione opposta a quanto si sta da tempo paventando quella sul compendio di Rinaggju? Ecco la nota dal Comune di Tempio appena ricevuta:

«Una seduta del Consiglio Comunale aperta ai cittadini e a tutti i portatori di interesse giovedì 5 dicembre a Tempio.

Il punto in discussione nell’ordine del giorno è infatti aperto ai contributi del pubblico. Riguarda la valorizzazione del Compendio di Rinaggiu e l’analisi delle opportunità e delle proposte.

Le fonti di Rinaggju

Un tema importante quello del futuro di Rinaggiu che torna al centro del dibattito politico e cittadino e arriva in consiglio dopo diversi incontri all’interno della giunta e della conferenza dei capigruppo allargata ai consiglieri comunali. Ed è proprio nell’ultimo incontro che si è deciso, a maggioranza, di coinvolgere i cittadini, il mondo associativo e tutti gli interessati per garantire la massima trasparenza, informazione e partecipazione.

La svolta deve avere tutti i requisiti della piena legittimità non solo trasparenza

L’amministrazione comunale e le minoranze consiliari, intende offrire la più completa informazione e raccogliere le argomentazioni, le istanze, le eventuali preoccupazioni.

Deve rispondere alle domande e garantire la conoscenza delle proposte. Ha pertanto ritenuto di aprire il consiglio comunale di giovedì 5 dicembre alle ore 17.00 nel Salone Consiliare, ai contributi dei cittadini e di tutti gli interessati a questo tema.

Una questione di importanza fondamentale. Una svolta che potrebbe incidere sull’intera economia della città e che riguarda un bene simbolo.

Un dialogo necessario e fondamentale per condividere con la comunità cittadina ogni eventuale indirizzo e percorso. Dal momento che fino ad oggi niente è stato deciso e le aree del compendio fanno ancora parte del patrimonio indisponibile del Comune.

Un invito che ha come scopo l’avvio di un percorso partecipativo che garantisca il necessario e costante coinvolgimento della comunità.

In questa prospettiva il dibattito pubblico è un importante momento di dialogo, confronto, partecipazione e crescita collettiva che assume particolare rilevanza per la comunità.

La questione della valorizzazione di Rinaggju,  e le diverse prospettive di ricaduta per l’interesse pubblico e il futuro sviluppo della città.  riconferma il ruolo di città di servizi. A tutto questo vuole affiancare la vocazione di città turistica e la valorizzazione a questo proposito di tutte le risorse ambientali, paesaggistiche e culturali».

La decisione di “vendere”, già diverse le voci contrarie

Oltre la posizione nota della consigliera di maggioranza ed ex assessore Alessandra Amic, non convince quella dell’altra esponente della maggioranza ed assessore Daniela Lattuneddu, rimasta sino ad ora al coperto pur se trapela la sua voce contraria sul tema. Fanno pensare le sue assenze dalle riunioni di giunta quando l’argomendo da deliberare era proprio il compendio. 

Di segno favorevole sono le posizioni dell’opposizione, per molti nostalgici della sinistra, del tutto fuori luogo. Andranno anch’esse spiegate e discusse. Chiare e nette, invece, le posizioni di alcune associazioni come Resistenza Gallura che ha emesso giorni fa un comunicato che rispecchia la loro idea della cosa pubblica e del bene comune. Le chiacchiere dei social vedono una città piegata in maggioranza verso la NON vendita anche se molti preferiscono non dire la propria.

Nella riunione del Consiglio Comunale, si ascolteranno anche le altre voci della città, sia associative che libere.

Si profila una lunga serata perché l’argomento, come precisa la nota del comune, interessa tutti. Di e su Rinaggju, in 50 anni, se ne son viste davvero tante. Soprattutto, quando il privato ci ha messo lo zampino. Per mezzo secolo è proseguita, a fasi alterne, una continua riproposta del tema in tutti i programmi elettorali dei partiti politici, ma senza alcun esito.

Le recenti “gestioni”, ultima quella della Parrocchia del Sacro Cuore, sono finite nel nulla.

Se svolta sarà, che sia considerata soddisfacente dalla cittadinanza tutta e non da poche persone che ne rappresentano una parte.

Credo che nessuno voglia che una perla, seppure mal gestita e abbandonata per tutto questo arco temporale, sia l’ennesima predazione di un bene pubblico “svenduto”.

A Rinaggju siamo tutti legati.