C’è il via libera del governo alla riapertura degli agriturismo e anche alla ripartenza della fortunata iniziativa di Campagna Amica.
Gli agriturismi, come tutte le strutture ricettive, possono ospitare le persone che sono autorizzate a muoversi nel periodo di emergenza epidemiologica. E’ quando riporta una FAQ sul sito del Governo in risposta alle sollecitazioni della Coldiretti.
Una precisazione importante per i circa 800 agriturismi, dei quali circa 700 offrono anche il servizio alloggio in camera o in abitazione autonoma, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus.
«Ci sono tutte le condizioni per il rispetto delle misure di precauzione negli agriturismi». Lo afferma Michelina Mulas, presidente di Terranostra Sardegna, l’associazione degli agriturismi Campagna Amica. «Dopo che la chiusura forzata ha fatto saltare sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio».
A pesare oltre al calo della domanda interna è il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano circa il 52% dei circa 15milioni di turisti che arrivano ogni anno in Sardegna. Perdita che si allarga a dismisura se si pensa che i turisti interni (sardi) non arrivano all’8%. E che riguarda oltre ai pernottamenti anche le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. In primavera si concentrano anche tutte le attività di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse.
Dare il via ad una delle attività più duramente colpite dall’emergenza sanitaria
«L’agriturismo è tra le attività agricole più duramente colpite dall’emergenza insieme al florovivaismo e altri settori legati al turismo e alla ristorazione come viticoltura e suinicoltura». Lo dichiara il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. «Per questo abbiamo chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza».
Coldiretti con Terranostra è impegnata anche nel realizzare un piano, per il riconoscimento di risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento a partire dal DL Rilancio.
«Sostenere il turismo in campagna – continua Michelina Mulas – significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città e al mare. Anche per questo le strutture agrituristiche devono poter ripartire aprendo i cancelli dei percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e anche gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy».
L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola in grado di offrire 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola deserti per un totale di 14 milioni di presenze lo scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
Riparte Campagna Amica dopo una sosta di due mesi.
Continua il servizio di spesa a domicilio con il sito www.spesaamicasardegna.it
Il via ai mercati di Campagna Amica dopo quasi due mesi di chiusura per il lockdown, durante il quale sono rimasti aperti solo quelli di Nuoro, Abbasanta e il mercato coperto di Oristano.
Il primo mercato a riaprire è stato quello di Sorso, il 28 aprile, seguito da Oristano (giovedì 7) e Sant’Antioco (venerdì). La settimana che sta per cominciare vedrà la riapertura di quasi l’80 per cento dei mercati di Campagna Amica sardi mettendo a disposizione delle famiglie una varietà di prodotti che vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori per una spesa annua che prima dell’emergenza ha raggiunto oltre i 10milioni annui (2,5 miliardi di euro a livello nazionale).
«In questi due mesi abbiamo comunque garantito la spesa a km0 ai cittadini con la consegna a domicilio». Lo dice il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. «I cittadini hanno apprezzato e dimostrato sensibilità e vicinanza agli agricoltori e al territorio, consentendo alle aziende agricole rimaste senza mercati di limitare le perdite».
La spesa contadina con la chiusura dei mercati è crollata in Italia del 61% come è emerso da un’analisi Coldiretti/Ixè presentata in occasione dell’avvio della Fase 2 dell’emergenza sanitaria con la riapertura dei mercati di Campagna Amica in tutta Italia che ha stravolto i consumi alimentari dei cittadini con il boom negli acquisti di conserve di tonno (+17%), ortaggi surgelati (+28%) e legumi in scatola (+36%) secondo elaborazioni su dati Ismea.
Ridare il via a Campagna Amica era atteso da italiani su 10
Un momento atteso da quasi sei italiani su dieci (59%) che hanno fatto la spesa dal contadino almeno una volta al mese nell’ultimo anno per acquistare prodotti locali, freschi e di stagione a km0 direttamente dai produttori.
La riapertura dei mercati contadini è una opportunità anche per l’82% degli italiani che secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, con l’emergenza sanitaria cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy.
Nei mercati di Campagna Amica sono state adottate tutte le precauzioni per garantire la sicurezza con la disponibilità di disinfettanti, l’invito a non toccare la merce e ingressi contingentati per evitare affollamenti.
L’alta qualità dei prodotti più freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto diretto dall’agricoltore per il 71% degli italiani secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni, seguite dalla convenienza economica.
Le vendite dirette in Italia garantiscono lavoro e futuro a oltre 20mila persone con i mercati che oltre a essere luogo di acquisto diventano anche occasioni di educazione e cultura sono un aiuto concreto per contrastare la tendenza allo spopolamento dei centri urbani dove chiudono negozi e botteghe con evidenti effetti negativi legati alla taglio dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza.
«Durante l’emergenza seppur tra tante difficoltà – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – siamo riusciti a strutturare un nuovo servizio di consegna a domicilio che garantiremo anche in futuro, ampliando i servizi e consentendo anche a chi non può andare ai mercati di portare a tavola i prodotti agricoli a km0».
Il sito www.spesaamicasardegna.it rimarrà infatti sempre attivo. Al momento le consegne a domicilio si effettueranno su Cagliari e hinterland ma non si esclude per il prossimo futuro l’allargamento ai maggiori centri della Sardegna.