A. Cordella si dissocia dalla manifestazione del prossimo 12 febbraio.

Il consigliere di minoranza spiega le ragioni della sua scelta per una manifestazione che definisce "da palcoscenico" e di propaganda a scopo elettorale

Alessandro Cordella, consigliere di minoranza in consiglio comunale, da sempre attivo sul fronte sanità e ospedale Dettori, chiarisce in un comunicato stampa, il perché non ci sarà il prossimo 12 febbraio al Sit-In di protesta per il Paolo Dettori. Lo fa con un articolato e preciso riassunto dei fatti recenti e motivando nel dettaglio questa sua posizione. Ecco la sua nota in versione integrale.

A. Cordella, «Una manifestazione che frammenta le forze»

Alessandro Cordella

«Non prenderò parte alla manifestazione di sabato prossimo indetta in difesa del Presidio Ospedaliero. Una decisione difficile ma inevitabile. Mia intenzione è prendere le distanze da iniziative che, seppur lanciate al grido di tutti uniti, producono la frammentazione delle forze. Dal mese di dicembre ho svolto un ruolo, diciamo di collegamento, tra il neonato Comitato Spontaneo Cittadini di Gallura e il movimento di Abali Basta. Su incarico di Abali Basta, facendo appello all’unità, nelle varie interlocuzioni, ho reso noto fin da subito il fatto che un iniziativa di Abali Basta era già in itinere e in avanzato stato di organizzazione».

A. Cordella, «C’era in corso l’organizzazione di una iniziativa che coinvolgeva La Maddalena e altri movimenti in lotta per la sanità di alcuni territori»

«Iniziativa quella di Abali Basta prevista per la fine di febbraio, allargata al territorio di La Maddalena che avrebbe aderito svolgendola in contemporanea e per la quale sarebbero state invitate alla partecipazione, tutte le realtà attive nella Regione che da tempo si battono in difesa della sanità. Realtà con le quali Abali Basta ha intessuto un rapporto di reciproca collaborazione e compartecipazione. Non parteciperò perché non sono noti gli organizzatori, gli obiettivi, le parole d’ordine e perché manifestare per due ore sotto il presidio, significa giocare la partita in difesa quando sarebbe necessario contrattaccare unitariamente.

Anche la tempistica con cui è stata lanciata l’iniziativa non mi convince. L’iniziativa è stata lanciata poco prima che avesse luogo il Consiglio Comunale del 4 febbraio scorso, fatto strano, di norma si attende riscontro politico agli impegni formali assunti. Impegni importanti che il Consiglio ha assunto, seppur oralmente e che verranno ratificati al prossimo Consiglio Comunale:

  • sanità presente in ogni ODG del Consiglio;
  • le minoranze saranno ammesse a partecipare alla stesura del progetto sanitario per il nostro territorio, progetto da sottoporre alla Unione dei Comuni e inoltre l’ ammissione alle conferenze socio sanitarie in vista della Riforma sanitaria che la Giunta Regionale si appresta a
  • Consiglio Comunale di Tempio, Sindaci del territorio e l’Assessore Biancareddu, faranno quadrato contro il declassamento del nostro Presidio di Base a Ospedale di Comunità e, se necessario, il Consiglio potrebbe essere convocato a Cagliari sotto il palazzo».

A. Cordella, «La vertenza sanitaria in alta Gallura si rilancia con misure politiche incisive e concrete»

«Elementi politici certamente non risolutivi ma che consentiranno, se avranno seguito, di poter rilanciare su tutti i tavoli la vertenza sanitaria dell’Alta Gallura. Temo quindi che la manifestazione di sabato si possa rivelare l’ennesimo palcoscenico a favore di imminente campagna elettorale e, se così fosse, mi rammaricherebbe molto la strumentalizzazione di cittadini in buona fede. L’elemento che mi ha indotto a sciogliere definitivamente le riserve si è consumato proprio in Consiglio Comunale. Durante il suo intervento un Assessore comunale, derubricava come folclore questa forma di rivendicazione. Ho appreso in queste ore dalla stampa le parole del nostro Sindaco: “ la Giunta comunale parteciperà al completo”. Ora manifestare non è più un mero atto folcloristico?

Infine la partecipazione dei sindaci, poco tolleranti alle critiche del territorio e oltremisura disponibili ai facili applausi».

«Non sono un yes man e soprattutto non dimentico»

«Mi dispiace, me ne scuso persino, ma non sono uno “yes man” che applaude dimenticando quanto avvenuto. Nel 2018 i sindaci assunsero l’impegno di dimettersi come estremo atto in difesa del nostro presidio, non si dimisero e oggi constatiamo lo stato dei nostri servizi sanitari, precipitati intorno allo zero. Sostanzialmente si consumò un tradimento delle comunità, aggravato da tre anni di imbarazzati, evasivi silenzi. Ammetto sia possibile cambiare un giudizio e sarò ben felice di poterlo fare, ma sulla base di elementi di concretezza e, chissà, un giorno, li applaudirò. Li applaudirò se manterranno gli impegni assunti, la linea che ci si è dati e non prima. Ci sarà molto da fare per risalire la china: progettare il futuro del nostro ospedale e contemporaneamente pretendere l’immediato ripristino dei servizi sanitari che ci sono stati sottratti. Sono i sindaci e l’Assessore ad avere un debito nei confronti dei cittadini e non il contrario.

Augurando una buona manifestazione a tutti, colgo l’occasione per ringraziare i numerosi cittadini radunatisi fuori il palazzo Comunale durante i Consigli Comunali del 31 gennaio e del 4 febbraio. Il loro generoso, civile esserci, teso a scuotere la politica locale dal torpore che per troppo tempo la ha paralizzata, ha contributo in modo decisivo e lo ritengo esemplare».

Consigliere di minoranza Alessandro Cordella

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