Air Italy, finisce l’era della ex Meridiana. Abbandona la Gallura.

Air Italy, la compagnia sardo-qatariota  abbandona la Gallura

foto sardinia post (google immagini)

A Cagliari venivano poste le ultime speranze di una prosecuzione dei voli della compagnia sardo-qatariota. L’incontro di ieri tra la Regione, Alitalia e Air Italy, che aveva al centro la continuazione dei voli in regime di continuità territoriale per Roma e Milano, è servito a poco o nulla. Per le due compagnie, era impossibile la permanenza contestuale. o l’una o l’altra dunque. 

fonte sardiniapost

Air Italy boccia la proposta della Regione sulla continuità territoriale e lascia Olbia.

Lo fa sapere la stessa compagnia:

“La proposta illustrata ieri col presidente Solinas durante l’incontro tenutosi a Villa Devoto alla presenza di una delegazione della nostra compagnia e di Alitalia è purtroppo inaccettabile”.

Così il vettore con sede a Olbia spiega di dover rinunciare ai collegamenti nel nord est dell’Isola.

La soluzione ipotizzata di una condivisione con Alitalia sulle rotte dello scalo gallurese, senza compensazioni finanziarie, per Air Italy è “insostenibile”.

La compagnia “apprezza lo sforzo fatto dal Governatore”, ma la proposta “conteneva elementi di forte ambiguità, con concessioni trascurabili e nessuna soluzione praticabile. Allo stesso modo, non è una proposta in grado di risolvere lo squilibrio tariffario che è stato creato sui tre aeroporti di OlbiaAlghero e Cagliari”.

Il vettore con base a Olbia aveva accettato di volare su Olbia senza compensazioni finanziarie, “per proteggere il proprio personale di oltre 500 persone e l’investimento fatto negli ultimi 50 anni al servizio della Sardegna. Sfortunatamente”, mentre “la soluzione proposta non garantirebbe questi obiettivi e determinerebbe un risultato ancora più negativo rispetto a quello già previsto nell’ipotesi di accettazione appena citata. Come conseguenza, centinaia di dipendenti di Air Italy, migliaia di famiglie a Olbia e decine se non centinaia di migliaia di viaggiatori, si trovano nella più totale incertezza derivante da questa farsesca situazione”.

Le ripercussioni

 Non accettando la proposta della Regione di condividere i voli su Olbia con Alitalia, Air Italy inizierà a riproteggere i passeggeri e ad avviare immediatamente una “valutazione completa sul modo migliore per proteggere il nostro personale e chiederà supporto ai ministeri competenti”.

La risposta sulla proposta fatta ieri dal governatore sardo da parte della compagnia aerea sardo-qatariota come quella di Alitalia – “una compagnia aerea in amministrazione straordinaria che beneficia di un prestito ponte del valore di 900 milioni di euro a carico dei contribuenti”, precisa Air Italy – era attesa entro le 15, ma è stata preceduta dalla nota del vettore con sede a Olbia.

Sull’addio della compagnia prende posizione la Cgil

Il sindacato chiama in causa la Regione.

“La Giunta, almeno quella parte di governo regionale che è in piedi, con in testa il neo governatore sono gli artefici del disastro sui voli. Solo loro hanno il compito e l’obbligo morale di riuscire a trovare una soluzione”. Così il segretario della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu. 

“La materia è talmente complicata che non può essere trattata in maniera superficiale, improvvisata e modificando le proposte di ora in ora. Purtroppo, siamo al limite del punto di non ritorno. Il gap dovuto all’insularità, seppur solo parzialmente, può essere e fino ad ora è stato colmato varando di volta in volta una continuità territoriale. La stessa deve andare incontro alle esigenze dei sardi e dei cittadini italiani. Una legge che fino ad ora ha cercato di promuovere sia uno sviluppo economico sia una coesione sociale”.

Secondo la Cgil, “tutto questo è posto a rischio senza alcun perché ma soprattutto senza che vi sia una reale infrazione commessa dalla Regione. Solo una lettera della Ue che a seguito di una richiesta del vettore Ryanair chiede alcune spiegazioni così come sempre avvenuto. Sino ad ora, anche nel recente passato, i vari assessori dei trasporti e governatori si sono recati a Bruxelles per far valere le ragioni e i diritti dei sardi. Adesso è stata sufficiente una videoconferenza per piegarsi senza alcun motivo plausibile a pochi funzionari europei”.

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