«Amarezza e vergogna per il silenzio della politica», Mario quasi 50 anni da donatore di sangue.

«Amarezza e vergogna, devo raccontare solo questi sentimenti per la chiusura del Centro Trasfusionale del Paolo Dettori. Oggi sono andato a Olbia per la mia consuete donazione. Mi permetto di manifestarti la soddisfazione di aver trovato a Olbia quanto c’era a Tempio, gentilezza e tanta umanità. Ma quello che mi scuote forte la coscienza, è il silenzio vergognoso dei nostri politici, a  qualsiasi titolo e livello. Non ho visto posizioni contrarie, da nessuna parte. Questo non è un problema sanitario qualunque, perché dietro le donazioni vi sono vite umane da salvare, talassemici da far sopravvivere e il calo evidente delle donazioni stesse, dovuto alle troppe restrizioni di sicurezza».

Mario ha 65 anni, è donatore pensate da quando era diciottenne. Oggi a Olbia ha effettuato la sua 88^ donazione e vorrebbe arrivare a 100. Medaglia d’oro per le 50 donazioni e fregio d’onore per la 75^, ma non vuole che ne scriva. Invece lo faccio, perché come Mario, oggi pensionato, vi è un territorio che si pone le stesse domande. Una Gallura che ha risposto come poche altre regioni sarde a questa sensibilità civica che ne ha fatto una delle migliori sezioni Avis sarde.

Lo sconforto dei donatori e dei malati

« Non ci sto – continua Mario – al silenzio complice della politica, da quella locale, dell’attuale reggente e candidato alle prossime amministrative, a quello di chi si gli opporrà. Il velo pietoso va alla politica di questa regione, all’assenza nelle vertenze dei nostri delegati territoriali. Non battono un chiodo, un minimo sussulto su quanto sta succedendo al Paolo Dettori».

Si, lettere, mail, scritti, che nessuno legge ma anche un silenzio vergognoso su questa ennesima vicenda. E, da quanto pare, non si tornerà indietro. Il solo medico, attualmente in malattia, non è dato sapere se e quando rientrerà in servizio. Le sospensioni, di cui peraltro l’azienda nemmeno informa, sono la premessa di chiusure definitive. Ci hanno abituati a questo. “Rendere il lavoro impossibile ai sanitari e obbligarli alla fine e cedere le armi. O per benzina finita o per mancanza di personale, che poi sono le due facce della stessa medaglia.

La via crucis della sanità pubblica, dopo La Maddalena e altri piccoli presidi ospedalieri, prosegue ininterrotta la sua marcia. Ad ogni stazione, si perde qualcosa e le preghiere sono state sostituite dalla rabbia della gente.

« Sconcerta– incalza Mario – questa apatia colpevole della politica. A Olbia ho trovato, e ci tengo che lo metta in evidenza, una disponibilità assoluta. Esami fatti velocemente, in 15 minuti avevo la conferma che potevo donare. Non mi conoscevano, ero sempre andato a Tempio. Stessa gentilezza che avevo a Tempio con i medici sempre disponibili. La dottoressa che lavorava a Tempio, era esemplare con tutti i donatori, lei e il solo infermiere che era rimasto. Nemmeno il pensiero però sfiora i nostri amati politici sulla gravità di una chiusura del centro di Tempio. Una vergogna unica, colpevole e complice responsabilità per questa disfatta di un servizio fondamentale. Nemmeno una parola di conforto per chi il sangue lo dona e per chi il sangue sta attendendo. Provo imbarazzo per la loro insensibilità».

«Amarezza e vergogna in tutti noi non si cancellano, ma doniamo il sangue».

Un ultimo appello a tutti i donatori:

« Se e come potranno- dice Mario -, invito i donatori a prenotarsi la donazione a Olbia. Capisco che non tutti sono nella mia situazione di essere libero e poterlo fare, ma credetemi il sangue è indispensabile. Sono centinaia le persone che rischiano la vita se dovessero mancare ancora le donazioni dei volontari. Fatelo, e portatevi appresso i sentimenti di rabbia,  l’amarezza e la vergogna che ne derivano». 

Mancano ancora i permessi ufficiali del comune, ma per giovedì 1 ottobre è prevista al corso di Tempio, una raccolta di sangue con l’autoemoteca di Sassari. Daremo conferma non appena l’Avis territoriale, confermerà questo evento, la sola maniera di poter donare oggi il prezioso sangue a Tempio e nel territorio.

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