Camera iperbarica, una giovane sub accusa un malore a Santa Teresa. Ora si trova a Cagliari.

La camera iperbarica. La camera iperbarica è un luogo fisico, presente negli ospedali e nelle cliniche mediche più moderne. All’interno,  un individuo può respirare ossigeno puro o aria compressa ricca di ossigeno, a livelli di pressione decisamente superiori a quelli presenti nell’aria ambiente.

A motivare l’utilizzo di una così alta pressione, all’interno della camera iperbarica, è il fatto che quest’ultima garantisce, all’organismo umano, una maggiore accessibilità all’ossigeno.

Il trattamento in camera iperbarica, meglio noto come ossigenoterapia iperbarica, è indicato in svariate condizioni mediche.

Tra esse, meritano sicuramente una citazione:

La ragazza sub che ha accusato un malore

Nuova Sardegna

Una ragazza di 22 anni si è sentita male ieri pomeriggio durante un’immersione subacquea a Santa Teresa di Gallura. La ragazza pare abbia accusato i primi fastidi a un braccio quando era ancora sott’acqua. È stata assistita dal personale di un diving locale e trasportata alla guardia medica. Accusava un problema di scarsa sensibilità a un braccio e il medico ha avvisato il 118 che ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso. Dall’aeroporto di Olbia si è alzato in volo l’Augusta AW 139 che ha raggiunto Santa Teresa, ha imbarcato la ragazza e l’ha trasportata all’ospedale Marino di Cagliari dove è attiva l’unica camera iperbarica della Sardegna. La ragazza è stata sottoposta a un primo trattamento e poi ricoverata in osservazione. Oggi sarà sottoposta al secondo trattamento. Non è considerata in pericolo di vita. Il caso ripropone la mancanza di un’altra camera iperbarica nell’isola: quella di la Maddalena funziona solo per attività programmate.

Tagli di servizi sanitari fondamentali

Le ultime frasi dell’articolo apparso sul giornale oggi, sono esplicative della situazione di emergenza che si pensava di sostituire con altre emergenze come l’elisoccorso. Disporre di una sola struttura finalizzata alla ossigenoterapia, a Cagliari, dopo che a La Maddalena disponeva di questo servizio importantissimo, indica ulteriormente cosa hanno comportato i tagli ai servizi sanitari.

La storia della camera iperbarica del Paolo Merlo, che un comunicato Assl datato 22 gennaio 2015 dava per riaperta. è proseguita in questi 4 anni con alterne vicende ma sempre orientate alla sua definitiva chiusura. Scriveva allora ATS :

Con la determinazione n. 10 del 16 gennaio 2015, la Regione Sardegna ha stabilito l’accreditamento e l’autorizzazione all’esercizio in regime definitivo del Centro di Terapia Iperbarica dell’Ospedale Paolo Merlo di La Maddalena.

Già accaduto in questa azienda sanitaria in diverse occasioni. Inaugurano un nuovo reparto, quindi costato tanti soldi, e dopo qualche tempo viene richiuso, quando “non” mai aperto. E’ il caso dei nuovi locali del reparto di Otorino al 6° piano del Dettori. Oggi, ospitano la direzione sanitaria e alcuni studi medici. Di otorino manco l’ombra. Esso è associato alla Chirurgia al 4° piano, con metà dei posti letto di prima e col futuro che si spera ne preservi la struttura complessa.

Considerazioni

La vicenda della giovane subacquea che è dovuta andare all’unica camera iperbarica in Sardegna, è fuori da ogni logica. Una piaga, sanitaria ed umana, ma anche se la si vede dal lato economico e di contenimento della spesa. Ci si vuole far credere che un servizio di elisoccorso, nato per le emergenze , è più  immediato se deve andare a Cagliari o fare 30 chilometri per andare a La Maddalena, com’era possibile nel caso della giovane sub. Se non fosse per il fatto che a La Maddalena la camera funziona ma solo per alcuni casi specifici e non per il nostro caso.

Quanto avrei voluto che questa insensibile classe politica pensasse ai danni che questa specie di riforma ha creato. Intanto, manco applicata a Tempio e La Maddalena, dove si è continuato a devastare i servizi, ed inoltre creando questo genere di emergenze nell’emergenza. Sulla farsa della camera iperbarica vi abbiamo dato anche i link dei vecchi comunicati Assl.

Un caso, da verificare ovviamente, ci dice anche che a Tempio sia stato richiesto l’elicottero per una gestante prossima al parto. Il mezzo aereo pare non fosse pronto, inoltre le condizioni climatiche non ne favorivano il decollo. Ci piacerebbe sapere che ne è stata di quella gestante e del suo bambino, se è nato, dove e se tutto sia accaduto in “piena sicurezza”. 

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