Casa Famiglia Olbia: dopo vent’anni il rischio è la chiusura

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La Casa Famiglia di Olbia, dal 1998 una realtà fondamentale per diversi pazienti psichiatrici e le loro famiglie, rischia la chiusura o quantomeno la sospensione. Il problema è sempre lo stesso, quello che affligge ormai tutte le strutture sanitarie della Regione Sardegna: la carenza di personale.

Mancano gli infermieri ed altre figure indispensabili per garantire l’assistenza sanitaria H24 agli attuali 8 pazienti. La preoccupazione del personale è altissima, ma l’ATS non dà risposte in merito.

Il Dipartimento di Salute Mentale si è limitato a disporre l’immediato trasferimento degli ospiti presso strutture di altri territori, per garantire una maggiore assistenza sanitaria.

Casa Famiglia, perderanno il lavoro 15 persone con figli a carico

Una soluzione che i lavoratori e le lavoratrici della Casa Famiglia non ritengono affatto adeguata:

«La ricollocazione dei pazienti in altre strutture, e la conseguente sospensione del servizio, è stata una scelta deleteria per gli ospiti e le loro famiglie e per i futuri inserimenti, che si vedranno così privati del servizio offerto dalla casa famiglia di Olbia, unica realtà pubblica ad alta intensità della Gallura.

A parte ciò perderanno il lavoro 15 persone con dei figli e dei mutui a carico o monoreddito, vedendosi così privati come gli ospiti della Casa Famiglia del diritto a costruirsi dignitosamente un proprio futuro».

Casa Famiglia Olbia

Dal 2017 il servizio infermieristico è gestito dalla Cooperativa Codess Sociale.

«Riteniamo sia la Codess ad avere una forte responsabilità gestionale e organizzativa» sostengono i lavoratori. «La Cooperativa non è attrattiva, anche per i bassi salari e la scarsa capacità di mantenere il personale in essere.

Ci chiediamo come mai l’ATS, nonostante le segnalazioni fatte, non abbia applicato alcuna sanzione alle inadempienze della Codess Sociale. Si adopera invece allo spostamento in altre strutture degli utenti, con conseguente chiusura della struttura e perdita dei posti di lavoro».

L’impoverimento dell’offerta della Sanità Pubblica in Sardegna prosegue senza sosta e in ogni settore, indifferente ai disagi causati alla popolazione più fragile.

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