Chirurgia, sospensione dell’attività per due mesi.

Sospensione dell’attività di chirurgia per due mesi. Lo si sapeva ed era  annunciata da una delibera aziendale di aprile. Il reparto di chirurgia del Paolo Dettori di Tempio sospende la sua attività sino a data da destinarsi, probabilmente per due mesi.

Questo lo stringato comunicato fatto avere per diffusione alla stampa.

«Col 1 luglio, si sospende l’attività di ricovero e di Sala Operatoria. In turno ci sarà un medico alla mattina, uno alla sera e uno per la reperibilità notturna.

Il medico reperibile della notte sarà operativo per le consulenze legate al pronto Soccorso, per gli ambulatori di Chirurgia e di Endoscopia fino al giorno 20 di luglio 2019.

Il restante personale medico, andrà ad integrare il personale di Olbia. Per il periodo delle ferie, è previsto un medico per le reperibilità che arriva da Olbia».

Nonostante i possibili ripieghi, ovvero le soluzioni possibili e richieste dal personale del reparto, l’ATS tace. Al punto che nemmeno esprime un comunicato ufficiale rivolto al personale del reparto in servizio presso il Paolo Dettori. Nulla, come se nemmeno esistessero medici e sanitari degne di essere avvertite e a cui comunicare la decisione assunta.

Sull’argomento, non più di 2 mese e mezzo fa, quando la notizia aziendale sulla sospensione fu diffusa, Biancareddu dichiarò a galluranews:

” Un atto ostile nei confronti del nuovo presidente Solinas,  della giunta, dell’assessore e del consiglio regionale tutto. Ci si si appresta all’insediamento la prossima settimana e doveva esserci un altro caso, tra i tanti di questi anni. Non possono esserci anni lasciando la gente allo sbando, Non si assume nessuno e poi chiedere alla vigilia del prossimo consiglio regionale. Atto proditorio, subdolo e assolutamente voluto”.

La sospensione di Chirurgia era evitabile

L’attività si era fermata quando uno dei medici rimasti in servizio al Dettori, ricordiamo vacante di primariato nonostante le tante lettere per averne uno, era andato in malattia. A nulla sono valse le soluzioni prospettate all’azienda. Una, fu proprio l’ex sindaco a proporla ed era anche avallata dal consenso del medico di Nuoro disposto a venire a Tempio.

Lo stesso assessore Biancareddu, allora da noi intervistato sull’argomento primario, dichiarò:

 “Veda, ho in mente l’assessore Arru che dichiara davanti al prefetto di Sassari che avrebbe nominato un responsabile operativo della chirurgia. Come ricorderà la mancanza di questa figura indispensabile, era stato uno dei motivi delle dimissioni mie. Invece, nominano un medico che andava in pensione dopo pochi mesi, non nominano nessuno, si ammala un altro dei medici in servizio e vorrebbero chiudere. Un’altra azione ostile che si somma alla presa in giro dei posti di terapia semi intensiva. Lei ne è testimone, non c’era nulla, allora come oggi”.

Ora non c’è tempo, sul fattore “estate” ‘azienda gioca l’ennesima carta sporca. Tra le altre, esiste una questione giudiziaria legata a faccende che presto saranno oggetto di verifiche nelle sedi opportune. Non mi riferisco all’esposto che, anche per la chirurgia, andrà ad integrare quello esistente per punto nascita e danno erariale.

No, cari lettori, intendo quello legato alla vicenda Mater.

Con buona pace dei fans in regione, accuratamente trasversali per non danneggiare nessuno, la procura di Roma va avanti per sbrogliare la matassa.

Con quella anche di Arru che venne a Tempio a dirci che il Mater non c’entrava nulla.

E, infine, un pensiero alla dabbenaggine della classe politica gallurese, pronta a difendere un partito e i suoi granitici e stolti esponenti dimenticandosi per anni dell’ospedale.

E dite il contrario se avete palle!

 

 

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