Deroga per il punto nascite e visita della Commissione Sanità.

Una visita della commissione sanità in Regione sarà a Tempio al Paolo Dettori. Novità sul punto nascita.

Deroga per il punto nascite. La commissione sanità, presieduta dall’on. Domenico Gallus (UDC) sarà al Paolo Dettori di Tempio lunedì 21 ottobre. La visita, che rientra in una serie di ispezioni della commissione negli ospedali sardi, è attesa anche per alcune fondamentali ed imminenti decisioni sulla chiusura del Punto nascite del Dettori. La vertenza, portata avanti con abnegazione dal movimento spontaneo Abali Basta e che ha anche prodotto un esposto in procura, attende anche la nuova riforma dell’assessore Nieddu. Sul perdurare della chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, si era anche espressa l’on Cuccu con una interrogazione di cui abbiamo dato notizia.

Sulla prossima venuta della commissione sanità, ci informa telefonicamente l’assessore territoriale Andrea Biancareddu.

« Verosimilmente la commissione sarà a Tempio lunedì 21 ottobre. La visita fortemente da me sollecitata, rientra in un quadro più generale di ispezioni in vista della prossima riforma della rete ospedaliera, come noto devastante per alcuni ospedali, tra cui il Dettori. Anticipo che il Direttore Generale della Sanità, Giorgio Steri, mi ha fatto sapere che le richieste di deroghe per i punti nascita sono praticamente pronte. Le si chiederà per diversi ospedali, tra cui Alghero, La Maddalena, Tempio e Lanusei. Le deroghe come lei sa, devono comunque essere chieste per i punti nascita sotto i 500 nati. Le deroghe si chiedono al Ministero per ottenerle, non per poi dire che la colpa è di chi te le negherà. Voglio dire che ogni deroga sarà diversa dalle altre, per condizione geografica, orografica, viabilità,  politica, numerica, relativa ad un determinato ospedale, ecc.». 

Galluranews “La deroga  si chiederà ma non è detto che il Ministero la accetti. Per Tempio si nutrono speranze o si deve abbandonare l’idea che al Dettori riapra il reparto?”

« La deroga per il Paolo Dettori: per me aspettative buone o comunque un buon compromesso»

«Anche se il ministero dovesse sollevare obiezioni, e ti mette in condizioni per averla di disporre di determinate cose, a Tempio saremmo a posto. Ma se ti chiede una rianimazione, il DEA di !° livello e che si arrivi a 480 nascite, è ovvio che non si hanno possibilità. Ho pregato il direttore generale di avere le motivazioni non solo oggettive di un eventuale diniego ma che si creino delle interlocuzioni per capire sin dove Tempio e il Dettori possano arrivare. Sarebbe scorretto esprimere un diniego sulla base meramente numerica o per strumentazioni e servizi che non si hanno.

Il reparto di Ostetricia durante la visita dell’on. Lapia

Il mio prossimo incontro la prossima settimana, di natura privata, con Steri, mi vedrà non in qualità di assessore alla pubblica istruzione ma come esponente del territorio. Sulla base dei dati in mio possesso, dati che credo di conoscere molto bene, cercherò di sollecitare anche lui alla stesura di una deroga mirata per il nostro ospedale.  Le accuse mosse nei miei confronti di menefreghismo mi fanno male e penso di aver dimostrato il mio impegno anche se risultati, come ben si sa, non dipendono dalla mia sola volontà.

Le aspettative, – conclude Biancareddu –  ovvio che non posso anticipare quel che non so. Mi sbilancio a dire che spero in un buon compromesso tra quel che si chiede e quanto ci verrà dato. Diversamente mancherebbe la volontà politica di accogliere la deroga stessa. Il momento della verità deve per forza arrivare e il Ministero deve prendere atto che un reparto di eccellenza chiuso, non può restarlo in eterno. Ciò vale per tutti gli ospedali con questa criticità dell’essere sotto i 500 nati ogni anno. Immaginandola un’agonia, voglio dirle, o sopraggiunge la morte o si guarisce. Si deve avere il coraggio di andare avanti. Hanno deciso di chiedere una deroga mirata ad ogni ospedale, ebbene  spero che il Ministro prenda atto della realtà dei fatti, del territorio disagiato, e di quanto la deroga stessa metterà a nostro favore. Una partita che io considero aperta e su cui nutro fondate speranze che la risposta sarà positiva. La partita qui a Cagliari, con il direttore generale, me la gioco io insomma ma poi a Roma giocheranno diverse variabili politiche, non ultime che a Roma non ho alleati in questo momento».

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