Scintille più che polemiche tra dirigenti del calcio giovanile di Luras e quelli di Calangianus per i contributi alle scuole calcio. Anche tra comuni amici ci si divide . Scuole di pensiero differenti, da un lato la crescita dei giovani calciatori, dall'altro il possibile interesse economico.
I diritti di preparazione sono premialità erogate alle scuole calcio in misura dell loro attività volta alla crescita e alla valorizzazione dei giovani talentuosi calciatori. C’è chi li vede esclusivamente come forme di finanziamento per la prosecuzione dell’attività del settore giovanile, quindi la crescita e l’educazione che lo sport implica. D’altro canto, c’è chi invece ne intravvede un potenziale flusso di denaro legato alla vendita di questi talenti e quindi alla trasformazione in denaro. Visioni entrambe presenti nel mondo dello sport ma anche divisioni e conflitti quando il ptenziale ancora in erba del calciatore, lascia intravvedere la sua definitiva collocazione nel mondo del calcio che conta.
Nasce così questa ennesima situazione conflittuale tra due scuole di pensiero distinte. Da un lato quella della Juve Luras, officina di giovani talenti che cura i ragazzi dalla tenera età indirizzandoli al valore etico dello sport come dato imprescindibile. Dall’altro la società calcistica di Calangianus, dal passato glorioso che conosce, al pari di tante realtà calcistiche territoriali, un declino lento dovuto a crisi economica e mancanza di investimenti nel settore.
La lettera che produciamo in versione quasi integrale, ci arriva dai dirigenti della Juve Luras. Una risposta dura che risponde a sua volta a quanto apparso sui giornali e sui social. Delle invettive vere e proprie che nascono da gelosie ma che si solidificano, come detto, nella differente maniera di interpretare lo sport. Ovviamente, nella corretta informazione, attendiamo la eventuale contro replica, se ritenuta necessaria, della società calangianese.
La lettera sui diritti di preparazione della Juve Luras.
La ASD Pol.Juve Luras respinge le accuse al mittente…
Dopo la riunione del Consiglio Direttivo, abbiamo deciso di chiarire alcuni punti riguardo la situazione premi di preparazione nata con L’FBC Calangianus. Partiamo dal presupposto che molte notizie scritte sui giornali durante la settimana non sono vere e spesso contraddittorie e molto confuse.
Come primo punto: vogliamo consigliare, soprattutto a chi parla senza conoscere l’argomento, e per di più nascosto dietro un account, o profilo social, che farebbe meglio ad informarsi bene invece di dare giudizi approssimativi e soprattutto offensivi.
Il secondo punto che vorremmo trattare è la situazione di grande confusione che regna nei dirigenti dell’FBC Calangianus. Non basta essere iscritto come dirigente di ASD per poter gestire una società calcistica (per giunta di blasone – com’è FBC Calangianus).
- Bisogna avere delle competenze,
- essere meno arroganti,
- avere più umiltà,
- mettere le mani nel portafogli, ed usare le proprie risorse finanziarie per garantire una adeguata attività sportiva.
Con il loro atteggiamento hanno creato una situazione che poteva essere risolta diversamente.
I dirigenti del FBC Calangianus sapevano come stavano le cose sui diritti di preparazione
I “dirigenti” sapevano a cosa stavano andando incontro assumendosi questo incarico? Oppure hanno preso tutto a scatola chiusa, convinti, forse, da qualcun’altro che manovra da dietro?
Questi “dirigenti”, oggi buttano fango sulla nostra società, e ci addossano colpe (non nostre), ma sicuramente loro, dovute alla loro inesperienza e spesso e volentieri alla loro presunzione (vedi anche gli incontri con i mediatori della FIGC, che gli hanno prospettato diverse soluzioni, o una controproposta, andate a vuoto in quanto, non vogliono trovare nessuna soluzione. Vogliono imporre solo i loro voleri, per cercare di mascherare colpe e responsabilità con l’unico intento di uscire da questa situazione come degli “eroi”, soprattutto agli occhi della gente), dovrebbero farsi un esame di coscienza e ammettere gli errori…continuiamo a proporvi “UMILTA’ ”.
«Memoria corta»
E vero, che purtroppo, il tempo cancella i ricordi, ma è molto strano che alcuni dirigenti dell’attuale direttivo dell’FBC Calangianus non ricordino che qualche anno fa, quando la Juve Luras militava in terza categoria, ci hanno chiesto i diritti di preparazione per alcuni giovani giocatori che non trovando spazio a Calangianus e sono venuti da noi a chiedere di giocare,la Juve Luras senza tanti piagnistei,indugi,articoli, sui giornali e sui social e soprattutto pressioni a livello personale, ha pagato i premi facendo quotare i dirigenti di quel periodo perché si credeva che dare la possibilità a quei ragazzi di giocare fosse giusto e fosse giusto dare quello che spettava di diritto alla scuola calcio che li aveva fatti crescere.
Allora noi ci chiediamo!!!se prima per loro era giusto chiederli, perché adesso, quegli stessi dirigenti ci definiscono sui social “sciacalli”?
«Mai chiesti prima d’ora i diritti di preparazione»
Crediamo non sia reale l’accusa, in quanto la Juve Luras prima di incontrare questa dirigenza di inesperti, in 32 anni, non aveva mai chiesto un diritto di preparazione a nessuno, perché società sempre propensa al dialogo e a collaborare con tutte le società del territorio.
Dovrebbero chiedersi gli attuali dirigenti, che si sono permessi di scrivere certe cose,senza farsi prima un esame di coscienza…,del perché del loro fallimento…
Un altro aspetto è significativo da trattare. Prima di tesserare un ragazzo che proviene da una Scuola Calcio, normalmente si dialoga tra le società. Questa dirigenza di Calangianus non lo ha fatto, ha coinvolto i ragazzi e genitori per richiedere liberatorie, ed altra documentazione convincendoli con discorsi a dir poco raccapriccianti. Riteniamo anche questo un “PASSO FALSO” degli attuali dirigenti dell’FBC Calangianus.
Altra domanda. Si sono chiesti gli attuali dirigenti il perché alle gestioni antecedenti la loro Pola-Ciarolu-Fraschini-Pittorru, e quella antecedente Corongiu-Sassu-Piga-Pittorru,la Juve Luras non ha mai richiesti i diritti di preparazione?
«I diritti di preparazione non li abbiamo chiesti perché per noi conta solo il bene del ragazzo»
La risposta è subito pronta: perché i dirigenti esperti ed educati del mondo del calcio, devono avere gli stessi valori insiti nel loro credo sportivo. Sono valori che:
- rappresentano società serie,
- hanno un fine comune di intenti,
- pensano soltanto alla crescita del bambino, poi ragazzo, poi uomo,
- dialogano e programmano assieme,
- hanno lo stesso fine, che è il bene di ogni singolo ragazzo.
Abbiamo sempre trovato, un’unità di intenti…noi non crediamo che soltanto chi arriva da fuori dei nostri paesi, deve essere valorizzato e ben pagato, ma crediamo che i nostri ragazzi in primis debbano essere tutelati al 100%.
Pertanto non ci vediamo nulla di male se i dirigenti attuali dell’FBC Calangianus hanno voluto i giovani calciatori cresciuti con dedizione, serietà, perseveranza, nella nostra scuola calcio JUVE LURAS.
Fra l’altro. per quanto loro scrivono, fanno parte di un progetto di crescita come giusto che sia.
Se questi sono i veri presupposti, quindi non illusioni, perché promettono per strada e casa per casa? Promesse che non sono in grado di mantenere, visti i risultati. Poi li trattano come tappa buchi di una rosa carente.
Allora è giusto che investano qualcosa anche per loro. Che cosa sono 15.000 euro per un prospero futuro? Non e una grande cifra questa assegnata dalla Federazione per questi diritti di preparazione. Si consideri che negli anni tutti gli altri giocatori arrivati da fuori, sono stati sempre ben pagati (sicuramente molto più di 15.000 euro). Un domani non si ricorderanno neanche che esiste la società FBC Calangianus. Almeno siano coscienti che si tratta di un investimento sui 7 ragazzi locali e non 4, come erroneamente scritto dai giornali, (quattro hanno giocato in prima squadra, gli altri hanno preso parte al campionato juniores).
Gli argomenti sarebbero tanti, non solo i diritti di preparazione
Potremmo toccare altri argomenti: per esempio lo svolgimento del campionato Juniores. DISASTROSO, poi li ha salvati il Corona virus. La squadra dell’FBC spesso si è presentata alle gare in con 8 atleti, dopo qualche minuto di gioco due accusavano l’infortunio e la gara si concludeva prima per ritiro della squadra.
Allora di cosa parliamo? Cosa insegniamo ai ragazzi? Ad “IMBROGLIARE”?. L’insegnamento deve venire da ciò che si fa, non da ciò che si dice, questo esempio è eclatante di quello che la gloriosa FBC sta vivendo in questo periodo.
«Alla Juve Luras ci si quota e su altre spese si seguono altre modalità».
Ed ancora un esempio: E’ strano che l’attuale Presidente non ricordi quando negli anni 2000, ci ha affidato suo figlio, in quanto ci riteneva persone serie e competenti, che non ha mai pagato una lira o un euro per fare divertire suo figlio. Lo ha dimenticato? Alla Juve Luras nessun tesserato paga dal lontano 1988.
All’inizio di ogni stagione, per non gravare finanziariamente sulle famiglie, il direttivo di propria tasca paga l’affiliazione alla FIGC, le iscrizioni ai campionati, e i genitori si mettono d’accordo tra di loro, seguendo diverse modalità. Modalità che sono cambiate negli anni, per le pulizie a turno nell’impianto sportivo, pagare il custode che si occupa di tutto, e inoltre sempre i genitori si occupano dei rinfreschi.
«Per ultimo ci siamo riservati l’argomento, che per noi forse e il meno importante, “I Denari”».
A noi non interessano i soldi, come da voi scritto. Oggi stesso il Consiglio Direttivo (rimarco perché noi abbiamo un Consiglio Direttivo da 32 anni, negli anni composto in buona parte anche da amici di Calangianus), ha deliberato all’unanimità, che i soldi dei diritti di preparazione saranno destinati per finanziare e svolgere un reale “Progetto sociale”. FBC Calangianus, quest’anno ha “svolto” un progetto simile con un finanziamento Comunale. Il progetto della Juve Luras è rivolto a soggetti con disabilità per consentirli di svolgere un campionato promozionale di Calcio. Riteniamo che con quei soldi sia meglio dare la possibilità a questi ragazzi speciali, che pagare stipendi a giocatori esterni.
Cose da scrivere e dire sono tante ma prima occorre dialogare con umiltà
Comunque, ne avremo altre di cose da scrivere, ma non vogliamo alimentare ulteriormente le polemiche. Invitiamo i Dirigenti dell’FBC Calangianus a rimboccarsi le maniche e lavorare, a prepararsi e sicuramente ad essere più umili, cose fondamentali anche per far crescere bene i ragazzi che accolgono nella loro società. La Juve Luras lo fa da 32 anni, per questo affermiamo con forza e onestà che non ci sentiamo responsabili della situazione disastrosa attuale dell’FBC Calangianus.
Sicuramente i pianti sui quotidiani e social, lo scarico di responsabilità sugli altri, le continue pressioni personali rivolte ad alcuni dirigenti della Juve Luras, il non voler accettare un fallimento non sono le strade giuste per uscire da questa situazione.
Sperando di essere stati chiari, vogliamo chiudere questa polemica nata dal nulla e usata per non apparire responsabili di un vero “fallimento” agli occhi della gente sia definitivamente chiusa.
La nostra scuola calcio continuerà a lavorare a testa alta, con i valori e gli obbiettivi che ci siamo sempre prefissati.
Il nostro obiettivo è quello di lavorare con i bambini, ragazzi, giovani come abbiamo sempre fatto e non perdere energie dietro inutili polemiche.
Il Consiglio Direttivo della Polisportiva Juve Luras